Capitolo 43

1.7K 45 5
                                    

Dopo questa giornata così lunga sto anche andando a vedere l'allenamento di Kylian, cioè ci vado per parlagli, e onestamente non so più cosa aspettarmi da lui.

Il peggio? Il meglio? Scena muta? Ormai sto ragazzo è incomprensibile.
"Tutto bene?" Mi chiede mio padre mentre tiene le mani salde sul volante e gli occhi sulla strada.
"Si, si"
"Quando sei così nervosa riguarda quello giovane della squadra...allora che succede?"
"Papà davvero, tutto apposto" niente è apposto, in tutta onestà.

Quando arriviamo cerco con gli occhi Kylian ma non lo trovò, forse è in ritardo, visto che almeno nella hall non ce, allora decido di andare nella palestra, magari è la o trovo qualcuno che sa cosa è intenzionato a fare.
Quando arrivo, con il fiatone per le scale fatte, trovo Neymar e Julian del gruppo dei miei amici, che mi guardano sorridenti come se io non stessi morendo dall'ansia.
"Prendere l'ascensore no?" Afferma Neymar che da una pacca sul petto a Julian, che ovviamente lo segue a ridere.
"Lasciami..." prendo un respiro profondo "lasciami stare" dico con tono serio, almeno capiscono che non sono nel mood di scherzare
"Tutto apposto?" Si fa poi serio Ney, seguito da Julian che sembra letteralmente essere il suo cagnolino oggi.
"C'è kylian?" Mi limito solamente a chiedere.
"No..." dice sospirando Neymar, sono sicura che primo. Ha capito. Secondo. Sa tante di quelle cose.
"Ok" faccio per andarmene.
"Ele!" Julian mi chiama e Neymar gli da un secondo schiaffo sul petto, sta volta serio.
"Dimmi"
"Non è in mio dovere parlare ma..." Neymar sta imprecando contro di lui in ogni lingua ne sono sicura.
"Ha intenzione di lasciarmi vero?" Chiedo, anche se ne sono convinta.
"Non ne ho idea" si Julian ora ti credo.
"Okay...a dopo allora"

Ok quella che era solo una paranoia ora è diventata una convinzione, forse ho davvero fatto male a fidarmi?
Cerco di evitare in qualunque modo di incontrarlo prima dell'allenamento, non voglio che proprio sotto la champions e la parte più stressante del campionato si alleni male, soprattutto se è per colpa mia.
Decido di non guardare l'allenamento e di andarmene al bar ed aspettare, tanto se so già cosa mi aspetta tanto vale non piangersi addosso, anche se è quello che vorrei fare ma mi rifiuto di farlo davanti a gente che non conosco.

Invece di doverlo chiamare io mi basta alzare lo sguardo per vedere che è lui che viene verso di me, quindi mi rimetto il telefono in tasca e lo guardo con aria un po' acida, come se in questo momento le mie paranoie se ne fossero andate e fosse rimasto solo un mare di orgoglio.
"Ciao..." gli dico io mentre si siede.
"Ney mi ha detto che volevi parlarmi" mi dice in una maniera fredda come non penso abbia mai fatto prima, segno che non ci sarà nemmeno una notizia positiva.
"O forse sei tu che devi farlo?" Sono sul punto di esplodere.
"Cosa dovrei dirti?" Secondo me non gli si è acceso il cervello.
"Forse perché non mi rispondi da giorni. O forse dovresti spiegarmi cosa ti ho fatto per non rispondermi" l'orgoglio è sparito, la voce inizia a tremare, buono direi.
"Perché non voglio farlo" qualcuno mi spighi che cazzo di risposta sia e cosa gli stia succedendo.
"E perché? Voglio sapere cosa ti ho fatto per essere passato dall'amarmi all'odiarmi in così poco tempo"
"Perché forse io e te non stiamo così bene insieme" sbotta e il mio cuore si fa in mille pezzi.
"Cosa?"
Si è pentito di quello che ha detto, lo vedo dalla sua faccia.
"Non è colpa tua, hai solo scelto il tipo sbagliato e io te l'ho lasciato fare" Questa frase cosa vorrebbe dire? Che in questi mesi non sia cambiato di una virgola?

Si alza e se ne va, mentre io non riesco nemmeno a fermarmi.
Non ci voglio credere non abbia provato nulla per me tutto questo tempo, così per sapere di più vado a cercare Neymar, e lo trovo appena nella hall a parlare con qualcuno dello staff.
"Ney..." appena sente la mia voce spezzata si gira e mi squadra completamente un paio di volte.
"Ci sentiamo dopo" dice senza girarsi al suo amico o qualsiasi cosa sia, che ci lascia soli andandosene.
"Vieni dai"
Mi riporta in quel cazzo di bar che ricorderò sempre come posto dei litigi, visto che con Kylian ci avrò litigato una dozzina di volte.

Invece di iniziare lui a consolarmi sono io a iniziare il discorso.
"Ha fatto il coglione l'altra sera vero?" Chiedo senza staccare lo sguardo basso dal tavolino.
Lo vedo con la coda dell'occhio annuire e cercare di parlare, ma lo blocco con la mano.
"Non voglio sapere cosa abbia fatto" annuisce nuovamente.
"Cosa ti ha detto?" Questa domande mi fa staccare lo sguardo dal tavolo per portarlo negli occhi verdi di Neymar.
"Quello che avrei dovuto capire da sola." Dico convinta "non è il tipo da relazioni, me lo ha detto fin dall'inizio, e come una stupida ho pensato che lo potesse innamorarsi di me, invece dopo un mese si è stufato" vorrebbe dire qualcosa "non dire niente, per favore" mi farebbero stare solo peggio le solite frasi motivazionali, onestamente non sono nel mood adatto.
"Ok" metto la testa tra le mani "vuoi che ti riaccompagno a casa?" Mi chiede avvicinandosi al mio orecchio.
"Si, per favore" sussurro e lui mi mette il braccio dietro le spalle per farmi alzare.

Passo tutto il viaggio zitta, e appena mi chiudo in camera, mi faccio prendere dalla tristezza e dalle lacrime, come sono riuscita a resistere fino a poco fa.

Spazio autrice:
Helloooo, come state? A me la scuola distrugge per questo i capitoli sono un po' poveri e scritti male, sorry😫❤️

The number 7// Kylian MbappeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora