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“Io credo nelle fate, lo giuro, lo giuro, io credo nelle fate”

Niall si guardò allo specchio, osservando come le occhiaie scure segnassero il suo viso color latte. Gli ultimi giorni erano stati pesanti, tremendamente pesanti per lui, ma non potè che stringere i denti e andare avanti giorno dopo giorno, come, d'altronde, gli era solito fare.
Il ragazzo fece segnare le sue labbra da respiri veloci susseguiti da tremori visibili.
Perse il controllo.
Occhi blu portò una mano ad allargare il colletto della maglia sottile, respirando a stento tra le mura bianche; il suo battito cardiaco era fuori norma causato da pensieri, da ira e frustrazione repressa. Una fitta al cuore lo fece piegare sulle ginocchia, facendo sì che potesse poggiare la schiena contro il pavimento gelido del bagno, lasciando che le mani stringessero ferree i bordi del tappeto viola, che delle lacrime segnassero il suo volto e che il suo corpo tremasse con vigore.

"uno... Due... T-tre...." iniziò a contare il ragazzo, cercando di regolarizzare il respiro dandogli un ritmo rafforzato da lo battere dei piedi contro il mobiletto in legno.
Odiava quella sensazione di vuoto che lo divorava, odiava pensare, odiava ritrovarsi sul pavimento di una stanza a implorare a se stesso di non lasciarlo svenire, lui odiava odiare, eppure lo faceva, segnando il suo corpo con segreti e ira....
Il biondo smise di contare e solo dopo pochi attimi capì di aver avuto nuovamente un attacco di panico; sospirò.
Odiava odiare, eppure non poteva che disprezzarsi.
Il ragazzo si alzò traballante e si resse al bordo del lavandino, sciaquandosi il volto con dell'acqua tiepida.
A far sossultare il ragazzo fu la porta del bagno aprirsi di scatto rivelando la figura imponente di Manuel

"oh scusa, tor-" il maggiore si bloccò non appena incrociò gli occhi arrossati del ragazzo

"ehi topo, che succede?" gli chiese Manuel con preoccupazione, avvicinandosi al minore. Quest'ultimo gli sorrise ampiamente, ridacchiando e socchiudendo gli occhi in due fessure oceano

"certo! Mi stavo lavando il volto con il sapone ma mi è andato a finire negli occhi. Non puoi capire come brucia!" ridacchiò tra le parole il ragazzo, facendo sorridere il padre

"che sciocco che sei" lo prese 'ingiro' il maggiore, scompigliandogli i capelli con un gesto amorevole.

"ti lascio il bagno" concluse il ragazzino lasciando un bacio sottile sulla guancia del padre, uscendo dalla stanza e chiudendosi nella sua, sussultando subito dopo a causa della presenza di Harry sul suo letto ancora disfatto. Il riccio aveva il capo poggiato sul cuscino bianco e giocava facendo scorrere tra le sue dita un pezzo di vetro, quel pezzo di vetro; ancora poteva vedere svolazzare i lembi della gonna tra le sue gambe.

"ehi" lo salutò il minore. Harry gli sorrise cautamente di rimando e lo guardò smuovere diversi vestiti all'interno dell'armadio

"esci con Zack oggi?" gli chiese il riccio con noncuranza, continuando a giocare con il vetro tra le sue dita, tagliandosi lentamente. Niall annuì semplicemente, lasciando ricadere sul bordo del letto un maglione azzurro pastello e dei jeans neri, stretti.

"mh" bofonchiò il maggiore osservando la figura minuta del fratello

"cosa 'mh'?" chiese il biondo infiandosi il maglione. Harry sospirò e si mise seduto per bene, infilando il pezzo di vetro nella tasca della felpa.

"a Zack piaci, Niall" affermò il maggiore con naturalezza, osservando distrattamente come il fratello si infilasse i pantaloni saltellando per la stanza. Il biondo dacette per diversi attimi

"si, lo so" rispose il minore con freddezza, allacciando la cintura nera. Harry sospirò

"che hai intenzione di fare?" gli chiese il maggiore battendo la mano destra sulla sue cosce. Niall si avvicinò al maggiore e ci si sedette sopra, ricevendo un sottile bacio sul collo

"non lo so, Haz. Lo sai, non capisco a pieno cosa mi piaccia" spiegò a grandi linee il minore, lasciandosi andare sul corpo del fratello

"cerca solo di non illuderlo troppo" effermò il maggiore stringendolo a se. Niall storcette il naso

"non intendo illuderlo" proclamò il ragazzino. Harry annuì è lo strinse a se, baciandogli il capo.
Niall uscì di casa e si diresse nel punto indicato, sorridendo ampiamente alla fista del roscio seduto su una panchina

"ehi" lo salutò Niall con un docile sorriso. Zack si alzò e gli sorrise, iniziando a camminare al suo fianco.
I due ragazzi parlarono per ore intere del più e del meno, confidandosi su gusti e parere. La compagnia di Zack per Niall lo aveva rallegrato, era gradevole.

"ci vediamo domani allora" pronunciò con imbarazzo il roscio, arrossendo impacciato. Niall gli sorrise ed annuì, sorprendendosi quando le labbra rosse del maggiore si scontrarono contro le sue, bagnandole.
Niall ricambiò il gesto con timidezza, arrossendo, sentendo il suo corpo fremere sotto al tocco leggero del maggiore.
Zack si scostò leggermente, sorridendo ampiamente al ragazzino, il quale ricambiò un po' arrossito

"a domani" lo salutò il roscio con un ultimo bacio, confondendo ampiamente il minore.

"a domani" sussurrò occhi blu dopo che il ragazzo corse via verso l'autobus.
Niall aprì con cautela la porta socchiusa di camera di Louis, guardandolo a stento, socchiudendo le labbra rosse segnate da baci bagnati. Occhi azzurri gli sorrise nitido, sfiorando le lenzuola scure con le dita, invitando il ragazzo a sedersi su di esse

"Lou" pronunciò il minore camminando a passo lento e pesante sul pavimento chiaro, strusciando le dita contro il legno

"si?" domandò il maggiore. Niall si sedette sul bordo del letto, dandogli le spalle ed osservando attentamente le diverse foto incorniciate della sua famiglia

"tu pensi che l'amore esista realmente?" chiese il biondo alzandosi dal letto e afferrando una cornice bianca con una foto di Manuel e Zayn

"che domanda!" rise in affermazione il maggiore. Niall lo guardò scocciato, arricciando il naso in disaccordo a quella risata.

"sai, a volte penso che l'amore non esista" pronunciò il minore posando la foto sul bordo del davanzale, scostandola leggermente da se. Louis si accigliò e guardò le spalle coperte del fratello, osservando come tremasse sotto i suoi pensieri.

"sono solo feromoni che ingannano le persone, che mi ingannano" pronunciò il occhi blu stringendo il bordo del comodino in legno. Il maggiore si sentì mancare a tali parole, ricordando di quanto avesse insistito, fin da piccoli, per fargli concepire quanto fossero amati, quanto era amato.

"Niall, io ti amo" pronunciò il moretto abbracciando il ragazzo per attimi interi. Quando si staccarono il volto di Niall non pronunciava nessun accenno di emozioni, apatia totale, come se fosse disperso tra i suoi stessi pensieri

"grazie" rispose semplicemente, uscendo dalla stanza in totale silenzio.
Cosa voleva significare amare?

Littles Peter Pan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora