Capitolo 20

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Nonostante tutto, passai una bella giornata insieme ai miei amici. A lui non lo vidi per il resto della giornata, lo vidi soltanto di sfuggita che stava seduto sulla riva a fumarsi la sigaretta. Una volta tornati all’IPM, le ragazze e anche i ragazzi, andammo a farci le docce. Non vi nascondo che nella doccia fui stravolta da tanti pensieri e nascosta nel rumore dell’acqua che scorreva piansi. Non sapevo più come comportarmi con lui, le parole che mi disse per lui sono state dette perché fu preso dal momento, ma in realtà non penso che le pensasse veramente altrimenti, sarebbe stato più chiaro con me, cosa che non ha fatto. Non mi ha fatto capire nulla, anzi mi ha fatto andare ancora di più in confusione. Ma basta ora penserò a me e ad essere felice e se continuerò ad andare dietro ad un coglione, non potrò mai esserlo.
Dopo la doccia sono stata un po’ nella cella con Naditza e Silvia e abbiamo parlato un po’ di tutto. Naditza ha capito che stavo male per qualcosa, ma ho molto apprezzato il fatto che non ha fatto domande. Nad ormai è l’unica che qui dentro so di potermi fidare, ovviamente anche Ciro, ma parlando di ragazze Nad è l’unica. In tutto il discorso fortunatamente non saltarono fuori i ragazzi, ma ho scoperto che a Silvia piace uno e anche a Nad, a Nad già avevo capito chi gli piaceva ma non dissi nulla. Mentre stavo scegliendo che robe mettere, sentii uno dei nostri cellulare vibrare e subito pensai che non fosse il mio e lasciai perdere continuando a fare quello che stavo facendo. Ma ad un tratto, il mio cellulare iniziò a squillare e subito allarmandomi lo presi.
“pronto?” risposi io senza urlare. “Ciao sono Marika, sono un’amica di Alberto. Scusami se ti disturbo ma volevo chiederti se sai qualcosa riguardo alla sua situazione” io di solito per un ragazzo che amo o il mio ragazzo sono gelosa, ma in questo caso non provai gelosia e subito pensai che se fosse stato quel coglione di Conte, a questa l’avrei sbranata viva. Non fraintendetemi io ad Alberto ci tengo anzi gli voglio davvero bene il problema però è che mi sono accorta che non lo amo, o almeno non lo amo più come una volta. Decido di parlare con questa Marika anche per capire chi fosse. "Ciao, scusa non saprei dirti come sta e infatti sono in pensiero anche io, ma posso chiederti come fai ad avere il mio numero e come conosci Alberto?" lei mi disse che aveva avuto il mio numero grazie a Raffaele il cugino di Alberto e che o aveva conosciuto ad una festa. Mi era sembrata molto preoccupata e io la capivo. Appena chiusi con lei al telefono, mi arrivò un messaggio da parte di Ciro. Finalmente si fa sentire mi ha fatto stare in pensiero pensai.
MESSAGGIO DA PARTE DI CIRO
"pccrè, non so se puoi usare il telefono ma ci tenevo a dirti che io e Pietro, abbiamo scoperto chi è stato ad aggredire ad Alberto. Ieri appena sono uscito dal'ipm, non sono venuto subito a casa, ma sono andato in ospedale per accertarmi che fosse tutto apposto. Non voglio mentirti, ma la situazione non è grave ma ancora è in coma, il dottore però mi ha detto che appena sa qualcosa ci avrebbe contattato. Non te la prendere, ma ho dato il numero di Pietro, così appena sa qualcosa ce lo viene a dire a noi. Ho scoperto che ad aggredirlo è stato un coglione che conosciamo io ed Edoardo. Prima di dirti chi è però mi devi promettere che non lo dici ad Edoardo o per lo meno se gli e lo vuoi dire, sappiglielo dire perchè so che la prenderebbe malissimo. Ad aggredire Alberto è stato Antonio, il fratello di Carmela, non so se ci sta lei dietro ma mi raccomando aspetta a me per fare cazzate, tanto io domani sono di nuovo lì. Ah un altra cosa... mi manchi tantissimo. Ti voghj ben e facit l brav tu e Edoardo"
Dopo aver letto il messaggio, mi salii un nervoso micidiale, quella gallina di Carmela per fare un dispetto a me, se le presa con il mio ragazzo. Avevo risposto a Ciro che non avrei fatto nulla fino al suo ritorno ma ovviamente, gli e lo dissi per non farlo preoccupare ma io, mi vestii e mi avviai verso la sala ricreativa, perchè sapevo che il fine settimana, ci radunavamo tutti li per passare il tempo insieme. Indossai una semplice tuta grigia e legando i capelli in una crocchia disordinata uscii dalla cella.
Appena arrivai nella sala ricreativa, mi diressi direttamente verso Carmela, non me ne fregava un cazzo che era con Edoardo o che stavano gli altri, ero incazzata e quando sono incazzata non voglio sentire ragioni di nessun modo. "Troia di merda" andai verso di lei e le tirai uno schiaffo. Si alzò Edoardo ma io, lo feci risedere e lui mi ascoltò osservando la scena in silenzio. "Ma che ti sei fumata ragazzina del cazzo!" Mi rispose lei toccandosi la parte rossa del viso. Non avevo mai alzato le mani ad una persona più grande di me, ma questa mi aveva già rotto il cazzo già dal primo giorno che misi piede qui dentro e adesso ero stanca, fino a quando da fastidio a me è un conto, ma che deve toccare le persone a me care, non lo posso sopportare. "Sai benissimo cosa cazzo ho" "Grazia che è succiess?" intervenne Naditza affiancandomi. "Nad non ti preoccupare, questa è una questione fra me e lei, lei sa cosa è successo". Avevo molto apprezzato il fatto che Nad volesse aiutarmi, ma questa era una cosa che dovevo risolvere io una volta per tutte. "Senti io non so cosa è successo, non so di che cazzo stai parlando, quindi levati da davanti il cazzo" Mi spinse e a quel punto intervenne Edoardo. "ORA BASTA" disse gridando e attirando l'attenzione di tutti i presenti su di noi, no che prima non gli avessimo, ma adesso che ha gridato ancora di più. "ora voi due mi spiegate che cosa cazzo è successo" continuò Edoardo. "Amore non lo so, hai visto tu stesso che è venuta lei da noi" Mamma mia se la odiavo, dopo quello che ha fatto e che lei ne è consapevole ha anche il coraggio di negare ancora. Edoardo si rivolse a me, aspettando che io parlassi. "AH EDOARDO NON LO SAI?" dissi io gridando. "Calmati, e spiegami" disse lui mettendomi una mano sulla spalla, sapeva che  non potevo agitarmi. "Per favore non dirmi di calmarmi perchè a come ciò i nervi oggi, non penso di riuscirmi a calmare facilmente"
"Senti ragazzina del cazzo, pazza, se sei venuta qui perchè sei gelosa della mia relazione con Edoardo, ti avviso che non serve che fai queste scenate del cazzo, inventando cazzate" "No dopo questa hai toppato" Iniziai a prenderla per i capelli e iniziammo a picchiarci, fino a quando non mi sentii afferrare da delle braccia che sapevo benissimo fossero di Edoardo. "Basta, ora mi dite che cazzo è successo" a quel punto, essendo che ero stanca di tenermi tutto dentro, esplosi e gridando dissi tutto: "Edoardo vuoi sapere cosa ha fatto questa pazza della tua ragazza? lo vuoi sapere? Bene perchè sarò felice a dirtelo perchè se non ha il coraggio di dirlo lei, lo farò io e stai sicura che non tralascerò nessun dettaglio" La vidi subito allarmarsi e sbarrò gli occhi, ci era arrivata allora. "questa pazza ha fatto aggredire Alberto da un certo Antonio, lo conosci cara Carmela?" Lei si alzò e mi fronteggio minacciandomi "Non ti azzardare a dire una parola di più altrimenti per te finisce male, arriverò al punto di farti trasferire a Poggioreale domani stesso o perchè no stasera" Non capiva che ormai non me ne facevo un cazzo delle sue minacce.
"Sient Carmè devi sapere una cosa di me, io non parlo mai il napoletano ma non perchè non lo sappia parlare, ma semplicemente perchè lo uso solo quando sono arrabbiata e quindi senti a me, ma scassat u cazz, ora o ti liev da nanz o cazz o non rispondo delle mie azioni. Perchè non dici al tuo ragazzo che tuo fratello Antonio, ha aggredito il mio ragazzo? e sai perchè? perchè sei una cazzo di gallina invidiosa, sei gelosa, sei gelosa del fatto che Edoardo potrebbe innamorarsi di me e lasciarti da sola, perchè tu meriti di stare da sola." Sapevo di averla offesa, ma non mi sentivo in colpa, mi ero tolta un peso. "Che cazzo ti inventi Troia?, arrivi persino ad inventare cazzate su di me?" Io gli tirai un pugno sul naso e iniziammo di nuovo a picchiarci, ma mi fermai io per sputarla in faccia. "Lo hai fatto troia, tu hai mandato tuo fratello ad aggredire Alberto e ij t schif". A quel punto intervenne Edoardo.
"è ver quello che ha detto Grazia, Carmè rispunn" Lei si stette zitta, ovviamente si fa tanto la dura ma poi è una cazzo di vigliacca inutile. Io non sentii più nulla perchè dopo aver lanciato la bomba, scappai andando in bagno. L'unica cosa che sentii e dire da Edoardo "Carmè, se hai fatto una cosa del genere, con me hai chiuso".
Una volta che arrivai in bagno, mi vidi allo specchio e notai che mi stava uscendo il sangue dal naso. Presa dal nervoso però, tirai un grido di frustazione e buttai una serie di pugni vicino al muro fino a spaccarmi le nocche a sangue. Stavo piangendo, ma poi mi sentii abbracciare da dietro "ehi ehi, pccrè che fai calmati" Era Edoardo che mi blocco le mani nelle sue. Io lo abbracciai e mi strinsi forte a lui, avevo bisogno di un abbraccio e sono contenta che sia stato lui a darmelo. "shh, nun chiagnr chiù è passat" disse lui stringendomi forte a se. Dopo che mi calmai, gli dissi che a dirmelo era stato Ciro e che sapeva benissimo anche lui che non avrei mai potuto mentire su una cosa del genere. Nel frattempo, Edoardo mi medicò le ferite e dopo essermi calmata del tutto, lo ringrazia e cercai di uscire dal bagno per potermene andare in cella. Lui però mi tirò di nuovo a se e ci guardammo negli occhi per alcuni minuti che mi sembrarono ore e mentre si stava per avvicinare a me, io avvampai ma ebbi il coraggio di allontanarlo. La voglia di baciarlo era troppa, ma non potevo, mi ero ripromessa a me stessa che fin quando non si sarebbe deciso su noi due, io non mi sarei più avvicinata in quel modo a lui. Lui abbassò lo sguardo e annuì. "Buona serata Edo" "Buona serata Grazia" disse lui dandomi un bacio sulla fronte e uscendo dal bagno.
Una volta uscita dal bagno, mi recai nella mia cella e mi misi nel letto e per liberarmi dai pensieri mi misi a leggere, Quando leggevo mi isolavo dal mondo e alle volte era una cosa stupenda. Mi mancava Ciro e in questo momento sarebbe stato l'unico a tirarmi su di morale senza che avrebbe uscito il discorso.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora