arrivammo al retro della villa, in garage.
Dentro esso si trovava un'auto sportiva nera,
un'audi.Egli l'aprì direttamente dal pulsante sulle chiave e andò allo sportello di essa.
"d-dobbiamo salire?"
chiesi leggermente preoccupata, egli alzò lo sguardo su di me e sorrise divertito."no la guardiamo"
rispose ed io rimasi in silenzio, non capisco se è serio o ironico..egli roteò gli occhi
"si, mi sembra ovvio che saliamo"
aggiunse aprendo lo sportello della macchina."oh.."
rimasi sorpresa
"i-io..- non possiamo prendere un autobus?"
chiesi titubante.ghignò e chiuse lo sportello venendo davanti a me.
"ti spaventi?"
chiese roco."mh.. no.. più che altro preferisco prendere un autobus"
mento, ma non sul fatto di spaventarmi veramente non ho paura.
mi guardò leggermente sospettoso e poi rise.
"non ti fidi"
disse.ecco non volevo dirglielo..
abbassai il capo dispiaciuta.
"non è che non mi fido..-""lo comprendo e fai bene a non farlo, non ci sarei andato piano"
chiuse la macchina.rimasi sorpresa..
"andiamo"
sorrise psicopatico e lo seguii.-
sul bus siamo stati tutto il tempo in piedi, non c'era posto..
lui era al mio fianco mentre io mi tenevo dal 'palo' dell'autobus per mantenere l'equilibrio.
Void non mi toglieva gli occhi di dosso, mi fissava senza battere ciglia, forse per tenermi sott'occhio? Non so..
mi sentì molto in imbarazzo..
ma non per lui.. ma per alcune persone che continuavano a guardarmi.Pov Void.
non le ho tolto gli occhi di dosso, è qui davanti a me con la testa abbassata, si sente in imbarazzo lo percepisco..notai molti ragazzi guardarla, sorriderle, alcuni che la giudicavano tra di loro, sicuro con cattive intenzioni non che io sia da meno..
c'è ne era uno in particolare.. di fronte a lei vicino alle porte dell'autobus, guardarla e sorriderle malizioso.
non era nemmeno un giovane ragazzo della sua età poteva essere sulla cinquantina di anni, con la barba e faceva una forte puzza di alcool.
lei lo notò come anch'io e strinse il 'palo' dove si teneva continuando a tenere la testa bassa.
questa situazione mi disgusta, lui mi disgusta.
lentamente spostai il volto verso quell'uomo, iniziai a fissarlo egli non mi notò nemmeno subito, era troppo impegnato a guardare sharon.
appena se ne accorse sobbalzò leggermente, gli sorrisi mentre lui iniziò ad agitarsi e irritarsi.
entrai nella sua testa e lo torturai nella maniera più crudele che possa esistere.
appena uscì egli mi guardò, il suo viso era pallido, sudava e aveva un espressione al quanto spaventata, beh.. ci credo ha creduto di morire.
continuai a sorridere mentre egli chiamò la fermata e scese dal bus.
Sharon lo guardò confusa e poi me, le sorrisi dove lei ricambiò tiratamente e si rilassò.
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The Devil and the Angel // Void Stiles
FanfictionSharon Smith, una ragazza cresciuta da genitori adottivi. Innamorata persa del suo migliore amico, Stiles Stilinski. Cosa accadrà se qualcuno si finge di essere Stiles ma poi si rivela un essere orribile, un mostro? E se questo 'mostro' la rapisse...