capitolo 36.

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continuavo a fare avanti e indietro per la stanza mentre tenevo le mani in testa pensando a ieri...

si è scusato.. avrei voluto perdonarlo e dirgli che non fa niente però dentro di me fa, fa tanto.

se lo avessi perdonato dopo magari avrebbe rifatto la stessa cosa se non peggio...
ho fatto bene a non perdonarlo, non se lo merita.

Come al solito mi feci una doccia calda e subito dopo aver finito corsi in camera a vestirmi.

continuavo a fissarmi allo specchio per capire se quello che indossavo mi stava bene o no..

dio... perché non mi piaccio mai??

indossavo dei pantaloni in pelle a zampa di elefante, un top nero con sopra una giacca del medesimo colore ma con le maniche di un colore beige, mentre come scarpe le nike air force one bianche.

mi truccai mettendo eyeliner, mascara e un po' di illuminante negli zigomi, sulla punta del nasino e alla coda degli occhi

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mi truccai mettendo eyeliner, mascara e un po' di illuminante negli zigomi, sulla punta del nasino e alla coda degli occhi.
i capelli li raccolsi in una bella coda alta lasciandoli lisci.

uscì dalla mia stanza credendo che fuori ad aspettarmi ci fosse void invece no!
Non c'è, meglio.
mh..
non iniziare tu con le tue battute
okok sto zitta.

sospirai tra me e me e scesi al piano di sotto dove appunto trovai la ragazza in cucina a preparare la colazione e a tavola void.

appunto.. sembrava troppo bello per essere vero.
sisi.

roteai gli occhi e mi avviai da lui dove mi sedetti al mio solito posto di fronte a egli, come sempre.

"buongiorno piccolina"
rise.

"buongiorno"
risposi fredda mentre iniziai a riempirmi il piatto con il cibo che c'era già in tavola.

"oggi scontrosa come ieri?"
ridacchiò.

"e tu buono come sempre?"
ribattei con un tono irritato.

"ovvio, come sempre"
rispose andando indietro con la schiena appoggiandola allo schienale della sedia.

lo guardai male per il modo come mi ha risposto e soprattutto il suo tono divertito..

beh.. se per lui è divertente in realtà non lo è affatto!

mhh mi fa innervosire.
no ti piace.
zitta tu.

arrivò la ragazza che portò il caffè, me lo porse sul tavolo mentre mi guardò male,
non capisco cosa ha da guardare.

"vi serve altro?"
domanda a void con un tono gentile e anche spaventato.

"no te ne puoi andare"
risponde lui freddo.

lei annuisce e va subito via nelle altre stanze seguita dal mio sguardo minaccioso ma qualcuno mi fece tornare alla realtà, la risata di void.

"cosa ridi?"
chiedo confusa e anche agitata, perché ride?
ho qualcosa che non va?

The Devil and the Angel // Void Stiles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora