capitolo 11.

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Pov Sharon.
"Stiles sto bene" sorrisi entrando in casa accompagnata da lui.

Mi reggeva più lui in piedi che io.

"no non ti lascio sola"

Sorrisi e lo lasciai stare, è testardo avrebbe insistito lo stesso.

come se la sua compagnia ti dispiaccia.
shh, non è vero..

"ma che le è successo?" domandò mia madre preoccupata seguendo me e Stiles in camera mia.

Egli mi aiutò a sdraiarmi nel letto e mi guardò, lo supplicai con lo sguardo di non dire niente, non voglio che sappia la verità.

"ah ehm.. è-è caduta e si è graffiata" disse Stiles cercando di essere il più convincente possibile.

Mia madre lo guardò sospettosa
"è andata di nuovo al cimitero non è vero?"

Continuai a fissare Stiles e notai che si agitò un po'.
"nonono" gestiscolò.
"è caduta pomeriggio quando è uscita con noi"

Mia madre continuò ad avere la stessa espressione ma poi per fortuna si rilassò.
"d'accordo.. Sharon sei la solita maldestra devi stare attenta dove metti i piedi." mi rimproverò dolcemente puntandomi il dito.

La guardai con uno sguardo da cane bastonato e annuì.

"Stiles tu che fai? Rimani qui?" domandò mia madre.

Egli lo vidi agitarsi e andare nel pallone, lo guardai pregandolo di rimanere, infondo non è la prima volta che dormiamo insieme.

"s-si se non è un problema.." disse timidamente.

"ma che.. non sei di disturbo, ora vi preparo una cioccolata calda a entrambi e controlla mia figlia, tu sei il più responsabile tra i due" ci indicò osservandoci entrambi e poi uscì dalla mia camera per dirigersi sotto in cucina.

Guardai Stiles e scoppiai a ridere portando una mano davanti alla bocca.

"che hai da ridere? Infondo è vero, io sono quello intelligente te quella un po' meno" disse scherzosamente.

"ehy.." feci la finta offesa dandogli un colpetto.

"dai vieni qui" mi indicò il suo petto dove io ci appoggiai la mia testa.

Con una mano mi circondó il collo  accarezzandomi la spalla, appoggiò la sua guancia sul mio capo e con l'altra mano mi fece i grattini su esso.

Pensai di nuovo a quei tizi con le spade, perché mi hanno fatto questo?
Che cosa volevano?

"Stiles.." lo chiamai con un tono diverso da prima, sta volta era serio e leggermente preoccupato.

"dimmi" disse con il mio stesso tono, evidentemente ha capito cosa voglio dire.

"chi erano quei tizi? E perché mi hanno fatto questo?" alzai la testa dal suo petto per guardarlo negli occhi ma egli non me lo permise, abbassò lo sguardo cercando di evitare le mie domande.

"Stiles, ti prego rispondi.." sussurrai flebile.

Mi guardò e io continuai a pregarlo con lo sguardo, egli prese un respiro e iniziò a parlare.
"Sharon ci sono delle cose-" entrò mia madre interrompendolo.

"ecco le vostre cioccolate" venne davanti al letto porgendoci un vassoio con due tazze che contenevano la cioccolata calda e accanto una ciotola con dei biscotti.

"grazie mamma" sorrisi prendendo la tazza bollente tra le mani.

La ringraziò anche Stiles e prima che uscisse dalla mia camera si assicurò se stavo bene e ci avvisò che se avevamo un problema potevamo chiamarla.

The Devil and the Angel // Void Stiles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora