Quando succedono queste cose in teoria la ragazza è ancora più gelosa e ossessiva, perché ha paura che ciò che è successo possa risuccedere.
Ecco, io ho avuto esattamente l'effetto contrario, non me ne frega nulla di ciò che faccia o di ciò che mi dica, assolutamente niente.
È come se, da quando siamo tornati insieme, mi si siano spente le emozioni senza volerlo.
Pensavo di stare solo male, e invece nulla, niente di niente.
Ci siamo visti ogni tanto questa settimana, ma non al di fuori del centro sportivo, se non una chiamata ogni tanto, ma nulla di che.
Oggi mi ha invitato a casa sua, e penso che si sia accorto di questo mio menefreghismo improvviso, cosa che dall'inizio alla fine io non ho mai mostrato.
Sono appena uscita da scuola ed è venerdì 1 febbraio, tra solo una settimana avrò 18 anni e non sono psicologicamente pronta data la situazione di merda in cui sono."Mi porti da Kylian? Ho già pranzato" gli chiedo appena salgo in macchina senza dire altro.
"Nemmeno ciao? Devo preoccuparmi?" Mi chiede mio padre è solo ora incrocio i suoi occhi chiari.
"Scusa, sono un po' nervosa"
"E per cosa?"
"La prossima settimana ho un sacco di cose da fare per il 18esimo e a scuola" mento spudoratamente, non direi mai ai miei dei miei problemi con lui, già è tanto se gli dico che stiamo ancora insieme.
"Capito, allora una giornata con il tuo ragazzo è la cosa migliore" mi fa l'occhiolino.Si sì papà, proprio quello che ci vuole...
Si ferma davanti a casa sua.
"Divertiti, poi dimmi se resti qui a dormire"
"Ok, ciao papà" gli do un bacio sulla guancia e scendo dall'auto.
Quando Kylian mi apre il cancello faccio un gesto a mio padre per fargli capire che può andare, e come ultima cosa mi saluta con la mano.
Apro il cancello e lui mi aspetta sulla porta, con dei pantaloncini del psg e una t-shirt bianca.Ok la perfezione ESISTE.
Quello che pensavo fino a 10 secondi fa, cioè di non provare assolutamente nulla, svanisce appena lui mi abbraccia, e in questo caso sento solo un vuoto enorme, tornando indietro avrei evitato di innamorarmi, anzi, proprio di conoscerlo.
Lo seguo dentro casa e mi tolgo subito il giubbotto appena sento essa completamente riscaldata.
"Sei tutta rossa in faccia!" Mi prende in giro lui e mi scappa una risatina.
"Fa un freddo boia fuori, se non l'avessi notato"
"Non lo sento comunque" Vero, anche se fosse al polo nord riuscirebbe a sentire caldo, posso giurarlo!"Confermo" si siede sul divano mentre il resto pietrificata a guardarmi intorno.
"Non ti siedi?"
"Ehm...si ok" ok non penso si sia accorto del mio stato d'animo, non sembra preoccupato o altro.
Mi sdraio vicino a lui comunque un po' distaccata, non ho comunque voglia di discutere visto che sembra che, almeno a lui, vada tutto bene.
"Tutto apposto?" Mi chiede stringendosi a me, visto che io mi ero messa a qualche centimetro di distanza.
"Cosa guardavi?" Cambio discorso.
La mia domanda è seguita da qualche secondo di silenzio imbarazzante, momento che odio.
"Ok non va tutto apposto, che hai fatto?"
"Nulla, perché dovrei avere qualcosa?" Faccio la finta tonta.
"Non lo so, dimmelo tu più che altro." Dice secco.
"Non ho voglia di discutere con te" gli dico con lo stesso tono.
"Ok va bene, ma se stiamo insieme in qualche modo devi parlarmi, già non ti capisco poi..." ok forse ha ragione, non può sapere i miei problemi se non glielo dico.
"Non riesco a prendere una decisione giusta, ho mille controsensi e pensieri per la testa, te lo giuro sto impazzendo"
"Vieni qua" mi prende in braccio sulle sue gambe e ci abbracciamo per due minuti buoni."Devi fare quello che ti senti di fare, e anche se so che senza di te starei una merda, se ti senti meglio a stare da sola è giusto che tu ci stia..." non riesco a staccarmi da lui, quindi gli rispondo ancora stringendogli il collo.
"È quello il problema, lontana da te non voglio starci." Dico secca.
"E allora non farlo" sorrido a questa frase, per quanto possa farmi soffrire con lui sto troppo bene, lo amo troppo per lasciarlo andare, e so che è una cosa sottona, ma devo fare ciò che mi fa stare bene."So che mi vuoi uccidere, ma così mi strozzi!" Effettivamente lo sto stringendo al collo da 5 minuti buoni.
"Oh scusa!" Gli faccio una carezza sul collo e mi sorride.
"Ti sei liberata dalle tue solite paranoie?"
"Si, si, sto apposto davvero" per ora è la verità.
Mi da un bacio dolce sulle labbra.
"Allora cosa vuoi fare?" Sono uscita ora da scuola, vorrei solo morire.
"Non è cosa voglio fare, è cosa devo fare!" Indico il mio zaino di scuola.
"Ma è venerdì!" Mi dice scocciato come un bimbo.
"Lo so, ma sono scarsa in francese e tu mi aiuterai, dato che la prossima settimana ho il compito proprio il giorno prima del mio compleanno"
"Aia! Allora è meglio che vada bene, prendi ciò che serve!"Dopo due ore buone passate a capire come cazzo funzioni sta lingua strana, giochiamo un po' con Lucky mentre "guardiamo" un film, anche se in realtà siamo attenti solo alla piccola palla di pelo che ogni giorno cresce di più.
Finito il film facciamo un po' il cazzo che ci pare tra tv e play station, finché non si fa una certa e ci tocca andare a dormire.
Dopo tanto tempo ho le idee chiare, io voglio solo stare con lui.Spazio autrice:
Rega ma solo a me la scuola sta uccidendo? Ve lo giuro non ho il tempo di fare nulla.
Comunque martedì 8 è davvero il mio compleanno, quindi penso che il 7 pubblicherò qualcosa di apposito, non so devo vedere, intanto godetevi sto capitolo❤️❤️
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The number 7// Kylian Mbappe
FanfictionCOMPLETA Ecco come in poco tempo la vita di una giovane ragazza è cambiata grazie ad un giovane calciatore francese. QUESTA STORIA NON È SCRITTA PER MANCARE DI RISPETTO AI RAGAZZI, È SEMPLICEMENTE INVENTATA.