Part 43

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DYLAN 

uscii circa 20 minuti dopo dalla doccia, mi asciugai e rivestii velocemente e scesi in salotto dove avevo lasciato Cait << cosa hai voglia di mangiare?>> chiesi entusiasta, prima di rendermi conto che non ci fosse nessuno all'interno della stanza, mi guardai velocemente intorno come per capire dove si trovasse e intravidi un foglio di carta sul tavolo, iniziai a leggerlo 

fui invaso da un senso di vuoto, poi la rabbia si fece in strada in me, afferrai il cellulare e provai a chiamare Cait, ovviamente rispose la segreteria telefonica, poi chiamai Daniel " pronto Dylan?" rispose " si, c'è Cait?, ti prego"  lui sospir...

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fui invaso da un senso di vuoto, poi la rabbia si fece in strada in me, afferrai il cellulare e provai a chiamare Cait, ovviamente rispose la segreteria telefonica, poi chiamai Daniel " pronto Dylan?" rispose " si, c'è Cait?, ti prego"  lui sospirò " non posso fare niente, mi ha pregato di non venire ad ucciderti, ma non ti vuole parlare" abbassai la testa " non è come pensa e pensate " provai a giustificarmi " certo la classica frase, sai non credo proprio che abbia frainteso" tentai di fermarlo ma riattaccò, è andata come mi aspettavo, pensai , ma almeno avevo la conferma che lei fosse tornata  a casa e che stava bene e al sicuro.  Velocemente cercai nelle chiamate recenti e richiamai Julia " amore" esordì lei " non chiamarmi così" dissi freddo 

" puoi dirmi cosa le hai detto esattamente" sogghignò " che domani mattina ti avrei aspettato alla solita ora" alzai gli occhi al cielo " sei davvero una stronza lo sai?" rise ancora " cosa volevi ottenere? non tornerò con te" smise di ridere fina...

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" puoi dirmi cosa le hai detto esattamente" sogghignò " che domani mattina ti avrei aspettato alla solita ora" alzai gli occhi al cielo " sei davvero una stronza lo sai?" rise ancora " cosa volevi ottenere? non tornerò con te" smise di ridere finalmente " ti ho voluto fare un favore, non mi ha neanche chiesto spiegazioni, a chiesto qualcosa a te ?" mi chiese " n-no" risposi incerto " ero sotto la doccia ed è andata via dopo la chiamata fatta con te" rise nuovamente " la ragazza che tu dici di amare tanto ti ha mollato, è scappata alla prima incertezza e dubbio che le è venuto e non ha neanche provato a chiederti spiegazioni, significa che si fidava più di una telefonata durata pochi secondi e delle foto su un giornale scandalistico piuttosto che della tua parola" deglutii " non sono affari tuoi" sospirò " no non lo sono, ma io non sarei scappata così sarei stata al tuo fianco sempre, pensai bene Dylan" riagganciai, non avevo voglia di sentire quella voce irritante. 

restai più di qualche minuto a camminare su e giù per il salotto poi mi bloccai e posai le amni sul tavolo, poi ripresi a camminare, avevo bisogno del mio migliore amico così presi il cellulare per la terza volta e chiamai Tyler " amico" rispose dopo qualche squillo " aiutami ti prego" sbuffò " Dylan io ti vorrei credere ma le hai mentito" deglutii " è vero, ma l'ho fatto per non darle un dispiacere" aspettò qualche secondo " così sta peggio, è chiusa in camera sua e non vuole far entrare nessuno, Daniel e Leyla stanno bussando da un'ora ormai, sono preoccupati" una vena di agitazione mi percorse la schiena " arrivo" esordii " non so se è il caso" alzai gli occhi al cielo " Tyler non accetto un no come risposta" attaccai il telefono e mi precipitai in macchina. 

|| don't forget me || Dylan O'Brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora