Part 17

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CAITLYN

eravamo seduti al nostro tavolo rotondo al bordo della pista da ballo e mi guardavo intorno.    

<< Leyla sceglierai sempre tu i locali in cui andare, è deciso >> lei sorrise e mi fece un occhiolino

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<< Leyla sceglierai sempre tu i locali in cui andare, è deciso >> lei sorrise e mi fece un occhiolino.
Non volevo ubriacarmi così decisi di fermarmi ad un solo drink per quella sera, incredibilmente mi stavo divertendo anche senza alcool. ridevamo come dei matti. Tyler, Daniel e Dylan stavano raccontando dei bloopers indimenticabili sul set, ogni racconto terminava con una fragorosa risata

 Tyler, Daniel e Dylan stavano raccontando dei bloopers indimenticabili sul set, ogni racconto terminava con una fragorosa risata

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Le risate quasi sovrastavano la musica e ogni tavolo accanto si voltava verso di noi con occhiatacce. << ragazzi se volevate mantenere un profilo basso, così non ci state riuscendo>> dissi tenendomi la pancia perchè ormai mi faceva male dalle risate. << cavolo è vero, ci stanno riconoscendo>> disse Daniel tornando serio e voltandosi da entrambi i lati << converrebbe andare prima di trovarci dei paparazzi anche qui>> propose poi Dylan, annuimmo << andiamo a bere in un altro locale?>> chiese Leyla, Daniel e Tyler le circondarono le spalle con l'avambraccio <<sono la donna più fortunata del mondo>> rise, e ricambiò, con il braccio destro circondo il bacino di mio fratello e con il sinistro quello del moro. << io credo che andrò a casa >> dissi iniziando a sbadigliare << Dylan ci pensi tu?>> gli chiese Daniel, lui annuì << bene allora andiamo>> continuò, i tre si allontanarono saltellando a tempo.

<< non sono già abbastanza brilli secondo te?>> mi rivolsi a lui sorridendo, lui scrollò le spalle, si infilò le mani in tasca << andiamo a piedi ?>> mi chiese dolcemente. odiavo mio fratello per avermi incastrata in quella situazione, avevo detto a Dylan che non l'avrei baciato, ma come potevo resistere? scossi la testa << oh! allora vuoi prendere un taxi?>> continuò << nono, cioè.. si andiamo a piedi>> annuì.

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eravamo quasi arrivati a casa e stavamo nuovamente ridendo come dei cretini, avevo le lacrime agli occhi e mi faceva male la mascella. << ti prego Dylan basta, non ce la faccio più>> risi ancora << il bello deve ancora venire>> rise anche lui << per farle andare via ho detto che sono Gay>> scoppiammo in una risata interminabile << ma come ti è venuta in mente una cosa del genere? sai che domani sarà su tutti i siti di gossip vero?>> ridemmo ancora. Stavo girando la chiave nella serratura quando ci bloccammo all'improvviso, il rumore di un Click ci arrivò, poi un altro e un altro ancora << sai cosa sono vero?>> sussurrò al mio orecchio << cavolo, ci hanno messo pochissimo a raggiungerti qui>> risposi quasi triste << questa è la parte della mia vita che odio>> era tornato serio << però.. potremmo divertirci >> aggrottai la fronte << Cait vogliono uno scoop>> mi allacciò il fianco con l'avambraccio << il fatto che tu sia Gay non gli basta a quanto pare>> ci trattenemmo dal ridere << confondiamoli ancora di più >> capìì, un sorriso malizioso apparve sul mio volto << diamogli qualcosa da fotografare ... sempre se anche tu vuoi>> anche in quell'occasione aveva avuto la premura di chiedermelo, ne ero felice, risposi afferrandolo per il colletto della camicia e unendo le nostre labbra. prendo un respiro profondo dal naso. le gambe mi tremavano i click si facevano più frequenti e sempre più vicini a noi. il cuore voleva uscirmi dal petto, le mie mani scivolano sulle sue braccia, fino ad allacciarsi intorno al collo. mi sento disorientata, in un attimo non capivo se lo stavo facendo per i paparazzi o per me. mi importava solo di lui in quel momento. mi strinse i fianchi. si abbassò leggermente, senza mai staccarsi da me e mi sollevò, allacciai le caviglie dietro la sua schiena e in un batter d'occhio ci trovammo in casa, avevamo lasciato tutto il resto fuori quella porta. mi fece scendere e appoggiai la schiena alla porta << tutto ok ?>> chiese a un millimetro da me << no>> fece un passo indietro << no?>> mantenevo le mani sul suo petto << avevo detto niente baci..>> mi interruppe << mi hai baciato te, mi sembrava scortese rifiutarti>> era ironico, trattenni una risata << devo dire che questa cosa dei paparazzi è stata davvero un'ottima idea da parte mia >> ridemmo, unì la sua fronte alla mia << sapevi che non avrei resistito>> dissi ancora sorridendo << però non mi hai lasciato finire>> tornai seria << non è tutto ok perchè ora voglio baciarti ancora>> alzò le sopracciglia << non sarò io a fermarti>> rispose. era serio, mi guardava dritto negli occhi. dovevo capire cosa volessi, sapevo di volere lui, ogni singola parte di lui, non volevo che la paura mi fermasse. chiudo gli occhi, li stringo il più forte che posso, dovevo lasciar scegliere la testa o il cuore? in questi casi di solito vinceva sempre la testa, ma in quel preciso momento mi sentivo bene, al sicuro, era l'unico ragazzo a riuscire a farmi sentire così, neanche me stessa riusciva a farmi sentire così al sicuro. << forse non vuoi me, e lo stai facendo solo per assecondarmi >> sospirò << perchè io lo voglio solo se lo vuoi anche tu>> sorrisi. ti voglio come mai nessun altro. pensai. presi il suo viso tra le mani e dissi << ora non pensare okay?>> per un attimo lo vidi perplesso poi si rilassò << okay>> lo baciai di nuovo, ma aggrappai con disperazione alle sue labbra. all'inizio il bacio è delicato, timoroso poi la passione prende il sopravvento. tremo, come ogni volta che lo bacio, come ogni volta prima di perdere il controllo, dovrei fermarmi, ma questa volta non lo farò. ricambia il mio bacio, apro per un secondo gli occhi come per accettarmi che si davvero lui, sempre impossibile. per un momento si ritrae. avevo paura di un rifiuto. faccio un movimento impercettibile verso di lui e riprende a baciarmi. la sua lingua si fa spazio tra le mie labbra, gli do il permesso, distacco le labbra e prendo un respiro ancora attaccata alle sue. sento le sue dita muoversi delicatamente come se cercasse il mio permesso per toccarmi in modo più intimo. ormai non avevo modo di temere di lui, mi fidavo, ne ero certa. quindi gli afferrai il polso di una mano e la spostai sul mio fondoschiena senza smettere di baciarlo neanche per un secondo, percepii un leggero sorriso sul suo volto. le dita si insinuarono sotto al mio abito, sulla coscia e poi di nuovo sul fondoschiena, adoravo il contatto della sua pelle con la mia. mi sfuggì un mugolio imbarazzante non appena affondò le dita nella mia pelle. di solito mi sarei irrigidita, ma non lo feci, come avrei potuto farlo con lui? così mi rilassai e lo lasciai esplorare ogni lembo della mia pelle. d'un tratto mi afferrò un ginocchio e lo portò intorno al suo fianco, la sua mano scivolava lentamente dal ginocchio, alla coscia e poi fino all'orlo delle mie mutandine, ci stava giocando. stavo impazzendo, sentivo il calore e il desiderio crescere in me << Cait.. sai che devi dirmi se devo fermarmi o di rallentare o qualsiasi cosa così>> sussurrò mentre mi lasciava una scia di baci umidi sul collo << non voglio che tu lo faccia>> ero rossa in viso << ti prego>> l'avevo implorato. era la prima volta che provassi emozioni, che sentissi tutto questo, era la prima volta che permettevo ad un ragazzo di toccarmi senza essere stordita dall'alcool.  allora è questo l'effetto che fa il sesso consenziente. pensai, sorrisi.
si distaccò << tutto ok?>> questa volta tuoi io a chiederlo a lui << si.. solo che... meglio spostarci dal corridoio prima di..di perdere il controllo >> annuii.

Regola n*3 non lasciarti abbattere dalle tue paure . Ci pensai, mai come in quel momento quella regola era adatta per me.

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Piccolo capitolo anche oggi 👀 volete il seguito? Fatemi sapere nei commenti ❤️

|| don't forget me || Dylan O'Brien Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora