capitolo 24.

550 12 124
                                    

Pov Stiles.
Ero seduto sul suo letto e continuavo a fissare il pavimento nel vuoto, stavo male, stavo male perché non l'ho aiutata, non sono riuscito a proteggerla, a salvarla da sé stessa, dal Void, da me

In tutto questo tempo lei è stata male, ha sofferto ed è solo per colpa mia.. le avevo promesso che avrei sistemato tutto, di non diversi preoccupare mentre adesso... adesso l'ho persa..

poggiai i gomiti sulle mie gambe e portai le mani ai capelli strofinandoli nervosamente.

ripensai a sta notte.

Flashback.

"oh dio.. si" ansimò stringendo il lenzuolo con una mano.

Mi piaceva vederla così, procurarle piacere, essere il primo ragazzo ad averla toccata..

Adoravo il modo come si contorceva sotto ai miei occhi, era così bella..

"sono pronta"
disse sicura di sé.

"sicura?"
dovevo esserne certo.

annuii.

Mi accasciai su di lei baciandola dolcemente, non voglio farle pensare al dolore deve essere tranquilla..

il rumore..

"c-chi è?" indicò qualcuno alle mie spalle.

mi voltai e vidi un oni.

La presi per mano e la portai nel mezzo della cucina, eravamo circondati da oni, non c'era via di scampo..

da un cassetto presi un coltello bello affilato e mi catapultai su un oni, sono al corrente che non può morire però per lei darei la mia stessa vita, voglio che lei stia bene.

"No!!" urlò e nella sua voce si percepiva il terrore.

Mi voltai di scatto ma non vidi nessuno... erano scomparsi sia gli oni che lei..

"Sharon!" urlai guardandomi intorno.

"Sharon!!" alzai di più il tono andando nelle altre stanze, in bagno, in salone, nella stanza dei suoi, nel ripostiglio, nella sua camera ma di lei nessuna traccia, non c'era..

Le mani iniziarono a tremarmi e la mia vista si offuscò dalle lacrime, scesi veloce al piano di sotto e la chiamai uscendo di casa aspettandomi che fosse in giardino ma no..

Rientrai e ritornai in camera sua, la chiamai al telefono ma lo sentì vibrare sulla sua scrivania, dalla rabbia staccai la chiamata e gettai con violenza il mio telefono in terra.

"fanculo!" urlai.

mi portai una mano in testa iniziando a fare avanti e indietro per la sua camera, no.. lei non può essere scomparsa, sarà qui.. continuavo ripetermi frasi del genere e ad autoconvincermi che era così, anche se dentro di me sapevo la verità.

Mi avvicinai al mio telefono mi chinai prendendolo da terra e poi digitai il numero del mio migliore amico.

Scott

The Devil and the Angel // Void Stiles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora