capitolo 12.

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Mi svegliai nervosa buttando il lenzuolo lontano dal mio corpo, ieri faceva freddo e oggi sento caldo...

Andai in bagno e aprì il getto d'acqua della doccia buttandomi dentro.

Finito il tutto iniziai a prepararmi e scegliere cosa indossare.

Optai per una maglietta corta aderente marroncina e dei pantaloni di tuta bianchi.

E come scarpe le mie amate Nike

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E come scarpe le mie amate Nike.

I capelli li raccolsi con due trecce alla francese, mentre riguardo al trucco misi solo il mascara.

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Per tutta la mattinata non feci altro che pensare a ieri notte.

"Malia".

Non so perché abbia detto il suo nome, ma i suoi occhi.. mi erano così familiari.

Sarà solo il periodo, quello che è successo mi farà dire o vedere cose senza alcun senso, eppure era così reale..

Arrivai a scuola e raggiunsi subito il mio armadietto posando i libri.

Mentre percorrevo il corridoio per raggiungere la mia classe, sentì una mano gelida afferrare saldamente il mio polso per trascinarmi chissà dove.

"Stiles" dissi con un sorriso.

Intorno a noi c'era poca luce, lo spazio era piccolo infatti i nostri petti si può dire che erano appiccicati, eravamo nello stanzino dove i bidelli tengono gli oggetti da lavoro.

Sorrise portando le sue mani gelide sulle mie guance, e schiantò con prepotenza le labbra sulle mie, sorrisi su esse e tentai di prendere il suo viso a coppa ma egli non me lo permise, mi sbatté al muro schiacciando ancora di più il suo corpo sul mio e facendomi sentire la sua grossa intimità contro la mia pancia, prese i miei polsi incastrondoli possessivamente sopra la mia testa.

Staccò le sue labbra passandole al mio collo, strinsi gli occhi e ansimai cercando di prendere l'aria che mi è mancata dal bacio.

Tentai a chiamarlo ma al contatto della sua mano che passò da sotto la mia maglia per arrivare al mio seno scoperto, non me lo permise.

"mi piace che non porti il reggiseno" sussurrò roco al mio orecchio facendomi bagnare e aumentare lo sciame di farfalle che avevo nello stomaco.

"o mio dio.." sussurrai quando sentì la sua bocca andare a contatto con il mio seno, iniziò a morderlo leggermente e succhiarlo con passione, abbassai lo sguardo e vidi che mi stava fissando.

Il mio petto faceva su è giù all'impazzita, sentivo tutta l'adrenalina scorrere in me, lo volevo però riuscì a fermarlo.

"Stiles.." lo chiamai con una voce flebile.

Schiuse gli occhi, tracciò la sua lingua attorno al mio capezzo.

Ansimai a vedere la sua espressione piena di lussuria e al piacere che mi procurava.

The Devil and the Angel // Void Stiles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora