Part 20

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CAITLYN

quando rientrai in camera avevo il cuore a mille, cercai di salire le scale più lentamente possibile, volevo darmi il tempo di riflettere e soffocare l'ansia che mi era salita fino in gola. non ero mai stata così emozionata e terrorizzata allo stesso tempo. eppure pensavo al fatto che avevo già fatto sesso un milione di volte, ma era solo per poter scacciare quella sensazione di vuoto e divertirmi, anche se poi non mi divertivo affatto. ma con Dylan è tutto completamente diverso da come lo conoscevo, forse così doveva essere e quando ne fui convinta afferrai la maniglia della porta e la spalancai lentamente ed entrai richiudendola alle mie spalle. si mosse leggermente tra le coperte e aprì un occhio per sbirciare chi fosse << Cait?>> mi chiese ancora assonnato << si, torna a dormire>> sussurrai avvicinandomi al letto << credo di dover fare una doccia >> disse annusandosi con una buffa espressione << so di sigaretta >> sorrise << ci siamo abituati>> dissi coricandomi al suo fianco. si voltò verso di me e ci ritrovammo faccia a faccia, mi accarezzò il viso. sospirai << ho appena parlato con tutti gli altri.. a quanto pare sanno tutto>> abbassai lo sguardo << e sei così dispiaciuta se hanno scoperto di noi?>> mi passò la mano sulla spalla e poi sul fianco << non.. non mi riferivo a quello>> fece un'espressione incredula. << a cosa ti riferisci?>> allacciò il braccio intorno al mio fianco e mi strinse come per darmi la forza di parlare << a tutta la storia.. sanno tutto.. io credevo di no...>> sgranò gli occhi << da quanto lo sanno?>> stava alzando la voce, gli accarezzai la guancia come per tranquillizzarlo << dicono che la mia coinquilina li chiamò >> si mise seduto sul materasso con la testa tra le mani << non posso credere che non mi abbiano detto nulla>> gli accarezzai la schiena << riflettici, sicuramente ci avranno riflettuto molto bene>> respirò << probabilmente sarei corso in italia a riprenderti e ad uccidere quel tipo>> mi scappò un sorriso. lui era serio. << avresti sofferto, Dyl. saresti stato malissimo. in più neanche loro avrebbero dovuto saperlo. credo che abbiano scelto di far finta di nulla per lasciare libera me di fare ciò che mi sentissi e di dirlo quando e chi volessi io>> dissi guardandolo negli occhi << è vero >> rispose << non credo che loro non abbiano sofferto questa decisione>> aggiunse << fingere per tutto questo tempo, e non voglio immaginare Daniel, saperti lì.. deve essere stato tremendo>> mi abbracciò << fortunatamente è tutto passato>> dissi. sentii le sue labbra incresparsi, mi baciò una spalla. è una sensazione stupenda essere tra le sue braccia, vorrei che non finisse mai. ha gli occhi lucidi e le pupille dilatate. faccio scorrere una mano lungo la sua schiena provocandogli dei brividi. si allontanò leggermente << devo fare la doccia, fredda, sai.. per raffreddare >> risi << avrei bisogno di raffreddarmi anche io >> mi sventolai con la mano. deglutì. << ci.. ci raffreddiamo insieme?>> gli chiesi, cercavo di mettere da parte ogni mia paura o vergogna emersa in quell'istante e la soffocai. avanzai lentamente verso di lui, continuava a tenere gli occhi fissi su di me, senza distoglierli un secondo. avanzavo ancora e lui arretrava.

<<non vorrai mica...>>mi chiese <<risparmiamo acqua>> rise <<già davvero un'ottima motivazione>> scosse la testa. mi avvicinai di più a lui e gli passai le dita nei capelli, mettendo da parte tutte le mie paure. non staccò le labbra dalle mie e insieme entrammo a tastoni nel bagno, sento l'acqua scorrere e dopo poco mi ritrovo sotto il getto dell'acqua <<così risparmiamo anche l'acqua per fare la lavatrice >>disse Dylan ridendo. senza che se ne rendesse conto afferrai il colletto della maglia e lo tirai sotto la doccia <<ora laviamo anche i tuoi>> rise ancora, abbassai la cipolla della doccia per permettere all'acqua di scorrere meglio sui nostri corpi, si passò una mano tra i capelli che ormai erano zuppi. mi tira a se baciandomi, mi fece poggiare la schiena alle piastrelle e poi per non scivolare posò una mano sul muro, tirai indietro la testa per permettermi di lasciare una scia di baci sul collo, il vapore ci circondava. il suo braccio mi circonda la vita e la sua mano esplora la mia schiena e poi i miei fianchi per poi salire sulla maglia, non voleva esagerare. quindi presi l'iniziativa e mi sfilai la maglia.
<< ma.. >> sentii che fece un passo indietro << non così >> esita
<< sono sicura>> dissi afferrando il suo viso tra le mani
in pochi secondi si fiondò sulle mie labbra. La sua lingua si aprì un varco nella mia bocca.
Mi rendo conto di avere più problemi di quelli che pensavo. Credevo di poter entrare in questa stanza e lasciate ogni paura al di fuori. Nessuno dice mai che la prima volta fa schifo e probabilmente anche le altre dopo. Nessuno dice mai che è più facile farlo con uno sconosciuto senza la paura di sentirsi incapace o di non essere abbastanza per l'altra persona.
Mi stavo veramente preoccupante di non essere abbastanza per lui. E se non gli piacesse? E se non fossi capace ? Scossò la testa. In quel momento niente, niente doveva avere la forza di allontanarmi da lui.
<< allora sei sicura?>> annuii
Aveva un braccio intorno alla mia vita e con l'altro evitava che entrambi scivolassimo, poggiandosi con la mano sulle piastrelle della doccia, l'acqua della doccia gli scorreva sulla testa. Mi preso un stiamo per guardarlo.

|| don't forget me || Dylan O'Brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora