DYLAN
Desideravo alla follia sentire quello che ha appena detto, ma mai avrei ceduto fosse possibile.
La musica provenire dalla sala ci faceva da sottofondo, mi avvicinai lentamente a lei, le strinsi i fianchi.
<< non stai scherzando vero? Cioè .. lo vuoi sul serio? >> le chiesi timoroso
Lei scosse la testa << sono serissima >> mi guardava fisso negli occhi.
<< non hai ... bevuto? >> chiesi ancora
Senza dire nulla mi afferró la nuca e unì le nostre labbra.
<< so di alcol per caso? >> si allontana di pochi millimetri dalle mie labbra.
<< no >>
<< ti sei risposto da solo >> sorrisilei si aggrappò al colletto della mia camicia e mi tirò sulle sue labbra. non avevo minimamente pensato a cosa stava accadendo per questa sera avevo semplicemente ripromesso a me stesso che le avrei parlato e mi sarei scusato, ma questo era decisamente meglio.
<< allora Dillon come pensi di farti perdonare da me? >> mi disse mordendomi il labbro inferiore. senza nemmeno pensarci spingo la mia lingua nella sua bocca gemette, mi posizionai tra le sue gambe, le avvolsi con un braccio la schiena e con l'altra mano le alzai una gamba per attirarla di più a me. volevo assaggiare ogni angolo della sua bocca.
Senza accorgermene una mano finí sotto la maglietta a giocare con il seno. Ero timoroso, le baciai il collo, poi la guancia e finii per morderle il lobo.
La sentivo tremare e desiderare ardentemente il mio tocco, la mia vicinanza. allo stesso tempo, era come se mi respingesse, non riusciva a lasciarsi andare del tutto, qualcosa la fermava.
Spinse il suo bacino verso di me con un colpo repentino.
<< scusami io .. >> la sentii sussurrare << è stato un riflesso involontario >> disse aprendo gli occhi
<< non scusarti >> intrecciai le mie dita con i suoi capelli e la attirai nuovo a me, lentamente feci scivolare la mano sotto la gonna, percepivo il suo calore, spostai l'elastico delle mutandine.
<< no >> mi spinse via, posando i piedi a terra.
<< diamine come si esce da qui? >> chiese allarmata cercando di aprire la porta
<< scusami io credevo che ... >> cercai di dire
Quando la vidi accovacciarsi per terra, abbracciandosi le gambe
<< che lo volessi? >> aveva gli occhi pieni di lacrime, annuii << mi dispiace .. >> dissi ancora
<< no .. io lo desideravo .. non lo so. . scusami tu, sono sbagliata >> rinchiuse la testa tra le mani
Mi inginocchiai davanti a lei << perché pensi di essere sbagliata Cait? >> alzó lo sguardo verso di me << non posso dirtelo >> si alzò in piedi
<< secondo me non lo sei affatto, sei la persona più bella che io conosca >> mi alzai anche io
<< come diamine si fa ad uscire da qui >> continua ad armeggiare con la chiave nella serratura
<< ti prego non scappare di nuovo, sono qui puoi dirmi qualsiasi cosa tu voglia >> le presi una mano, la guardò un attimo e poi sospirò
<< è dura da sopportare> > abbassò lo sguardo
<< provaci >>
<< sono troppo incasinata per te >> sbottò
<< lo stai dicendo ad uno che ha avuto un incidente sul set per non aver usato una contro figura ..> > respirai. Sii forte Dylan per lei.<< sono stato in ospedale, stordito dai farmaci per non so quanto tempo, mesi forse, senza rendermene conto, non dormo, ho attacchi di panico, non lavoro >> abbassi lo sguardo << qui siamo due ad essere incasinati >>
Mi abbracciò , mi strinse così forse che persi un respiro per un attimo
<< non so se riuscirò mai ad amare qualcuno o ad essere felice o .. a fare sesso >> alzai le sopracciglia
<< se ti raccontassi tutto mi guarderesti con occhi diversi, schifato probabilmente >> continuò staccandosi da me
<< niente potrebbe cambiare ciò che provo per te, non diminuirà, non è diminuito in questi quattro anni e non lo farà ora che sei qui >> le confessai<< io ... ci ho messo tanto per dimenticare questa cosa .. credevo fosse una di quelle situazioni che se non ci pensi poi la dimentichi >> iniziò a camminare su e giù per il bagno << buttare fuori tutta la merda che hai dentro ti aiuterà >> insistetti
<< non lo sopporterai .. non l'ho detto neanche alla mia famiglia >> aveva la voce e le mani tremanti << apri la porta, per favore io non .. non ci riesco >> le lacrime le rigavano il volto
Girai lentamente la chiave nella serratura
<< ecco ora è aperta, ma non scappare da me ti prego >> la implorai
<< Dylan è meglio se io ti stia il più lontano possibile>> continuò
<< non voglio questo> > le dissi afferrandole la mano
<< neanche io, ma .. sarà meglio per te, per ciò che hai passato continuare a fidarti della vecchia Cait >> rimasi stupito
<< non voglio essere intrappolato in una fantasia, voglio te, per come sei, reale e con tutti i fardelli che credi di avere, ti vorrei aiutare >> le circondai i fianchi con l'avambraccio avvicinandola a me
Ma oppose resistenza posizionando le sue mani sul mio petto impedendo la vicinanza
<< come potresti aiutarmi a se neanche la polizia l'ha fatto? >> sbottò << nessuno può aiutare una ragazza violenta ad una festa di universitari >> ormai le lacrime avevano preso il sopravvento su di lei, mi colpiva delicatamente il petto con dei pugni. La strinsi a me. Singhiozzava. Non volevo dire nulla. Non potevo dire nulla. Era scioccante ciò che mi aveva appena confessato, si portava dentro un macigno che stava per schiacciarla.
Ora dovevo solo starle vicino.
Una lacrima rigò anche la mia guancia.
Non l'avrei mai lasciata sola.
<< non sei sbagliata, tu non lo sei affatto >> la strinsi ancora di più.————————————————————————
Spero vi piaccia questo capitolo 🥺
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate
Ily 3000
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|| don't forget me || Dylan O'Brien
Romance"Ti ho amato prima di saperlo e forse è solo così che si ama"