capitolo 40.

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quando mi svegliai sentii delle dita gelide accarezzarmi la nuca, infatti non appena aprii gli occhi lo vidi, void.

mi guardava attentamente, sembrava così perso nei suoi pensieri che nemmeno si era accorto che lo stavo guardando anche io.

"ciao"
sorrisi dolce.

lui sembrò imbarazzarsi però lo seppe nascondere bene.
"ciao"
ricambiò.

sorrisi e abbassai di poco il viso strofinando la mia guancia sul suo petto.

"non pensavo di trovarti qui"
dissi senza abbandonare il mio sorriso felice.

"e dove?"
rise leggermente continuando ad accarezzarmi la testa.

"non lo so, di solito tu sparisci"
risposi.

"questa volta no"
disse ed io sorrisi ancor di più come un ebete.

"ma tu non dormi mai?"
chiesi iniziando a fare dei cerchi immaginari sulla sua pancia.

"no"
rispose.

rimasi sorpresa ed alzai il capo per guardarlo.

"no? e-e come fai? non ti viene sonno?"
chiesi sconvolta.

egli mi guardò confuso come se per lui fosse una cosa normale.
"no"
rispose.

"forse per questo si spiegano le tue occhiaie"
dissi e lui serrò la mascella guardandomi serio, l'ho offeso?

"beh! Non sto dicendo che sono brutte anzi.. ti rendono ancora più attraente io-"

la sua risata mi interruppe ed io lo guardai confusa, non si era offeso?

"tranquilla.. non me la sono presa volevo solo vedere la tua reazione"
disse ridendo leggermente.

lo guardai male, veloce presi il cuscino per poi dargli qualche colpo leggero con esso sul viso.

"brutto stronzo! ti stanno malissimo!"
dissi ridendo come una bimba e posizionandomi a cavalcioni su di lui senza smettere di prenderlo a colpi di cuscino.

egli si infastidì un po', infatti riuscì a levarmi il cuscino dalle mani e ad afferrare i miei polsi mentre io continuavo a ridere senza essermi resa conto di averlo fatto innervosire.

"scusa.."
sussurrai dolce.

egli mi guardò attentamente dritto negli occhi per poi sorridere malizioso.
"ah ti fanno schifo?"
chiese divertito ed io roteai gli occhi sorridendo.

stavo per sdraiarmi di nuovo accanto a lui ma egli mi afferrò dai fianchi vietandomelo.

"stai ferma qui, non puoi capire quanto sei bella vista da così"
disse con una leggera malizia.

sorrisi diventando rossa come un peperone e abbassai il viso imbarazzata.

"beh...comunque.. se tu... non dormi, significa che tu.. cioè.. questa non è la tua stanza da letto?"
chiesi curiosa.

egli mi guardò attentamente e sorrise
"tutte le stanze di questa casa sono mie"

"anche la mia?"
chiesi divertita.

"tutte"
rispose con un sorriso anch'esso divertito.

"beh.. ma solo la stanza chi ci abita no"
lo stuzzicai.

il suo sorriso si ampliò maggiormente e dai suoi occhi poté capire che gli piaceva questo.
"chi lo ha detto?"
chiese.

"io"
risposi convinta.

"sbagli"
disse.

"perché? non è così?"
lo guardo attentamente ed egli anche cerca di studiare i miei occhi..

The Devil and the Angel // Void Stiles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora