La mattina dopo ero intenta a disfare la valigia, chiedendomi se quella fosse l'ultima volta oppure se presto avessi deciso di fuggire nuovamente in un paese straniero per scappare da me stessa, dai miei sentimenti e dalla piega che stava prendendo la mia vita. sospirai intensamente non appena piegai l'ultima t-shirt nel cassetto dell'armadio. mi guardavo intorno, girando su me stessa per avere una visuale a 360 gradi della stanza. tutto era proprio come l'avevo lasciato anni fa. era una stanza enorme, forse anche troppo per una sola persona, avevo un letto matrimoniale, una poltrona, la scrivania, un piccolo divano sotto la finestra e anche un bagno personale. poi posai lo sguardo sul tappeto bianco sotto i miei piedi, mi lasciai scappare un sorriso quando vidi ancora l'alone della macchia di caffè su di esso. mi rievocò un ricordo felice.
<< muoviti, dai pulisci Cait, non ridere ti prego>> continuava a sussurrare Daniel allarmato
<< non ce la faccio a non ridere>> dicevo a fatica tra una risata e l'altra
<< se lo vede la mamma ci uccide>> disse cercando di fammi smettere di ridere << l'ha comprato ieri cavolo>> soffocò una rista anche lui <<così è meno banale>> dissi tronando seria << così è solo nostro>> fissai la chiazza, lui annuii
<< ti sembra più chiara di prima ?>> mi chiese
io annuii <<lasciala così, mi piace di più ora>> sorrisi alzandomi dal pavimento
<< tu sei pazza, come ti è venuto in mente di farmi uno scherzo proprio ora?>> mi chiese ridendo, scrollai le spalle come per dire " non lo so"
<< giuro è l'ultima volta che ti porto il caffè a letto per colazione>> ridemmo entrambi.tornai a vagare con lo sguardo per l'ambiente intorno a me. c'erano ancora tutti i poster e le foto che appiccicai sulle pareti, non mi dispiaceva, l'unica pecca era il grande specchio che avevo appeso, era enorme occupava quasi tutta una delle 4 pareti, mi ci posizionai davanti e mi guardai per qualche secondo, poi afferrai l'accappatoio e lo appesi in maniera da coprire i tre quarti del riflesso << così va meglio>> dissi tra me e me
<< oh mio dio! finalmente sei torna>> esclamò una voce squillante alle mie spalle, era Leyla la mia migliore amica fin dai tempi delle elementari, sapeva tutto di me, o almeno quasi tutto. mi abbracciò. << sai mi stavo annoiando tantissimo senza di te>> disse << ecco allora perchè mi chiamavi tutti i giorni >> risi.
<< andiamo a fare un giro, devi raccontarmi un sacco di cose>> disse saltellando per la stanza
<<sai già tutto>> risposi atona
<< oh, no no, non te la caverai così facilmente signorina>> mi interruppe con fare teatrale
<< metti il tuo rossetto migliore e usciamo>> ne afferrò uno dalla pochette rovesciata sul letto e me lo lanciònon opposi resistenza, presi dalla pochette lo specchietto piccolo e mi spalmai sulle labbra il colore scelto da lei, un marroncino-nude poco visibile.
<< perchè usi quello piccolo per truccarti quando hai questo? >> indicava lo specchio enorme che avevo coperto poco prima
<< poi perchè lo copri?>>
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|| don't forget me || Dylan O'Brien
Romance"Ti ho amato prima di saperlo e forse è solo così che si ama"