~3~

577 28 13
                                    

"Seconda [stella] a destra e poi dritto fino al mattino", rispose Peter. "Che indirizzo bizzarro!". Peter era mortificato. Per la prima volta si rese conto che, forse, il suo era un indirizzo bizzarro.

Harry singhiozzava con forza sulle gambe del fratello, aggrappando con sofferenza le lenzuola pulite come un' ancora. Le lacrime copiose rigano il suo volto con ostentazione, segnando le guance rosse e gli occhi verdi con fermezza

"l-Louis..." lo chiamava occhi verdi in lacrime, non sopportando più quegli schiaffi forti e precisi sulle sue natiche ormai rosse fragola. Louis ignorò quel richiamo e continuò la punizione aumentando la forza ad ogni sberla. Harry piangeva, piangeva terribilmente, ma rimaneva fermo al suo posto; non si sarebbe mai permesso.
Un piccolo urlo uscì dalle sue labbra rosee, causato dal contrasto della superficie liscia e fredda della spazzola contro la pelle arrossata del ragazzo

"cazzo...." sussurrò a denti stretti il ragazzino, afferrando di colpo la maglia bianca del fratello.
Il cuore di Louis fece un salto di gioia nel vedere come, anche se a causa sua, si aggrappasse a se sentendosi protetto

"b-basta, ti prego" ed ecco la supplica. Louis sapeva di averlo portato al culmine quando iniziava a pregarlo e questo gli bastò per alzarlo da quella dannata posizione stringendolo a sé. Occhi verdi piangeva sulla spalla del fratello completamente a nudo, senza protezioni. Solo Louis riusciva a renderlo così vulnerabile.

"sfogati, Har" gli sussurrò con amore il maggiore, sapendo che quello fosse uno dei pochi momenti in cui il vero Harry si presentava. Il 16enne sentì gli indumenti ricoprigli nuovamente le parti scoperte in precedenza e le braccia del fratello portarlo su di sé, permettendogli di stringerlo con calore.

"shhh, va tutto bene" Louis lo cullava tra le sue braccia in maniera paterna, osservando come quegli occhi talmente dubitanti, duri, impauriti dalla vita, colmi di ripensamenti e segreti fossero bisognosi d'amore e affetto, di qualcuno che lo proteggesse e che lo rendesse se stesso.
Harry legò le gambe al bacino del fratello e posò il capo sulla sua spalla, respirando con lentezza sul collo di Louis, lasciando che gli lasciasse dei baci sottili sul collo e sulle mani, mentre gli accarezzava i fianchi paffutelli e le guance arrossate. Rimasero in quella posizione per circa una ventina di minuti, giusto il tempo di spupazzare, baciare e coccolare il ragazzino, cosa rara agli occhi dei maggiori.

"Louis lasciami" pronunciò in un ordine il riccio, ritornando in sé. Occhi azzurri sospirò e lasciò un paio di baci sulla fronte del fratello

"ti amo da morire, lo sai?" chiese il maggiore mischiando l'azzurro nel verde. Harry non rispose, rimase zitto per pochi attimi, ricevendo stizzito dai baci sulle guance

"va bene" Louis prese un grande respiro e lasciò andare il fratello. Occhi verdi si sistemò gli indumenti con maggiore precisione e porto una mano tra i ricci ribelli

"facciamo merenda ins-" il maggiore venne bloccato da una voce rauca e dura.

"credo che andrò a farmi un bagno" ed ecco che con questa affermazione si avvicinò alla porta aprendola e dirigendosi verso la sua stanza. Louis uscì a passo veloce, inseguendo il ragazzo

"faccio le lasagne sta sera!" urlò per farsi sentire mentre il passo svelto del riccio aumentava la loro distanza

"cioè la compro, ma è buona ugualmente! È quella del bangladino qui sotto!" continuò il maggiore. Harry aprì la porta della sua camera e portò lo sguardo sul fratello.
Blu nel verde

"mh, okay" risposta secca susseguita dallo sbattere della porta. Louis sentì un vuoto nel petto e sospirò.... Dio se gli mancava il suo bambino.
Harry chiuse la porta e ci scivolò con la schiena, respirando a fatica. Doveva odiarlo, cancellarlo dalla sua evita.... Eppure quegli occhi lo perseguitavano, quel blu lo uccideva.
Il ragazzo si alzò da terra ed entrò nel suo bagno, riempiendo la vasca con acqua tiepida e sapone, divertendosi nel vedere l'acqua colorarsi di un verde salvia grazie ad una bomba da bagno. Entrò all'interno al suo interno e si lasciò andare tra la schiuma, soffiando le bolle come un bambino, ridendo ampiamente. Questo è Harry.
La musica di Bruno Mars invadeva pienamente la stanza, lasciando che la voce di Harry battezzasse le orecchie dei vicini e che il suo corpo rovesciasse sul pavimento l'acqua presente ai bordi della vasca, facendolo ridere come uno scemo. Amava ridere.
Si sciacquò i capelli ed il corpo, uscendo dalla vasca sotto le note di Young Girls, appena uscita da diverse settimane. Il corpo del riccio si muoveva a tempo di musica, girando su se stesso come la ballerina di un carillon, portando le mani tra i ricci ribelli e gocciolanti, afferrando delle fobicine iniziando a tagliargli tra diversi passi a libera interpretazione, ridendo come non mai. I capelli ricadevamo sul pavimento mentre le gocce scendevano sul suo corpo tra una giravolta e l'altra. Si fermò al termine della canzone, uscendo dal bagno con un asciugamano in mano, struscuandolo tra i capelli bagnati. Si fermò lì, davanti allo specchio, sorridendo guardando i capelli corti e scompigliati, atteggiandosi come una modella.
Il ragazzo si fermò di colpo, buttando per terra l'asciugamano bianco, piegandosi sulle ginocchia e osservandosi allo specchio, passando le dita tra le ciocche scure e sul corpo pallido, osservando il rossore evidente sul suo didietro, maledicendo quel fottuto cinque preso nel compito di cittadinanza.
Si osservava.
Si osservava con ostentazione, quasi succube del suo corpo.

"e se..." il minore si alzò di scatto e prese dal suo armadio una vecchia gonna della cugina, stringendolo tra le mani. Voleva solo provare, sentire il brivido in qualcosa di diverso.
Il riccio si mise davanti lo specchio e si infilò la gonna bianca latte con le piege. Perfetta.
Essa si adagiava alle sue curve come fosse fatta per lui, mentre le pieghe risaltavano le gambe lunghe e snelle.
Si sentiva maledettamente bene.
In quell'attimo le mani del ragazzo viaggiavano sul suo corpo come fosse aria, fasciando le cosce latte tra le dita, salendo mano mano alle pieghe della gonna al bacino stretto e al petto morbido ed infantile
Era perfetto.
Harry amava, amava completamente come quel pezzo di stoffa si adagiasse sul suo esile corpicino. Harry amava il tessuto tra le sue dita. Harry amava come si alzasse in un morbido movimento quando girava su ste sesso. Harry amava.
Harry amava qualcosa di sbagliato ai suoi occhi.
Il riccio si tolse l'indumento con confusione, impaurito da quella novità e lo lanciò lontano da sé, puntando lo sguardo subito dopo sullo specchio che lo ritraeva. Davanti ai suoi apparve appannata la vista di sé volteggiare con quella dannata gonna bianca. Harry volteggiava, volteggiava e volteggiava mentre quel tessuto svolazzava come una falfalla.
Uno scatto veloce, un solo movimento, un solo colpo che riducette lo specchio in mille pezzi.... Un solo pugno. I vetri caddero morbidi sul pavimento, mentre il riccio rivedeva ancora la sua figura volteggiare tra i pezzi rotti come una ballerina.
Si piegò davanti ad essi e prese un pezzo tra le mani, lasciando che il sangue cadesse a gocce sul restante dei vetri e che i suoi piedi affondassero in essi; in quel pezzo vedeva il suo sorriso e gli occhi rinchiusi in due pieghe sottili.
Era lui.
Harry buttò il pezzo nel secchio della camera e si alzò, afferrando l'asciugamano umidiccio e asciugando il sangue sul suo corpo e sul pavimento per poi ripulirsi.
Passarono ore dove il ragazzo si limitò ad osservare il candido soffitto, immaginando di ballare nuovamente tra il tessuto di quella gonna, fu proprio in una di quelle ore che la presenza di Liam entrò nella sua stanza

"Harry hai vist-" il ragazzo si bloccò non appena vide lo specchio per terra semi-rotto e le mani e piedi di Harry bendate

"ma che è successo qui?" chiese in allerta occhi ambra. Harry, con un sorriso immerso nei pensieri, rispose assente

"si è rotto lo specchio" Liam lo guardò sorpreso, confuso nel vedere quel sorriso susseguito da uno sguardo vuoto

"potevi chiamarmi" lo riprese. Harry fece svanire il suo candido e puro sorriso, puntando lo sguardo sulla figura sull'uscio della porta

"non lo avrei mai fatto"

Sono un mito! Più veloce della luce, visto? Spero vi piaccia e niente, continuate a votare e commentare

Littles Peter Pan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora