Capitolo 44

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Una settimana di merda è passata più lentamente di non so cosa.
Non riesco a mangiare, a fare nulla, e gli occhi mi bruciano per le lacrime sprecate a piangere.
Sono chiusa in camera e il massimo che faccio è vedere mia madre che viene a darmi le medicine per la febbre che, da una settimana a questa parte, fingo di avere.
I miei non sanno quello che è successo davvero, anzi nessuno lo sa se non i diretti interessati e chi era lì quella sera.
Ho cercato di evitare ogni tipo di messaggi o chiamate da chiunque, anzi non ho cercato, li ho proprio evitato del tutto, accendo il telefono solo per guardare l'ora.
Insomma, questa settimana mi comporto da morta, visto che sto chiusa in camera semplicemente a piangere e riflettere, dando la colpa dei miei occhi rossi e delle mie occhiaie al raffreddore.

"Amore? Lo vuoi?" Mia madre entra nella stanza e mi porge una tazza di the caldo.
"Si, da qua" ne bevo un sorso e lei si siede affianco a me.
"Sei pronta a dirmi la verità?" Mi dice accarezzandomi il braccio.
"Che verità?"
"Del fatto che non hai la febbre..." ha capito, perfetto.
"Scusa come?" Cerco di fare la finta tonta per continuare con la mia finzione.
"Ti conosco troppo bene e poi non sei calda in fronte perciò immagino..."
"Mamma, va bene, ti dico tutto" annuisce e si mette comoda "mi sono lasciata...cioè mi ha lasciata"
"Immaginavo...ma come mai? Stavate così bene insieme." Gia, me lo chiedo anche io il perché.
"Di punto in bianco, mi ha detto che non era quello che voleva" mento spudoratamente, direi di tralasciare, almeno con i miei, il fatto che io abbia le corna.
"Mh, va bene, ma devi cercare di andare avanti no? Non tutto può andare sempre rosa e fiori"
"Si ma..."
"E comunque, se siete destinati a stare insieme un giorno tornerete, altrimenti ne troverai un altro più adatto a te"  Ok mamma ma io voglio lui.
"Si, si forse hai ragione"
"Dormi un po' che sembri un cadavere" mi da un bacio sulla guancia e mi richiude dentro la mia stanza buia.
Cerco di fare come dice mamma e quindi di appisolarmi un po' sul letto, cosa che stranamente riesco a fare.

Vengo svegliata da un tonfo fortissimo, qualcuno che bussa alla porta, e non penso siano i miei contando che oggi mio padre avrebbe dormito fuori per la partita e mia madre non ha questa delicatezza di un elefante.
"Ma che cazzo?" Mi strozzo gli occhi, e mettendo a fuoco è proprio la mia migliore amica che è entrata.
"Ele mi fai prendere i colpi che succede!" Sbatte la porta dietro di se e viene ad abbracciarmi.
"A casa tua non si usa svegliare le persone con calma?"
"Vieni qui guarda che faccia pallida che hai!" Ok non mi ha ascoltata minimamente. Decido di ricambiare debolmente il suo abbraccio "Che ti è successo?" Me lo chiede in un modo troppo strano, sa già qualcosa.
"Neymar te l'ha detto e non hai ritardato a venire qui vero?" Tiro a indovinare anche se ne sono abbastanza sicura.
"Ssssi...ma non incazzarti con lui per favore"
"L'ha detto a te mica alla sconosciuta di passaggio eh" cerco di sdrammatizzare un po' un momento che di divertente ha ben poco.
Lei sorride sollevata.
"Comunque non mi va di dirtelo una seconda volta se già sai tutto, non è il caso di piangere ancora"
"Ok hai ragione, si so tutto comunque"
"E come mai sei venuta qui di corsa?"
"Beh ero preoccupata perché non mi rispondevi al telefono da tre giorni, e chiedendo un po' in giro ho capito che era tornata la tua parte depressa" cerca di fare una battuta ma a me non fa ridere così forzo un sorriso "scusa, non volevo" si accorge della mia reazione per fortuna.
"Non preoccuparti"

"Cosa hai intenzione di fare?" Mi chiede dopo qualche secondo di un silenzio imbarazzante persino per noi due.
"Nulla, aspettare che passi...credo?" Onestamente non ne ho la minima idea.
"Stare sul letto finché non passa è la tua soluzione?"
"Si" rispondo secca "onestamente non so cosa fare, mi ha spiazzata, mi sono fidata di lui, pensavo mi amasse come lo faccio io, ma ha tradito la mia fiducia" mi alzo dal letto per dire tutto ciò.
"Pensi che non ti ama?" Chiede sorpresa.
"Cosa c'è di tanto sorprendente? Se ha tradito me cosa poteva avere nel cervello? Anche se mi amasse, questo vuol dire che non è disposto a rinunciare alla vita da coglione che aveva prima" mi giro di nuovo verso il letto, dove è ancora seduta lei, che mi guarda molto perplessa "cosa c'è da guardare così?"
"Vieni qua e calmati" mi fa sdraiare con la testa sulle sue gambe ed inizia ad accarezzarmi i capelli.

The number 7// Kylian MbappeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora