Capitolo 33

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POV CIRO
Il mattino seguente mi alzai molto presto, Grazia e Totò ancora dormivano, io mi recai in bagno e subito dopo pensai a come portare a termine la missione che mi aveva affidato Edoardo.

Flashback Edoardo e Ciro
Stavo uscendo dalla cella, quando ad un tratto Edoardo mi ferma e mi porge una lettera.
<<Cí mi devi promettere che questa lettera Grazia la troverà appena io verrò trasferito a Poggioreale, promettimelo>>
<<Te lo prometto fra>>...

Chissà come avrebbe reagito Grazia una volta trovata la lettera, sapevo che sarebbe stata male, so che ormai lei è innamorata di Edoardo, so anche che appena scoprirà che lui non uscirà con noi, si chiuderà in se stessa e starà male, io mi sentirò in colpa per averle mentito e forse mi odierà, ma non posso farle passare giorni peggiori qui dentro, quando sta male è capace di fare cazzate e non voglio.

Uscii dal bagno e decisi di nascondere la lettera sotto un cassettino nascosto nell'armadietto, li era l'unico posto dove non avrebbe mai messo mani, più avanti mi sarei preoccupato come fargliela trovare.

Sentii sbadigliare qualcuno e girandomi notai Grazia guardarmi, cazzo pensai speriamo non abbia visto nulla.
<<Amò che fai di testa nell'armadio?>> Mi chiese stropicciandosi gli occhi, era così tenera una bimba. <<Nulla piccolí stavo cercando la maglia>> dissi io afferrando la prima maglia a caso.
<<Capisco>>.
Ad un tratto cercò di alzarsi, ma si piegò su se stessa, corsi da lei preoccupato.
<<Grazia, che succede?>>
<<Mi fa malissimo la pancia>> disse lei iniziando a piangere. <<No, piccolì tranquilla, aspetta chiamo qualcuno>> nel frattempo si era alzato anche Totò per via delle grida di Grazia.

<<Ciro ti prego, non ce la faccio, mi fa malissimo>> preoccupato mi alzai dal letto e uscii dalla cella in cerca di qualcuno.

Nel corridoio incontrai Lino, corsi da lui allarmato. <<Lino, chiama qualcuno, chiama a dottoress, Grazia non ng sta bun>> dissi io velocemente.

Lino corse a chiamare la dottoressa e io tornai nella cella, la vidi abbracciata a Totò che si teneva la pancia, che cosa aveva? Perché quel dolore improvviso?.

Subito dopo venne la dottoressa a prenderla e la portarono in infermeria per visitarla e io e Totò rimanemmo fuori.

<<Cirù calmat, tranquillo non è nulla>> mi disse Totò essendo che stavo camminando da una parte all'altra, non riuscivo a stare calmo, pensavo a qualsiasi cosa.

***
Era ormai passato un ora e di Grazia nessuna notizia, iniziavo ad agitarmi quando ad un tratto non vidi correre il comandante e la direttrice verso l'infermeria.
<<Comandá che è succiess>> dissi io avvicinandomi a lui.
<<Nulla spostati Cirù>> disse lui sorpassandomi, non riuscivo a calmarmi e dovevo per forza andare a vedere cosa succedeva alla mia migliore amica.

Uscirono dall'infermeria e Grazia era stesa su una barella e si guardava in giro confusa, cosa stava succedendo? Perché nessuno mi diceva un cazzo.
<<Ciro vieni con me>> disse lei con le lacrime agli occhi. <<Si principé certo che vengo con te>>
La direttrice subito disse di no, ma il comandante fortunatamente era riuscito a convincerla e ora mi trovavo nella macchina del 118 a tenere la mano a Grazia, diretti verso l'ospedale.

POV GRAZIA
Dopo che mi sentii male nell'infermeria dell'ipm, la dottoressa mi disse che dovevano portarmi in ospedale per farmi un ecografia e delle analisi più approfondite, mi stavo preoccupando perché non riuscivo a capire cosa avessi.

Una volta usciti dalla stanza la prima persona che ho visto è stata Ciro e subito gli ho chiesto di venire con me, qualunque cosa sia, lui deve saperla, lui è l'unico di cui mi fido e so che per qualsiasi cosa lui mi starà sempre vicino.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora