Capitolo 28 - Rivelazioni

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5 Marzo 2014

Tzuyu


«Tzuyu tesoro tutto ok?» Mi domandò mia madre dopo essere rientrata a casa. «Ero così preoccupata» Mi abbracciò ed iniziò ad accarezzarmi la schiena. «Ho saputo di Dahyun, come stai?»

«Non bene, ma non preoccuparti» Dissi staccandomi da lei. «Ho bisogno di parlare sia a te che a papà per favore»

«Eccomi tesoro, scusami ma ero al telefono» Disse mio padre correndo da me per abbracciarmi. «É successo qualcosa?»

«Andiamoci a sedere» Dissi loro abbandonando i bagagli all'ingresso. Li feci accomodare nel salone e mi misi seduta davanti a loro. «Allora, vi ho fatti riunire qui per un motivo, e gradirei che voi mi ascoltiate senza interrompermi, ok?»

«D'accordo tesoro, parleremo solo quando ci darai l'ok»

«Benissimo» Presi un respiro profondo ed iniziai a parlare: «Mi conoscete e sapete bene che tipo di persona sono, faccio sempre quello che mi dite senza ribattere e non faccio nessun tipo di strappo alle regole, mai... Ma ora mi sono stancata. Stare in una scuola con quelle stupide persone superficiali per farmi strada ed ottenere un lavoro che non mi piace non fa per me... Odio frequentare la gente ricca, fatta eccezione per Dahyun» Chiusi gli occhi e presi di nuovo un enorme respiro. «Anche se so' che non accetterete mai la cosa, sono stata fidanzata, ho baciato e fatto sesso con una delle persone più meravigliose e pure sulla faccia di questa terra. E per concludere, questa persona meravigliosa era una ragazza, si chiama Sana, ci siamo lasciate e si, sono ancora innamorata di lei» Smisi di parlare e calò il silenzio più totale. «Ho finito, ditemi cosa ne pensate» Avevo raccontato tutto quasi senza riprendere fiato, ma dovevo farlo ed era l'unica soluzione, altrimenti ci avrei ripensato senz'altro.

«Cosa vorresti fare?» Mi domandò mio padre interrompendo il silenzio.

«In che senso?»

«Che lavoro ti piacerebbe fare?»

Avevano capito solo quella parte? «Non lo so', non ci ho mai pensato prima, ma adoro i fiori... Mi andrebbe bene anche lavorare da un fioraio, sono una persona semplice, lo sapete»

«D'accordo, se preferisci io e tua madre potremmo comprarti un negozietto in centro, così potresti aprire la tua attività»

«Tutto qui? Non siete arrabbiati?»

«Perchè dovremmo? Hai i tuoi sogni Tzuyu ed è giusto così»

«E per quanto riguarda Sana?»

«Anche questa cosa fa parte della tua vita, non capisco perché hai impiegato così tanto tempo a parlarcene»

«Ma zio Chen?» Domandai a mia madre. Lui era in vero motivo per il quale non avevo parlato ai miei genitori di Sana.

«Non abbiamo smesso di parlare con tuo zio perché è gay Tzuyu... C'è un altro motivo sotto...»

«E quale sarebbe?»

Mia madre mi prese le mani. «Ti ricordi quando tuo padre era partito per due mesi per lavoro dopo che abbiamo avuto quella discussione con tuo zio?» Annuii. «La verità è che tuo padre ha avuto una storia con mio fratello, e lo avevo cacciato di casa» Spalancai gli occhi sorpresa.

Tutto mi sarei aspettata tranne questo: «Papà e lo zio...»

«Si piccola, ma ora è tutto ok, ho avuto un periodo stressante ed io e tua madre litigavamo spesso... Trovai molto conforto nelle braccia di tuo zio, ma mi sentii uno schifo subito dopo, quindi decisi di dire tutto a tua madre e dopo molto impegno, sono riuscito a riconquistare la sua fiducia» Disse tristemente mio padre.

«Oh... Ok, quindi se vi avessi presentato Sana prima, per voi non sarebbe stato un problema?»

«Certo che no tesoro, l'importante è che tu sia felice»

«Quanto sono stupida» Mi lasciai cadere con la testa sulla testiera del divano e sospirai. «Per tutto questo tempo, avrei potuto parlarvene tranquillamente, invece mi sono tenuta tutto dentro e ormai è finita...»

«Mi dispiace non avertene parlato prima piccola, ma non ne vedevamo il motivo... Mi dispiace, è tutta colpa mia» Mio padre aveva le lacrime agli occhi, ma non era sua la colpa se in questa casa non c'era conversazione di alcun tipo... La colpa era di tutti e tre.

«No, non è colpa vostra» Mi strofinai le mani sul viso. «Sono io ad essere stata una completa imbecille... Mi sono lasciata sfuggire la donna perfetta, solo per paura di affrontarvi»

«Mi dispiace» Mio padre era ancora più abbattuto.

«Non è colpa tua papà, non ti devi dispiacere»

«Lo so, ma...» Sospirò. «Ti prometto che farò di tutto per farmi perdonare»

«Ma-»

«Niente ma, riposati, che domani il preside ha chiesto di vedervi per parlare della gita... Poi ti porterò in un posto»

Non capivo cosa volesse fare, ma non avevo voglia di chiedergli altro, ero ancora stanca e sconvolta per Dahyun, quindi acconsentii alla sua richiesta: «Va bene...»


Sana


Non riuscivo a chiudere occhio, ero stanca, ma non riuscivo a togliermi dalla testa l'idea che Momo era scomparsa. Nayeon mi aveva raccontato su per giù le dinamiche di come era avvenuto il tutto e sembrava sconvolta dal comportamento di Tzuyu, non credeva che tenesse così tanto a Dahyun...

Tzuyu... Chissà come sta adesso? Forse dovrei chiamarla...

Tirai fuori il cellulare e andai sulla rubrica... Sorrisi quando lessi che il suo numero era ancora tra i preferiti. L'avevo rinominata "piccolo crisantemo", ama da morire quei fiori. Avvicinai il pollice sul suo nome per avviare la chiamarla, ma preferii non farlo... Non era più la mia ragazza, ora era Jihyo che dovevo chiamare in queste situazioni e fu esattamente quello che feci.

«Pronto?» Mi rispose quasi assonnata.

«Ciao, stavi dormendo?»

«Ci stavo provando...» La sentii sbadigliare e mi sfuggì un piccolo sorriso. «Sei preoccupata per Momo?»

«Si... Ti va di chiacchierare un po' con me?»

«Certo, di che vuoi parlare?»

«Tutto quello che vuoi»

«Sai, sono contenta che tu abbia chiamato me»

«Perchè, chi altri avrei dovuto chiamare?»

«Nessuno» Immaginavo si riferisse a Tzuyu, ma decisi di ignorarla... D'altronde era vero, la prima persona che volevo chiamare non era lei.

Io e Jihyo parlammo per quasi tutta la notte. Le raccontai di come i miei genitori mi avevano anticipata, facendo coming out al posto mio e di come mio fratello aveva iniziato ad ignorarmi. Mi addormentai dolcemente alle quattro e mezza con ancora il telefono sull'orecchio... Mi piaceva parlare con Jihyo, sapeva ascoltarmi e darmi conforto.





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ANGOLETTO:

Dopo anni e anni di disintossicazione, la mia migliore amica mi ha fatto riscaricare nuovamente Pokèmon GO! E giuro che questo gioco maledetto è peggio di una droga...

Amore TossicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora