Capitolo 8

1.8K 41 2
                                    

"Uagliu svegliaaa" la sua voce, che irritazione quando ci svegliava la mattina, soprattutto sapendo che avevamo lezione. "Comandà non scassat o cazz jà" disse Edoardo mugolando nel sonno. "Edoá scitit" ribatté il comandante. Io in tutta risposta mentre loro, stavano gridando e facendo polemiche, mi alzai e andai già in bagno a lavarmi e vestirmi. Decisi di indossare: un jeans a vita alta strappato, una felpa grigia e le Adidas bianche.

Una volta che mi vesti, tornai in cella e andai a lavarmi i denti e mi pettinai

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Una volta che mi vesti, tornai in cella e andai a lavarmi i denti e mi pettinai. Quando uscii dal bagno vidi Ciro ed Edoardo che erano già pronti e vestiti. Salutai entrambi con un bacio sulla guancia e andammo a fare colazione. "pccrè" venni fermata dal comandante, "tu oggi, non hai lezione, quindi appena hai finito di mangiare, raggiungi le altre e seguitemi in cortile, perché oggi non sta Liz e quindi vi farò io da guardia" ero felice che non avevamo lezione, ma allora perché ci hanno fatto alzare lo stesso presto? Non potevano lasciarci dormire?. "come vorrei avere anche io la patata alcune volte" disse Edoardo e io scoppiai a ridere, Ciro anche lo guardò scioccato dopo il commento che fece. "Fra che ti droghi, non lo metto in dubbio, ma addirittura a dire queste cose" io ormai non riuscivo a smettere di ridere e nel frattempo arrivammo a mensa. "Buongiorno tonnina" disse salutandomi Totò. "Tonnina? Da dove esce ora questo soprannome?" risposi io ridendo, con Totò e gli altri, ormai si era instaurata un amicizia stupenda e io ero felice di questo.
"Va bene allora tu da oggi sei Tonno" risposi io guardandolo con le braccia incrociate al petto, lui annuì e si sedette a mangiare. "Grazia, ma chi è quella ragazza che hai aggiunto sul gruppo" o cazzo! Annastasia, dovevo scriverle ma mi era passato di mente, la sera arrivo stanchissima che non riesco nemmeno ad usare il cell. "Pino, è la mia migliore amica Annastasia, mi sono dimenticata di avvisarvi che l'avrei aggiunta al gruppo" dopo che spiegai a tutti chi fosse Annastasia, mangiammo e poi i ragazzi andarono a lezione invece io raggiunsi le ragazze. Appena Naditza mi vide, mi venne ad abbracciare e salutare e affianco a lei stavano altre due ragazze. "Grazia, loro sono Silvia e Gemma, ragazze lei è Grazia la mia amica di cui vi ho parlato ieri" parlando con loro, capì che erano brave ragazze. Mentre stavamo parlando però, arrivo il comandante insieme a Nunzia un'altra responsabile. "Allora ragazze, fate silenzio e seguitemi in cortile" "ma che vogliono stamattina, io già ho sonno poi devo andare a prendere freddo, preferivo fare lezione, almeno stavamo al chiuso" si lamento Silvia. "Esagerata, non fa freddo e poi non avrei sopportato stamattina di Mercoledì fare lezione, anche perché avevamo Fisica." Le rispose Naditza. La mia mente, si fermò al fatto, che fosse Mercoledì e quindi il giorno dopo Giovedì, questo significava, che io potevo dormire con Edo, mi ritrovai a sorridere come una cretina. Ma perché adesso pensavo a questo? Basta. "Grazia, cosa succede perché questo sorriso" "Nulla Silviè, lascia stare stavo solo pensando ad una cosa" "A una cosa, o a qualcuno?" mi chiese Naditza. A cosa si riferiva?.
"A cosa ti riferisci di preciso Nad" "Ho notato come guardi Conte" oh cazzo! E ora? Ma perché come lo guardavo? "Ma che dici Nad io e Edoardo siamo solo amici, poi lui è grande un po' troppo per me" risposi io. "va bene, se lo dici tu non insisto" nel frattempo arrivammo in cortile e appena arrivai mi spuntò un sorriso da un orecchio all'altro. In Cortile stavano Annastasia e Rocco, Rocco anche è il mio migliore amico. Senza chiedere il permesso a Nunzia o al Comandante, uscì dalla fila e corsi verso i miei migliori amici. Loro appena mi videro, ricambiarono l'abbraccio. "Grazia, torna immediatamente al tuo posto" Gridò il comandante, allora io per non fare discussioni gli salutai e tornai dalle altre. "Grazia , chi è quel bel ragazzo che hai salutato?" mi chiese Silvia a bassa voce per non farsi sentire da nessuno. "è Rocco il mio migliore amico, solo che è più piccolo ha 15 anni" mi sentivo osservata però, girai la testa e vidi la finestra della classe dove si tenevano le lezioni dei ragazzi. Alla finestra stava affacciato Edoardo che mi guardava strano. Che avevo fatto ora? Non penso che sia geloso del fatto che abbia abbracciato Rocco, poi perché dovrebbe, mica stiamo insieme. Nad mi richiamò e subito la mia attenzione ritornò a Nunzia che stava parlando.
"Allora, oggi voi ragazze, non fate lezione per il semplice fatto che dovete aiutare ad impostare il primo laboratorio, che sarà con i ragazzi del liceo artistico." Ero felicissima, adesso era spiegata la presenza di Rocco. Nunzia continuó a parlare "ci saranno anche i ragazzi dell'accademia artisti, con cui inizierà il laboratorio di canto e recitazione. Adesso una alla volta, potete firmare il corso che volete seguire. Potete farli anche entrambi, perché uno si terrà di mattina e l'altro il pomeriggio. I corsi di arte sono la mattina e musica e recitazione il pomeriggio, entrambi si terranno tre volte alla settimana. Lunedì, Mercoledì e Venerdì, ovviamente i ragazzi anche possono partecipare. Disse il comandante guardando verso la finestra. CONTE E RICCI ENTRATE A FARE LEZIONE gridò il comandante. Sempre loro erano, erano tremendi, nonostante ormai erano adulti, facevano lo stesso cazzate.
Iniziammo a impostare il progetto e io chiesi a Nunzia se potevo fare da tutrice visto che anche io venivo sia dal liceo artistico e sia che frequentavo l'accademia. Nunzia accettò e disse che poi avrebbe scelto lei il mio compagno. Dopo un po' vedemmo arrivare i ragazzi. "Benvenuti ragazzi, un attimo che vi spiego quello che ho detto alle ragazze" dopo che anche i ragazzi furono messi al corrente, Nunzia iniziò a raccogliere le firme. Notai che la maggior parte aveva scelto il laboratorio di arte, mentre io, Naditza, Edoardo, e i ragazzi entrambi. "Grazia e Conte voi due visto che avete scelto entrambi i laboratori, farete entrambi e starete anche in coppia insieme" perfetto, ora si che la concentrazione sarebbe andata a puttane. Ad un tratto mentre stavo disegnando, mi venne un giramento e un mal di testa incredibile, mi alzai ma l'unica cosa che senti era urlare il mio nome e poi buio.
Pov Edoardo
Stamattina, avevo i nervi fin sopra i capelli, ma la presenza di Grazia mi faceva calmare e non sapevo nemmeno io il perché, con nessuna ragazza è successa una cosa del genere, nemmeno con Carmela, con Carmela non potevo nemmeno ritenermi fidanzato diciamo solo che era un passatempo. Con Grazia invece, ogni volta che le sto vicino provo delle strane sensazioni e per scacciare questi pensieri mi ripeto che è piccola per me, ma alle volte non me ne frega un cazzo e vorrei baciarla.
Mentre ero a lezione, con quella vipera di matematica, la vidi che era in cortile insieme alle altre e non potei fare a meno di pensare che fosse bellissima e poi quel pantalone gli stava alla perfezione, lei ha un fisico spettacolare e un culo da fare invidia. La vidi ad un tratto abbracciare un ragazzo e subito mi ingelosii ma ripeto non so nemmeno io il perché.
Una volta che arrivai in cortile Nunzia mi mise in coppia con lei, in entrambi i laboratori, in realtà io non volevo fare quello di arte ma solo musica e recitazione, solo che vidi il suo nome in quello di arte e di questo Rocco e subito decisi di firmare per fare anche quello. Iniziammo a disegnare e io non smettevo di guardarla, quando ad un tratto, la vidi toccarsi la fronte e stringere gli occhi, fu quando si alzò che la vidi perdere i sensi che mi spaventai a morte e subito mi precipitai verso di lei.
"Graziaaa" gridò Ciro correndo anche lui verso di noi. La prendemmo e la portammo in infermeria, non mi passò inosservato però il fatto che Carmela e Viola si guardavano fra di loro e fecero l'occhiolino. Giuro che se c'entravano loro stavolta non l'avrebbero passata liscia. Arrivammo in infermeria e subito la dottoressa ci guardò allarmata.
"Che cosa è successo?" chiese lei mentre la visitava. "Non lo sappiamo, stava bene ma poi ad un tratto, ha iniziato a toccarsi la fronte e quando si è alzata è svenuta" la dottoressa cercò di svegliarla e subito si allarmò, uscì e tornò dopo mezz'ora con degli analisi. "Ragazzi, Grazia ha ingerito una sostanza velenosa, non ha fatto effetto prima perché è un veleno che si espande nel corpo durante il tempo, Grazia è stata fortunata che gli è venuta l'emicrania, che è uno dei sintomi di allarmismo" non ci potevo credere cazzo, tutte a lei, ma giuro che se sono state quelle troie stavolta, non me frega un cazzo che sono donne ma le faccio male. "Che sfaccimm stat dicenn dottorè" chiese Ciro preoccupato. Da quando Grazia è venuta qui, non ha trovato un attimo di pace. "Tranquillo Ciro appena si sveglia, facciamo una puntura per estrarle il veleno e starà bene" gli rispose la dottoressa, mettendogli una mano sulla spalla come per dargli conforto.
Una volta che la dottoressa se ne andò rimanemmo io e Ciro. "Edoà se scopro chi cazz è stato lo faccio fuori, femmina o maschio che sia, me ne vado a Poggioreale con la soddisfazione di aver eliminato un pidocchio dalla faccia della terra" Ciro era incazzato e anche io, nessuno doveva toccare le persone a cui ci tenevano Conte e Ricci. "Tranquillo Cí, hai sentito la dottoressa dopo la puntura starà bene." "Edoà ci sta un problema" ecco ti pareva, quale era ora questo problema? "cioè" chiesi io. "Grazia è agofobica, non riesce a farsi la puntura" cazzo e ora?. Mentre stavamo parlando, sentimmo una voce, la sua voce cazzo si era svegliata che bello.
"R-ragaz-zi che è succ-ess-o" disse lei balbettando? "Amore tranquilla fra un po' passa tutto" disse Ciro prima di alzarsi. "Io adesso torno devo scoprire l'artefice di questo" "Ciro ti prego, non fare cazzate non sopporterei il fatto di starti di nuovo lontano." Disse Grazia preoccupata. "tranquilla cucciola".
Pov Grazia
Mi alzai nel letto dell'infermeria, di nuovo. Da quando sto qui ho visto più l'infermeria che le persone. Edoardo dopo che Ciro uscì si sedette vicino a me e parlammo. Dopo un po' arrivò la dottoressa. "Grazia, ti sei svegliata, allora dentro al tuo organismo, sta circolando un veleno, ma con un puntura lo estraiamo e tu stai meglio tranquilla" Puntura? No no cazzo io sono agofobica non riesco a fare le punture.
"No no dottorè non sta un altro modo, la prego non voglio fare la puntura" strinsi d'istinto la mano di Edoardo e mi alzai dal letto. Preferisco morire ma no fare le punture, lo so sono esagerata ma io non sopporto proprio gli aghi, nemmeno a vederli. "No non c'è un'altra soluzione, dobbiamo agire nell'arco di un ora" "preferisco morire dottorè ma la puntura non la faccio" Edoardo si avvicinò a me. "che cazzo dici pccrè, devi stare tranquilla ci sono io con te" disse lui abbracciandomi. La dottoressa uscì e io rimasi a parlare con Edoardo. "chi mi vuole male al punto di farmi morire?" dissi io piangendo e buttandomi fra le braccia di Edoardo. "Non lo so pccrè ma la pagherà chiunque sia stato promesso". Passò qualche minuto e la dottoressa tornò, ma in mano aveva il mio peggior incubo. Io mi dimenai ma ad un tratto Edoardo mi abbracciò e mi fece sedere in braccio a lui tenendomi ferma. "Nono dai Edo ti prego, non voglio" stare in braccio a lui mi faceva provare strane emozioni. "pccrè guardami, ci sono io" disse lui accarezzandomi il viso, io mi persi a guardarlo, era bellissimo. "Edo sei sicuro, non mi lascerai da sola? Non voglio rimanere sola" dissi io spaventata. "lui mi abbracciò più forte dai fianchi e io mi sentii brividi per tutta la spalla, le braccia da per tutto. "No piccola non ti lascerò sola, ma non solo per la puntura, ma adesso che ti ho incontrato non posso lasciarti andare via"
Rimasi sbalordita dalla sua risposta e rimanemmo a guardarci per un tempo indefinito, fino a quando non sentimmo dire dalla dottoressa: "abbiamo fatto pccrè, sei stata bravissima, hai visto non è successo nulla" non ci potevo credere, era la prima volta che non mi misi paura a fare la puntura e questo era stato tutto merito di Edoardo. Adesso era chiaro, Edoardo era capace a fare cose che nessun ragazzo mi ha mai fatto provare. "Brava pccrè" disse Edoardo. La dottoressa dopo che mi disse di rimanere lì per mezz'ora, per vedere se stavo male, rimasi con Edoardo a parlare. E ci stavamo raccontando le cose che facevamo da piccoli, facendomi ridere. "cioè, tu mi stai dicendo che non ero l'unica a rubarmi le barrette di cioccolata nella credenza?" "a quanto pare no" disse lui ridendo e io con lui. Ad un tratto sentimmo la porta, ma io solo in quel momento mi resi conto che stavo ancora in braccio ad Edo e lui aveva una mano sulla mia gamba. Io diventai subito rossa e mi girai verso la porta, fortunatamente era solo Ciro.
"ueee, ti sei svegliata amò" disse lui. "sii" "ma che state facendo?" disse lui alludendo al fatto che stavo ancora in braccio ad Edo, io subito mi alzai e lo andai ad abbracciare. "nulla Cirú" rispose lui. "Ciroo lo sai che grazie ad Edo sono riuscita a fare la puntura, mentre parlavo con lui e lo guardavo, non mi sono nemmeno resa conto" dissi io come una bambina felice al mio migliore amico. "Grazie Edoá, sei l'unico ritieniti fortunato, nessuno sarebbe riuscito a farlo". Passate la mezz'ora io Edoardo e Ciro tornammo in cella, per cambiarci, visto che ci saremmo dovuti vedere con gli altri per giocare ad obbligo e verità.
Io indossai qualcosa di comodo, visto che avevamo avuto il permesso dalla direttrice di stare tutto il tempo che volevamo, a patto di non bere o fare casino. Decisi di indossare una maglia oversize con i pantaloncini e le scarpe del adidas.

Dopo mi recai da Ciro ed Edoardo che stavano parlando fra di loro, ma quando arrivai io si zittirono

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Dopo mi recai da Ciro ed Edoardo che stavano parlando fra di loro, ma quando arrivai io si zittirono .
"Uaa Graa, dove vuoi andare vestita così?" Ciro e la sua solita gelosia. "Ho i pantaloncini sotto, e poi è a maniche lunghe, nella sala relax fa caldo e non sopportavo il jeans, ma voi di cosa stavate parlando che quando sono arrivata io vi siete ammutiti" loro mi dissero di non preoccuparmi e che non era niente. Ad un tratto mi arrivò un messaggio sul cellulare che decisi di prendere per la sera, avevamo deciso tutti così, tanto la direttrice o il comandante non ci sarebbero stati. Vidi lo schermo e subito mi spuntò un sorriso, Rocco mi aveva mandato la buonanotte, come faceva sempre con il nostro cuoricino viola. Io gli risposi e riposi il cellulare. "ua, chi è che ti fa sorridere così?" Chiese sempre Ciro. "una persona speciale" subito notai Edoardo che si incazzo e si chiuse in bagno sbattendo la porta. Che gli prendeva ora? "Vai da lui, poi raggiungeteci nella sala relax" mi disse Ciro salutandomi con un bacio sulla guancia.
"Edo" dissi io bussando alla porta, "edo posso entrare?" aspettò un po' prima di dire "vieni" Appena entrai lo vidi che si stava aggiustando i capelli vicino allo specchio e ogni volta che lo faceva mi faceva venire le farfalle allo stomaco era bellissimo. "Edo che è successo" "nulla" "Non mi sembra visto che sei arrabbiato con me" lui in tutta risposta si avvicinò pericolosamente a me e io indietreggiai ma venni bloccata dal muro. "chi era questa persona speciale" fece il segno delle virgolette e me lo sussurrò in modo sensuale all'orecchio. Io rabbrividì, ma no dalla paura ma erano brivido mai provati prima.
"Il-m-io migliore amico" che mi prendeva perché balbettavo? Ma che ha è geloso? Non ci potevo credere. "ah bene, quindi se è solo il tuo migliore amico posso stare tranquillo" "Edo sei geloso?" dissi io dopo che lui si spostò da me. Lui mi guardò e si riavvicinò a me, ora lo avrei scoperto subito se era geloso o meno. "no, perché dovrei?" "ah bho, quindi posso stare tranquilla se ci voglio provare con qualche amico tuo stasera? Tipo Pino che è molto carino, o..." non mi fece finire che si avvicinò di nuovo a me, però prendendomi per i fianchi e avvicinandomi al muro. "Grazia, smettila non mi provocare, perché altrimenti sono guai per te" disse lui con una voce roca. Cazzo Edo smettila sto andando a fuoco
"se solo qualcuno si azzarda a provarci con te sono guai, perché tu ormai sei mia" si stava avvicinando pericolosamente a me ed eravamo a due millimetri di distanza, quando sentimmo Ciro chiamarci. Cazzo Ciro tempismo perfetto pensai.
"Uagliu tutto bene, vi stiamo aspettando mancate solo voi che poi dobbiamo chiudere la porta a chiave per non fare entrare nessuno" "Arriviamo" dicemmo io ed Edoardo e dopo che io ritornai a respirare uscimmo e ci recammo nella sala relax. "ma non avevi detto che ci avresti aspettato già lì?" "si ma ho visto che non stavate arrivando e mi sono preoccupato". subito arrivammo nella sala relax, e vedemmo che stavano solo due posti sul divano, Ciro ed Edoardo come due bambini, corsero per non farsi fregare il posto. E chi è che rimase in piedi? Si io. Dopo esserci tutti sistemati, iniziammo a giocare.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora