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"Harry ti prego!" lo pregò a gran voce Louis, portandogli per l'ennesima volta il piatto davanti al viso candido, fintroppo pallido. Il riccio scosse il capo e posò la testa sul tavolino in legno, ignorando completamente la supplica stanca di suo fratello, facendolo sospirare, ma d'altro-canto William non aveva la stessa pazienza e la cucciutagine di Harry aveva vita breve, troppo breve.

"mi sono stancato! Vedi di mangiare o giuro che mi arrabbio" lo minacciò occhi grigi puntando il mestolo in legno, sporco di sugo, verso la figura sottile di Harry che grugnì infastidito, tremendamente infastidito

"lasciatemi in pace" sussurrò portando le mani fra i capelli ricci, scompigliati da una notte in bianco e da infinite lacrime.
Aveva paura, tremendamente paura che suo fratello potesse morire.

"anche io non ho fame" esclamò Niall spostando il piatto verso il centro del tavolo, lasciando che Zack copiasse il suo gesto dopo aver mangiucchiato poco meno di metà piatto.

"so che adesso che Zayn è in ospedale non è il massimo mangiare, ma non potete fare un digiuno per tre giorni aspettando l'operazione" cercò di far ragionare i tre ragazzini, Liam, sedendosi al fianco di Zack e scompigliandogli i capelli ricci, rossi.

"anche se volessi solo mettere in bocca un boccone sono certo che vomiterei" farfugliò Niall osservando la figura di Harry ancora ben appoggiata con la fronte sul tavolino scuro.

"è la testa che te lo dice, Niall. Prova a mangiare, fidati di me" insistette Liam trovando finalmente dei frutti da tutti i libri di psicologia infantile che aveva studiato all'università.

"non rompere il cazzo, Liam" affermò in un ringhio Harry, alzandosi dal tavolo e andando nella sua stanza con gran chiasso facendo sospirare i presenti

"quel ragazzino non capisce proprio" sbuffò William osservando Liam sedersi al fianco di Niall e porgergli il piatto sotto al naso, incoraggiandolo dolcemente

"tu basta così?" chiese Louis verso il roscio, accarezzandogli la testa. Il ragazzo annuì e dolcemente si lasciò toccare, lacrimando leggermente sulla spalla di occhi azzurri.

"almeno è qualcosa" affermò William prendendo il piatto e mettendo il restante della pasta in un contenitore.

"vai tu da Harry?" chiese Louis verso la figura massiccia di William, continuando a coccolare Zack.

"si, adesso vado. Non è un bene che resti da solo" bofonchiò William in risposta, afferrando una cucciarella in legno

"ho quasi l'impressione che mi servirà" ridacchiò il più grande infilandosela nella tasca della felpa per poi salire al piano superiore

"Har" lo chiamò il maggiore in un sospiro, sedendosi sul bordo del letto e sperando veramente di non dover farlo sfogare, liberare a suon di sberle.

"non voglio discutere" blaterò Harry sotto al piumino invernale, lasciando intravedere solo qualche riccio ribelle. William sospirò ed abbassò la coperta spessa, accarezzandogli la schiena coperta da un pigiamino infantile di Winnie the Poo che lo rendeva ancora più tenero del solito.

"lo so come ti senti. Anche io ho paura di perderlo anche se il dottore ha detto che ci sono buone probabilità di riuscita, ma non possiamo peggiorare la nostra tristezza, ansia... Facendo ciò che non ci scomoda. Dobbiamo stringere un po' i dentini, non trovi? Lo so che adesso senti il bisogno di startene al letto e dormire, ma questo non ti aiuterà, o almeno lo farà per un breve tempo, ma a lungo termine ti fa veramente male, ranocchietta. Sono tre giorni, da quando hanno ricoverato Zayn, che mangi poco e niente; non ti fa bene. Devi reagire un pochetto Haz. Non ti dico di scatenarti ma mi farebbe piacere vederti mangiucchiare almeno metà piatto di pasta, dormire un po' meno, stare più con me, Louis e Liam... Anche papà quelle poche volte che non è un ospedale con Zayn, mi piacerebbe perfino che invitassi a casa quella banda di disadattati gay che ti porti dietro" cercò di farlo ragione il più grande, sperando che il fratello non gli esplodesse dalla rabbia, lo attaccasse davanti ai suoi occhi costringendolo a punirlo.
Harry ci mise qualche minuto per rispondere, tirandosi a sedere sul letto e posando il capo contro la spalla di William che non esitò a posare lo stupido oggetto per terra ed abbracciare il ragazzino, stupendosi della netta collaborazione del ragazzo.
Harry era cresciuto... Non aveva più paura di fidarsi, di non essere amato, di essere abbandonato... L'Harry che abbiamo conosciuto ormai non c'è più...

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