Non riuscivo a concentrarmi.
La conversazione avuta con Rudy mi aveva destabilizzato a tal punto da non riuscire a seguire attentamente tutto quello che veniva illustrato nella seconda parte della riunione. Nonostante lo sforzo impiegato per comprendere i principali concetti, la voce di Maria non riusciva a suscitarmi l'interesse necessario da imporsi sui pensieri che mi affollavano la testa.
Continuavo a ripercorrere mentalmente tutte le fasi che avevano segnato l'evolversi del nostro rapporto. Rievocai le parole, i gesti, le sensazioni provate. Tutto quello che potesse in qualche modo farmi comprendere meglio la persona seduta dinnanzi a me e che stava giocherellando con la punta della biro facendola scattare in maniera ipnotica, completamente ignara delle emozioni che stavo provando in quel momento.
Mi agitai nervosamente sulla poltrona di finta pelle bianca e incrociai il suo sguardo. Le sue labbra si mossero in un accenno di sorriso.
Dannazione.
Avevo sperato nella bravura di Maria per spostare la mente su qualcosa che non fosse Rudy. Ultimamente sembrava seguirmi come un'ombra ovunque andassi.
E la cosa non mi piaceva per niente.
Le ore successive si trascinarono con una lentezza estenuante e al termine della riunione mi sentivo completamente svuotata di ogni energia e il pensiero del pomeriggio che mi attendeva, a girovagare come una trottola per tutta Roma cercando di trovare l'appartamento dei miei sogni, non mi faceva sentire meglio.
Mentre con un timido cenno della testa salutavo Carlo, che si stava sbracciando dall'altro lato della stanza per reclamare la mia attenzione, mi sentii chiamare con una certa enfasi.
Mi voltai rapida e incrociai un paio di vivaci occhi azzurri, messi in risalto da un trucco elaborato.
"Lorella!" esclamai, riconoscendola "Che bello vederti qui!" l'abbracciai rapidamente. Un intenso profumo di vaniglia mi circondò le narici.
"Lo stesso vale per me, tesoro!"
Lorella era stata una delle prime artiste a congratularsi con me dopo il trionfo al Festival di San Remo. Ero ancora scombussolata ed incredula per aver ricevuto un riconoscimento simile, tanto da arrivare a pensare di non essere all'altezza di gestire il meritato successo del dopo Festival. Ed Era stata lei, con il suo entusiasmo travolgente e i suoi giusti ammonimenti, a trasmettermi la giusta carica per affrontare quello che il mondo della musica aveva in riservo per me.
Quel giorno ci eravamo riconosciute a vicenda come spiriti affini e da allora siamo diventate amiche. Ci sentivamo spesso e volentieri e, nonostante i vari impegni, riuscivamo a trovare il tempo e il modo per vederci. La notizia della sua partecipazione ad Amici era stata incredibile e, a giudicare dal modo in cui mi stava stritolando a sé, potevo affermare con certezza che anche lei non vedeva l'ora di condividere questa avventura insieme a me.
"Io e gli altri professori abbiamo pensato di andare a mangiare qualcosa insieme, sai per conoscerci meglio. Ti unisci a noi?" chiese, sciogliendosi dal mio abbraccio e fissandomi in volto.
"Oh!"
Mi lasciai sfuggire un sospiro di rammarico.
Accidenti.
"Mi piacerebbe moltissimo Lorella, ma ho preso appuntamento con un'agenzia immobiliare per visionare degli appartamenti in affitto qua in città e..."
Mi interruppi, vedendo chiaramente un'ombra di dispiacere delinearsi sul suo volto, così mi affrettai a rimediare alla mia mancanza cercando di assicurarle la mia partecipazione al prossimo incontro.
"Mi dispiace davvero tanto" dissi con aria triste. "La prossima volta non mancherò, te lo prometto!"
Sorrise bonaria. "Tranquilla Rosalba, sarà per la prossima volta."
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Ortica || Zerbisa
Fanfiction"Sai Rosalba" mormorò annullando, con un passo, la distanza che ci separava "Non ti conviene prenderti gioco di me o potrebbe finire male" mormorò vicino al mio orecchio. Il fiato caldo a solleticarmi il collo. Un brivido mi percorse tutta la schien...