capitolo 44

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Pov Void.
parcheggiai la macchina nel mio garage, fuori ormai c'era l'alba e noi siamo arrivati adesso a casa..

guardai il corpo di Sharon mentre dormiva, l'ho addormentata, avrebbe continuato a parlare, a fare domand e a spiegare... ma io l'unica cosa che voglio adesso è il silenzio e metterla nel suo letto, almeno forse... sotto le coperte si sente al sicuro dai demoni che la circondano.

uscii dalla macchina e arrivai dal lato dove sedeva Sharon, aprii lo sportello, le tolsi la cintura e presi dolcemente il suo piccolo corpo a mo' di sposa.

non appena entrai a casa diedi agli oni l'ordine di sorvegliarla..

arrivato nella sua stanza poggiai delicatamente Sharon sul letto, le tolsi le scarpe senza far rumore e la coprì con la coperta, per un attimo credetti si fosse svegliata invece no... si era solo girata dal lato opposto.

la guardai per un po' di tempo in silenzio l'unica cosa che pensai fu quanto fosse bella..

l'ho sempre pensato.

la sua pelle pallida ricoperta da tutte quelle lentiggini che si intonano con i suoi capelli biondo fragola, non so.. a me sembra quasi disegnata.

allungai un braccio nella direzione del suo viso e con un dito glielo sfiorai, dio quanto è calda... il calore del suo corpo sembrava entrare nel mio e percorrere ogni cellula del mio corpo..,
mi hanno sempre irritato queste sensazioni, ogni volta che mi tocca, soprattutto quando lo fa all'improvviso, dentro di me sento una scossa... non capisco mai cosa sia e questa cosa mi fa impazzire.

subito dopo decisi di allontanarmi e uscire dalla sua stanza, adesso è meglio che lei riposa.

scesi in salone e raggiunsi l'enorme finestra che era presente, guardai come i raggi del sole spiccavano, il cielo aveva delle sfumature rosa e arancione, la neve ricopriva il giardino e continuava a scendere leggera.

pensai al suo viso...
come quando quel pomeriggio ha voluto farsi rincorrere, era bellissima, la sua pelle si intonava perfettamente alla neve, tutto le si intona perfettamente.

pensai anche al fatto che non avrei dovuto portarla con me, lei come al solito si è fatta prendere dalla curiosità e ha voluto sapere a tutti i costi cosa vado a fare, ma poteva immaginarselo no?
sono un demone cosa dovrei fare?
ho bisogno di nutrirmi se voglio essere forte per avere la mia vendetta.

sospirai senza smettere di guardare dalla finestra, pensai a quella sensazione... l'ho provata in macchina e non andava via, continuava a persistere dentro di me e a non andare, che cos'è?
che significa tutto questo?

mi sentivo un vuoto dentro di me... ma non il solito questo era diverso.
Per quanto potesse essere "vuoto" era stra colmo di sensazioni, sembrava mi sentissi pesante... come se qualcuno mi avesse trafitto il petto...
gli umani la chiamano tristezza io non so cosa sia.

non volevo portarla in quel posto perché non voglio che lei cambi idea di me, sa quello che sono però mi ha accettato... mi è rimasta vicina, non ha avuto paura... nella sua bontà, ingenuità è riuscita a starmi accanto.

quella sua dannata curiosità.
ha incuriosito anche me...
perché?

cosa ha Sharon?
perché mi fa sentire così?
perché mi rende nervoso quando mi sta accanto?
quando la sua pelle sfiora la mia mi sembra quasi di avere i brividi...
quando si imbarazza, quelle guance rosse... dio è perfetta.

forse mi sta cambiando?
ma come può... sono un demone io non posso e non voglio cambiare.

dopo un po' decisi di andare, sono le 11:23 questo è l'orario che Sharon si sveglia di solito...

The Devil and the Angel // Void Stiles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora