capitolo 46

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la giornata era passata normalmente, void come al solito era uscito, credo che molto probabilmente sarà in quel posto... a torturare quella gente..

capisco che lui deve nutrirsi però.. torturarli in quel modo... è un po' brutto..

"ancora che mangi!"
urla isterica la ragazza.

oggi è una giornata che mi sgrida perché mangio sul divano, manco se fosse mia madre.

"ma ho detto che le briciole le pulisco io"
ripetei stanca ormai delle sue grida.

"si tu.. non penso! io sono tenuta qua schiava tu no!"
urlò isterica ed io la guardai scocciata e mi alzai buttando con la mano quelle poche briciole dal divano sul parquet.

"adesso sono tutte a terra!!"
urlò portandosi le mani ai capelli ed io alle orecchie.

"per favore.. smetti di urlare e passami una scopa"
le dissi con un tono calmo.

lei serrò la mascella e mi diede con nonchalance la scopa.

io sospirai e iniziai a pulire le briciole raccogliendole nella paletta.

"ecco"
sorrisi leggermente

lei mi guardò male e me li strappò dalle mani andando in cucina, io sospirai esausta e posai lo sguardo sull'ora, cavolo.. sono le 14:30 e lui manca dalle 09:00 di questa mattina.

beh.. si lo so che certe volte manca per giorni però ora mi preoccupo di più.. lui ha detto che quelle persone non sono umane ma esseri soprannaturali, se dovessero liberarsi e gli farebbero del male?
io non voglio che a void venga fatto del male...

saltai il pranzo, ero troppo preoccupata per avere uno spazio nello stomaco dove aggiungere il pranzo.

arrivai nella mia stanza, so che la casa è circondata da oni ma io in qualche modo uscirò.
ho bisogno di cercare void.. mi sta preoccupando.

andai davanti all'armadio e cercai una felpa pesante da indossare, lì è in montagna e ci sarà molto più freddo di quanto c'è ne sia qua in città.

presi una felpa nera semplice e la indossai ma non appena mi voltai per prendere la scarpe vidi void che mi fissava con uno sguardo vuoto...

"oddio void...!"
sospirai portando una mano sul petto e lui continuava a fissarmi restando fermo e in silenzio.

"dov'eri? mi stavo preoccupando stavo venen-"
mi interruppe con il suo tono gelido che poteva quasi quasi sputare ghiaccio dalla bocca e congelare le pareti e i mobili di questa casa...

"ha importanza?"
domandò alzando le sopracciglia.

"n-no.. cioè si! mi stavi-"
mi interruppe di nuovo.

"ha importanza sapere quante persone io abbia torturato?"
domandò con il suo solito tono ed iniziò ad avanzare verso di me e istintivamente indietreggiai.

"n-no.."
balbettai guardandomi intorno un po' agitata fino a quando non arrivai con la schiena contro il muro e lui si fermò pochi cm distante da me.

"lo puoi dire.."
disse

"c-cosa?"
domandai flebile

lui portò lentamente una mano vicino al mio viso che lentamente accarezzò provocandomi i brividi e le farfalle nello stomaco..

subito dopo posò due dita sotto al mio mento alzandomi poco il viso facendo incontrare i nostri occhi.

si morse il labbro mentre abbassò lo sguardo sulle mie labbra.

"hai paura di me?"
domandò con un tono roco e sensuale svegliando i miei ormoni...

"no"
risposi senza smettere di guardarlo in quegli occhi nocciola vuoti che ora erano pieni di eccitazione.

The Devil and the Angel // Void Stiles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora