Ancora sono piuttosto scossa dalla discussione, se così si può chiamare, e dal fatto che non tengo l'alcol, quindi ho esagerato e non ero cosciente.
Appena entro a casa bevo un sacco di acqua, che mi fa un po' passare la nausea.
Ci buttiamo sul divano stanchi morti.
"Oi, sei arrabbiato?" Gli chiedo un po' più cosciente rispetto a una mezz'ora fa.
"Perché dovrei?"
"Bho per la mia scenata"
"Sei ubriaca e poi dopo quante ne ho fatte io questo era nulla" ridiamo. "Vieni qua"
Mi avvicino a lui e lo cingo per la vita mentre lui mi arriccia le braccia al collo.
"Mi sei mancato tanto"
"Anche tu"
In questi momenti potrebbe anche cadermi una bomba vicino che non riuscirei a staccarmi da lui, sto troppo bene.
"Lo sai che da piccola mi mettevo così con mio padre? Stessa posizione"
"Si? E che facevate?"
"Di solito guardavamo le partite o parlavamo della scuola, poi io sono diventata fredda e non l'ho abbracciato più per anni"
"Perché?"
"Con i miei ho un bellissimo rapporto ma l'ho ripreso da poco, da quando sono cresciuta, fino a pochi anni fa era già tanto se uscivo dalla camera, ce l'avevo troppo con loro per avermi portata via da Roma, dai miei amici, dalla scuola, senza pensare che il lavoro era la cosa più importante"
"Capito, però quando sei più piccolo non lo capisci, anche io ero come te, ma sicuramente le scazzature mi passavano in poche ore, non in anni" questa affermazione mi fa ridere, così mi alzo un po' e lo bacio.
"Se è questo l'effetto che ti fanno le mie storie continuo all'infinito" dice poi un po' spiazzato dalla mia reazione.
"Non sono le storie sei tu e basta" dico io, sicuramente guidata dall'alcol, visto che è difficile che io sia dolce con le persone.
Mi metto a guardarlo in ginocchio mentre una ciocca di capelli mi cade sulla guancia. Lui sorride, me la sposta e mi stampa un bacio sulle labbra.
"Andiamo a letto, stiamo più comodi" dice poi lui.
Mi prende per mano e io mi sento sempre meno lucida, come se l'alcol stesse avendo l'effetto forte ora, infatti non ricordo più nulla.
Lui accende la play, ma io ho voglia di altro.
"Perché la play quando puoi stare con me?" Ok mi sento proprio una scema.
"Sei impazzita?" SI KYLIAN IGNORAMI.
"Nah, la tv mi da fastidio" mi metto a cavalcioni su di lui e penso realmente di dover eliminare l'alcol dalla mia esistenza.
Lui non mi sfiora, io tengo le mani sulle sue spalle.
"Dai Ele, spostati"
"Ma perche!"
"Perché sei ubriaca, domani te ne pentiresti e mi continueresti ad odiare come hai sempre fatto" ha ragione ma non sono abbastanza cosciente per poter capire cosa stia dicendo, io lo voglio così tanto.
"Quindi non lo vuoi?" Faccio il finto musino.
"Certo che si, ele, ovvio che lo vorrei...ma in un altro momento"
"Perché?"
"Non è la prima volta che lo fai e l'ultima volta mi hai ringraziato, quindi smettila e dormi"
"Ma cosa sono il tuo cane?"
"No, onestamente comincio a pensare che tu sia una pazza sclerata!" ride e io sbuffo.
Mi prende per i fianchi e mi sdraia sul letto.
"Ora dormi e fai la brava piccola pazza..." mi da un bacio in guancia e faccio come dice, come se fossi il suo cagnolino.Mi risveglio tra le sue braccia e la prima cosa che faccio è guardare la sveglia, sono le 7 di mattina e lui tra due ora ha l'allenamento, quindi decido di lasciarlo dormire ancora un po'.
Resto ferma come sono perché lui è abbracciato a me e se mi muovessi lo sveglierei.
Gli faccio un po' di grattini sulle braccia, mi rilassa farglieli.
Dopo qualche minuto apre gli occhi.
"Da quanto sei sveglia?" Mi chiede e io sorrido.
"Una decina di minuti, era presto e non volevo svegliarti"
"Vabbè, facciamo colazione così ci prepariamo?"
"Si va bene"
Ci alziamo e facciamo colazione insieme, poi ci prepariamo.Nel viaggio in macchina tiene la costante concentrazione sulla macchina, ed è una cosa buona onestamente, almeno non rischiamo di ucciderci per i suoi pensieri perversi.
"Senti Kylian io però devo chiederti un favore..."
"Quale?" Chiede mentre è concentrato sulla strada.
"Non farmi più bere" sorrido ma allo stesso tempo sono imbarazzata per la scena di ieri sera.
Lui ride e lo faccio anche io.
"Eh beh, non sei per nulla lucida, però eri carina!"
"E comunque grazie per non aver fatto nulla anche se ero io a chiedertelo esplicitamente" alzo gli occhi al cielo.
Mi prende la mano e la mette sotto la sua sulla manovra delle marce.
"Non ti avrei toccata con un dito, non voglio farmi odiare e, soprattutto, devi essere lucida"
"Ho creato un mostro!" Dico io, non è mai stato così dolce e maturo, tanto meno con me.
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The number 7// Kylian Mbappe
Fiksi PenggemarCOMPLETA Ecco come in poco tempo la vita di una giovane ragazza è cambiata grazie ad un giovane calciatore francese. QUESTA STORIA NON È SCRITTA PER MANCARE DI RISPETTO AI RAGAZZI, È SEMPLICEMENTE INVENTATA.