capitolo 37

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ANNASTASIA

«giovanni...che ci fai qui?» Giovanni era uno dei tre fratelli di Grazia, il più grande, il più stronzo e anche il mio ex.

«che fai non mi saluti?» con lui non ci siamo lasciati nel massimo dei rapporti, semplicemente perché lui non ha mai accettato il fatto che lo avessi lasciato.

«Giovanni, sto andando a casa» lo sorpassai superandolo.
«dove sta mia sorella?» non potevo dirgli che Grazia era finita in carcere, per quanto stronzo possa essere, lui era l'unico che ci teneva veramente a Grazia.
«lei... Non c'è, ora devo andare»
Non disse nulla, annuì e me ne andai a casa.
Ad un tratto mi squillò il cellulare.

Vidi che era Ciro e decisi di rispondere.
«Ciuciu, sei scappata già cosa è successo?»
«nulla, non volevo fare tardi, stasera arriva Rosa e vuole uscire»
«sicuro sia questo?»
«si tranquillo amò»
«va bene, ciao ciuciu buona serata e fate le brave»
«ovvio, ci vediamo domani»

In realtà non era Rosa il motivo, il fatto era che non volevo tornare la sera a casa, infatti mi feci cambiare anche gli orari a lavoro e la direttrice accettò di farlo, non riuscivo a tornare a casa con la paura che potesse succedermi qualcosa.

Arrivai di fronte a casa Ricci e suonai, avevo le chiavi ma non volevo entrare come una ladra.
Ad aprirmi fu la domestica dei Ricci.
«Signorina de Rosa, come mai così presto a casa?»
«ho finito prima di lavorare, Rosa è già arrivata?»
«eccomiii» Rosa scese con tutta la sua bellezza dalle scale correndo per poi venirmi incontro.

Tutte e tre fin da quando mi trasferii qui a Napoli diventammo subito amiche, ovviamente conobbe prima Grazia, erano molto unite e da una parte mi sono sempre sentita di troppo nella loro amicizia, poi conobbi  Rosa e subito sentii che non fu così e che saremmo sempre state un trio stupendo.
«ho visto che Grazia si sta divertendo, quindi adesso anche noi usciamo e non accetto un no come risposta» disse lei tirandomi verso la sua camera.

«va bene Rosa ho capito, dove andiamo?» dissi io ridendo. Rosa era sempre la classica ragazza solare e sempre pronta a fare festa ed ero felice che fosse così e che non pensasse più ai pregiudizi della gente cattiva.

«Andiamo ad un pub nuovo che hanno aperto da poco che è anche una disco» disse lei cacciando dall'armadio le robe che avrebbe indossato.

«va bene allora mi cambio e ci vediamo di sotto» dissi io uscendo dalla stanza e vedendo cosa avrei dovuto indossare per la serata. Dovevo ammettere che non mi dispiaceva l'idea di uscire, dopo tutto quello che avevo passato ci voleva un uscita con mia cognata... Cazzo lei non sapeva che mi fossi messa con Ciro, come l'avrebbe presa?... Vabbè le lo avrei detto la sera.

Decisi di indossare un vestito rosso lungo, era scollato ma mi piaceva tantissimo. Lasciai i capelli sciolti e passai al trucco.

Prima di uscire dalla stanza e incontrarmi con Rosa completai il tutto con una giacca nera e la borsa del  medesimo colore.

«uaa amica sei stupenda e se noti siamo vestite ugualii» gridò Rosa in modo euforico.
«anche tu sei fantastica, comunque il tuo vestito e bianco» dissi io con sguardo fiero.

Dopo aver chiamato l'autista personale dei Ricci ci recammo in questo pub che aveva trovato Rosa e dovevo dire che non era male se non fosse stato per la troppa puzza di fumo e erba.

«vuoi da bere?» mi chiese Rosa dopo che riuscimmo a trovare un tavolo dove sederci.
«si, vengo con te al bancone»
Lei annuii e poi ci recammo verso il bancone per ordinare.

«e voi due che cosa ci fate qui?» ci girammo vedendo Pietro guardarci con le braccia incrociate al petto.
«sai fratellone, cosa si fa in un pub?»
Disse Rosa iniziando a sorseggiare il suo sex on the beach.
«non fare la spiritosa, mi riferivo al fatto del perché voi siete qui» disse Pietro parlando forte per sovrastare il volume troppo alto della musica.
«siamo uscite, non ci andava di stare in casa, tu con chi sei?» chiesi io rispondendo al posto di Rosa.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora