~31 Part 2~

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Zack si svegliò a sole alto, alzandosi dal letto con estrema lentezza, strisciando i piedi contro il parquet chiaro. Pian piano aprì la porta e scrutò il corridoio vuoto, osservando con curiosità I vari oggetti posati sui mobili chiari e le foto appese ai muri. Il ragazzo toccò con le punta delle dita il bordo di una cornice, afferrandola con delicatezza ed osservando William con in braccio un bambino, un bambino che gli sembrava dannatamente familiare...

"che fai?" gli chiese una voce alle spalle, facendolo spaventare.
Zack sobbalzò sorpreso, facendo cadere sul pavimento una piccola statuina in vetro, rompendola.
Il minore sentì il cuore palpitargli con estrema velocità, respirando affannosamente sotto gli occhi attenti di William, iniziando ad indietreggiare dalla sua figura.

"scusa... Scusami... Io non volevo, lo giuro. Scusa.." continuava a borbottare spostandosi il più lontano possibile da William.

"fermo dove sei!" gli ordinò fermandolo per il braccio e prendendolo in braccio pur di non fargli toccare i pezzi di vetro sparsi per il pavimento.

"scusa... Scusa" continuava a borbottare contro la spalla di William, lasciando che il maggiore lo facesse sedere sul letto della sua camera.

"Zack, basta. Non sono arrabbiato.
Non è successo nulla" cercò di tranquillizzarlo con dei tocchi gentili sul capo e sulla schiena.
William gli afferrò il viso con morbidezza e fece scontrare i loro colori.

"non è successo nulla" chiarì nuovamente con occhi morbidi. Zack annuì con incertezza e posò il capo sulla sua spalla.

"metti queste e aspetta che finisca di pulire" gli ordinò porgedogli un paio di pantofole di Harry. Zack annuì e guardò il maggiore uscire dalla stanza, per poi portare lo sguardo sulla stanza, questa volta senza toccare nulla.

"certo che sei curioso eh" esclamò William ridacchiando, osservando sullo stipide della porta la figura di Zack girare il capo con lentezza, intento nell'osservare ogni minimo dettaglio. Il roscio arrossì ed abbassò il capo sottile

"vieni, facciamo colazione" esclamò invitandolo con un cenno di capo. Zack annuì e si infilò le ciabatte gialle, seguendo il maggiore cercando di non perdersele fra gli scalini della casa.

"che cosa mangi solitamente?" chiese William accendendo la macchinetta del caffè.
Zack si sedette su di una sedia e scosse le spalle

"non faccio mai colazione" gli spiegò con voce sottile.
William corrucciò le labbra e assottigliò gli occhi con confusione.

"berrai qualcosa, o no?" gli chiese con scetticismo. Zack scosse il capo in un cenno negativo.

"solitamente faccio un pranzo abbondante così da poter lavorare" cercò di spiegargli.

"fammi capire: tu ti svegli e vai dritto a scuola, esci e pranzi abbondantemente per poi andare al locale fino a tarda notte? E quando ceni?" divenne invasivo William.
Zack si sentì pressato dal maggiore, come se quello che facesse fosse dannatamente sbagliato.

"in realtà no" bofonchiò correggendo.

"si, vado a scuola e quando esco pranzo, ma prima di andare al locale vado in un negozio di antiquariato vicino casa e lavoro lì fino a che non stacco per andare al pub e lavorare fino alle due. Per quanto riguarda la cena, dipende dalle giornate, ma solitamente appena stacco mi fermo a prendere un panino" cercò di spiegargli. William rimase di stucco, completamente disgustato dalla situazione.

"e fammi indovinare: tua madre, invece di pensare a te, prende i soldi che guadagni per farsi" esclamò con amaro in bocca.

"non ti permettere di parlare così di mia madre" gli ringhiò contro Zack.
William alzò le mani

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