capitolo 25.

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Pov Sharon.
sbattei lentamente e ripetutamente le palpebre per abituare i miei occhi alla luce, anche se c'è n'era davvero poca..

ero sdraiata a pancia in giù su qualcosa di morbido, suppongo sia il letto, inziai a guardarmi intorno senza capire dove fossi, mi tirai su dai palmi delle mani e infatti ero su un letto.

Mi misi seduta e guardai i miei piedi, d'improvviso mi venne un forte mal di testa tanto da strizzare gli occhi e massaggiarmi le tempie.

Ricordai quello che era successo, io e Stiles che stavamo per fare l'amore, gli oni, lui che viene attaccato.. e il buio...

alzai il capo e inziai a guardarmi intorno spaventata, io sono stata rapita.. e forse posso immaginare anche da chi.

Mi trovavo in una camera da letto, i colori erano scuri, sul soffitto si trovava un lampadario con delle luci bianche soffuse, accanto al letto si trovavano altre due lampade, un comodino e una poltroncina di colore blu.

Notai la finestra

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Notai la finestra.. decisi di alzarmi e affacciarmi per vedere dove fossi, ma non appena aprì le tende c'era solo la parete, bene.. sono in gabbia.

Sentì dei passi provenire al di fuori della stanza, afferrai un vaso che si trovava accanto alla porta e mi posizionai dietro essa.

Appena si aprì poté riconoscere subito la sua figura, anche di spalle, void.

Gli lanciai il vaso in testa sperando che svenisse ma invece no... si è rotto e basta.

Iniziai a correre senza aspettare la sua reazione e incrociare i suoi occhi privi di emozioni.

Corsi per il lungo corridoio, anch'esso con le pareti scure, si trovavano molte porte, anch'esse di colore nero.

Corsi il più veloce possibile e sembrava non finisse mai ma per fortuna alla mia destra intravidi una scala, scesi da essa ritrovandomi al piano di sotto.

Iniziai a camminare e guardarmi intorno, c'erano molte porte, sentì i passi alle mie spalle avvicinarsi, non stava correndo però era abbastanza veloce.

Dal panico decisi di entrare in una, mi ritrovai in cucina, mi guardai intorno impanicata, per fortuna vidi una porta che sembrava portare in giardino, mi avvicinai di corsa ma appena l'aprì una mano al lato della mia testa la richiuse.

Mi appiccicai a essa, chiusi gli occhi e strillai leggermente per lo spavento.

"voltati"
ordinò con un tono fermo, non sembrava arrabbiato ma lo stesso mi spaventava.

Mi voltai lentamente, la mia schiena era praticamente appiccicata alla porta, come se volessi sprofondare in essa.

incrociai i suoi occhi color nocciola privi di emozioni e sussurrai flebile.
"void"

"indovinato piccola"
tolse la mano al lato della mia testa, si allontanò leggermente e mi diede le spalle, io in quel momento ne approfittai per aprire la profa e fuggire ma mi ritrovai un oni..

The Devil and the Angel // Void Stiles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora