~28 Part. 1~

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"Sai perché le rondini si annidano nelle grondaie delle case? È per ascoltare le storie. "

Zayn si svegliò urlando di soprassalto, tremando fra le lenzuola scure e calde. L'odore di sangue gli penetrava l'olfatto fino a far scheggiare il cuore ed a bloccare i muscoli. Portò le mani a stringere le orecchie, mentre le gambe si bloccarono al petto e gli occhi si chiusero impauriti dai propri ricordi, facendo sì che la sua stanza girasse come una trottola fra i suoi respiri.
La porta della sua camera venne spalancata con velocità a causa della figura ampia di Liam susseguita da quella più sottile di Louis e dalle restanti di William e Manuel. Il bambino venne sollevato con cautela dalle braccia di Louis che lo strinsero a se con amore, cullandolo dolcemente sotto quella solita canzoncina, intonandola con cautela facendo sì che Liam e William lo accompagnassero indulgendo Zayn a canticchiare con loro.
Sotto gli occhi attenti di Manuel quella visione risultava morbida, intrisa d'amore e di dolore, come se tutto in torno a loro fosse di un grigio tenue e solo quelle figure nitide fossero di vari colori vivaci.

"shhh. Va tutto bene, lui non c'è più" continuava a ripetere in un sussurro all'orecchio del fratello minore, sorreggendolo con facilità. Zayn singhiozzava ancora, ferito dai suoi stessi gesti, ricordando.

"mi dispiace... Mi dispiace.... Mi dispiace" continuava a ripetere con un filo di voce con il viso ben nascosto nel suo collo, bagnandolo di tanto in tanto.

"Lou, dallo a me" gli impose Manuel avvicinandosi al mulatto, stringendolo al petto con amore, dondolando sui talloni con gli stivali pur di cullarlo passo dopo passo.

"io... Io non volevo" sussurrava inerme il mulatto contro il petto di Manuel, ormai a nudo.
Tutti i presenti in quella stanza sapevano benissimo a cosa si riferisse Zayn, ma nessuno aveva mai osato parlarne, soprattutto dopo la causa.

"Zay noi lo sappiamo..." pronunciò William avvicinandosi al padre per baciare il capo del minore, asciugandogli con il bordo della felpa le guance morbide e bagnate, rossastre.

"no.. No..." continuava a borbottare immaginando quella dannata pistola fra le sue dita ed il sangue schizzare su di sé e sulle pareti bianche, rumorose, partecipi di abbusi.
Gli occhi spenti del minore ricordavano la luce soffusa del lampadario e le urla soffocate della madre, mentre i suoi occhi man mano si spendevano ed il suo cuore smetteva di battere sotto le mani ardenti del marito, che addolorato fece cadere ai suoi piedi la pistola ancora calda, stringendo a se il corpo freddo della sua sposa stuprata, depressa, colma di lividi, malata dalle mani di Edward, stesse mani che l'avevano uccisa. Zayn ricordava il respiro mozzato, affaticato della madre e gli occhi aperti che lo scrutavano pregandolo di cingergli la mano, ma Zayn non lo fece. Tremante osservò la madre morire in un angolo del salone dove prima il padre gli stava puntando la pistola contro pronto per sparare, ma la pallottola non lo sfiorò neanche grazie allo scudo della donna che lo protesse fino a morte certa; prese strisciando la pistola che il padre fece cadere sul pavimento e con tremore si alzò da terra, puntandola contro Edward, uccidendolo fra le lacrime più limpide e più soavi.
Era libero, ma a quale costo?

"shh" pronunciò Liam prendendo dalle mani del padre il fratello, iniziando a baciargli il volto con frenesia e facendogli il solletico sui fianchi, iniziando a farlo ridere intensamente

"che fai? Ridi!" esclamò divertito occhi ambra, facendo dimenare il fratello fra le sue braccia.
Liam ridendo lo mise a testa in giù facendolo girare per tutta la stanza sotto le risate e gli occhi attenti dei maggiori

"mi arrendo!" Esclamò Zayn quando arrivò al culmine, facendo fermare Liam.

"avete finito?" esclamò divertito Manuel, felice di vedere gli occhi di Liam brillare vicino al minore.

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