Oggi è halloween e andrò ad una festa organizzata da Dennis in una disco in centro. Ha affittato la sala per la classe intera e penso altri suoi amici/parenti. Ho accettato solo perché sono giornate di merda e staccare dalla vita per una sera non farebbe male.
Mi sto preparando e ho deciso di non esagerare visto che ho sempre odiato i costumi.
Ho semplicemente messo un tubino rosso con delle corna da diavolo, e aggiunto un rossetto rosso fuoco e un po' più di eye liener del previsto. Sotto ho optato per dei tacchi neri, comprati un annetto fa a Londra ma mai e dico mai usati, prima occasione.
Lascio i capelli lisci ed esco, vado insieme a Manu, che si è offerto anche per riportarmi a casa. Mia madre ormai si fida di lui quindi mi lascia andare ovunque ci sia.
"Come siamo belle sta sera!" dice abbracciandomi dal suo sedile, che ricambio.
"Anche tu non sei da meno!" È vestisto da uno dei ragazzi di grease, da quello che ho capito con Dennis e Phil hanno organizzato il costume a tre.
Arriviamo in questa discoteca pochi minuti dopo, e appena si entra già si sente odore di erba e musica a tutto volume. È pieno di ragazzi vestiti da Dracula e ragazze mezze nude che usano la scusa di halloween solo per farsi usare come giocattoli sessuali dai ragazzi.
Andiamo a sederci ad un tavolo di soli ragazzi, dove oltre ai gemelli, ci sono anche altri due ragazzi che stanno bevendo.
"BUONA SERA EH" urla uno dei due.
"Ciao!"
"Che prendete?" Chiede Dennis.
"Che ne dite di un sex on the beach!" Urla Phil.
Tutti annuiscono quindi se ne fanno portare uno ciascuno. Iniziano a bere e notano che io non lo seguo.
"Tu non bevi?" Mi chiede Alex, uno dei due ragazzi nuovi.
"No, non reggo!" Dico sovrastando la musica.
"Eddai, solo per sta sera?" Chiede Dennis ma scuoto il capo. Decide di non mollare. "DAI! Dai!"
"Aaah va bene"
Bevo un sorso ed è fortissimo, roba che non riuscirei a reggere neanche volendo. Poso il bicchiere sul tavolo ma mi incita a finirlo, così decido di finirlo. Inutile dire che sono già brilla.
Continuo con un altro, e un altro, finché non sono completamente ubriaca.
Mi sono messa sola in un angoletto dove arriva a stento la musica per togliermi i tacchi e tranquillizzarmi.
Arriva quell'alex di prima.
"Che ci fa questa ragazza qui da sola?"
"Oh, stavo, non mi ricordo..." dico mettendomi una mano in fronte.
"Ah no?" Si avvicina pericolosamente, e indietreggio fino a sbattere al muro. "Mica mangio eh" dice ridendo e rido forzatamente anche io.
"Nooo, lo so"
"Che ne dici se..." mi prende per i fianchi e mi risbatte al muro. Mi toglie il cerchietto e sorride maliziosamente, a questa vista mi viene da vomitare.
"Lasciami"
"Andiamo? Ci stiamo solo divertendo!"
Ho paura di quello che potrebbe farmi, ma fortunatamente riesco a divincolarmi dandogli un calcio sullo stinco.
"Lasciami cazzo!"
Inutile dire che me le ha dette di tutti i colori e io voglio andarmene. Non trovo Manu quindi esco fuori e schiaccio il primo numero che mi capita, il suo...
"Pronto?"
"Kylian?"
"Ele, ma cos'è questo casino?" Non so perché, ma in questo momento invece di chiedergli aiuto mi viene da provocarlo. Cazzo che cosa fa fare l'alcol!
"Oooh, sono ad una festa!"
"Ferma, ma quanto hai bevuto!"
"Uno...due...non lo so" dico barcollando e quasi cado.
"Di cosa?"
"Sex on the beach"
"Ma sei matta? Non lo reggi!" Cambio discorso.
"Lo sai che uno ci ha provato con me?"
"Cosa!?"
"Eeeh gia, mi ha chiesto ecco...hai capito no?"
"Dove cazzo sei?"
"Non lo so" dico sinceramente, provo a leggere l'insegna ma vedo scritto in cinese per quanto sono ubriaca.
"Ele so come si chiamano i tuoi amici se non me lo dici vengo lo stesso"
"Non mi interessa, sappi solo che se non fai in fretta accetto la richiesta di alex" Alex è il tipo che fino a 5 minuti fa, mi stava molestando.
"Vaffanculo arrivo"Non so chi abbia visto ma 20 minuti dopo io sono ancora qui fuori e lui arriva.
"Andiamo" mi prende per un polso.
"No"
"Sei ubriaca marcia, andiamo!"
"No! Non ci vengo con te"
"Qual è il tuo problema? Sono quasi le 2 di notte vieni con me cazzo"
"Ti odio"
"Prima che qualcuno mi noti..."
Mi fa entrare in macchina e per tutto il percorso sto zitta, quando è lui, quasi arrivati a casa sua, a parlarmi.
"Tu sei andata da sola ad una festa così?"
"Ci ero andata con Manu, alla festa"
"Ah bene, ora la situazione è migliore!"
"Ma qual è il tuo problema, cosa vuoi da me?"
"Proteggerti, c'è gente malata in giro, e ubriacarti in discoteca non migliora la situazione, puzzi anche di erba, chissà che hai fatto!" Ma cos'è mio padre ora?
"Tu? Proteggere me? Cosa siamo nel 1200 che una ragazza deve ancora essere protetta da un ragazzo, per di più stessimo parlando di un bravo ragazzo. E per essere precisi, non ho fumato erba"
"Possibile che non capisci quanto io sia geloso di te?"
"Ma perché lo sei? Nessuno ti chiede di proteggermi!"
"Lascia stare"
"No, ora me lo dici"
"Perché te l'ho detto, le persone sono malate e non potrei permettere che un ragazzo qualsiasi ti tocchi"
"Ora sei diventato un bravo ragazzo!"
"Non ti si può parlare in queste condizioni" so che vuole tagliare corto, e so che non è colpa delle mie condizioni.
Sbuffo e mi rimetto a guardare fuori, sto per sentirmi male.
Quando entriamo in casa mi da subito un paio di pantaloncini e una felpa per dormire, stando in bagno mi tolgo anche il rossetto e l'eye liener, poi kylian mi porta sul divano una tazza grande di caffè.
"Bevilo tutto, piano sennò vomiti"
"Che schifo" dico assaporando un sorso di caffè amaro.
"Lo so ma ti fa bene per la sbronza" annuisco ed inizio a bere. Per attenuare l'imbarazzo che c'è ora che ho ripreso un po' di coscienza, disegno dei cerchi immaginari con il pollice sul divano.
"Ecco...quel ragazzo di cui ti ho parlato, non mi stava solo chiedendo, mi stava molestando, a dire la verità non mi stavo divertendo, speravo che facessi quello che hai fatto" dico e mi viene da piangere non so per quale motivo. Non ha nemmeno un senso logico la mia frase, ma sono sicura che Kylian abbia capito.
"Te l'ho detto che i ragazzi sono malati, e in qualsiasi caso sarei venuto"
Poggio la tazza sul tavolino che ha davanti al divano e lo abbraccio poggiando il viso al suo petto. Sembra spiazzato dal mio gesto, infatti ci mette qualche secondo prima di ricambiare l'abbraccio e poggiare il suo mento sulla mia testa e mi fa i grattini su un braccio.
"Kylian sono giorni di merda, dopo aver litigato con te non faccio altro che piangere. Forse tutti gli altri hanno ragione" dico quest'ultima frase sussurrando, pentendomi subito di averla detta.
"Che dicono gli altri?"
"Beh che nascondo a me stessa che mi piaci e che sto male senza di te, e ecco io...io sono così confusa non ce la faccio più davvero non ci capisco nulla" non mi fermo un secondo, sto parlando a vanvera, non so se per colpa dell'alcol o dell'imbarazzo.
Mi zittisce prendendomi per le guance e baciandomi, visto che ha già provato un paio di volte a zittirmi ma non mi fermavo.
Nonostante l'ansia non mi stacco, non riesco a staccarmi da lui. All'inizio le nostre labbra sono solo poggiate, e continua a tenermi per le guance, poi la situazione si fa più strana quando sento che le nostre labbra si schiudono e le nostre lingue si toccano.
Lui mette una mano sotto la felpa, sul mio fianco, e rabbrividisco sia per il suo tocco sia perché ho paura che possa spingersi oltre, ma non lo fa. Lascia la sua mano lì carezzandomi.
Io invece metto le mani sulle sue spalle per reggermi, e mi stacco solo perché non ho più respiro.
"Cazzo" dico io, mentre lui continua a fissarmi "perché l'hai fatto?" Gli chiedo io per la curiosità.
"Deve per forza esserci un motivo?" Sorride senza staccare lo sguardo dai miei occhi. Lo faccio io abbassando lo sguardo e mordendomi il labbro inferiore, sono anche sicura di star diventando un pomodoro.
"Sei così imbarazzata?"
"Scusa io..."
"Dai tranquilla"
Si avvicina a me e mi stringe a lui. Le farfalle nel mio stomaco stanno impazzendo e io sto per vomitare tra sbronza e nausea per l'emozione.
Accucciandomi a lui finisco in dormiveglia, e l'ultima cosa che capisco è lui che mi prende in braccio e mi porta a dormire.
STAI LEGGENDO
The number 7// Kylian Mbappe
FanfictionCOMPLETA Ecco come in poco tempo la vita di una giovane ragazza è cambiata grazie ad un giovane calciatore francese. QUESTA STORIA NON È SCRITTA PER MANCARE DI RISPETTO AI RAGAZZI, È SEMPLICEMENTE INVENTATA.