Capitolo 41

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GRAZIA

<<CHE CAZZO SIGNIFICA CHE HANNO AVUTO UN PERMESSO COMANDA'>> dissi io sbattendo un pungo al muro.
Stamattina appena mi alzai la prima cosa che notai era che ne Edoardo e ne Ciro avevano dormito nella cella, all'inizio mi vennero in mente i peggiori degli scenari, ma poi decisi di non affrettare le cose e di andare a parlare con la direttrice e il comandante. 

Mi alzai dal letto, mi vestii e uscii dalla cella. <<Liz>> la chiamai
<<Cosa vuoi pccrè>> chiese Liz. 
<<Voglio parlare con la direttrice o il comandante>> dissi io salendo al piano di sopra. 
<<Si, ma aspetta>> disse Liz inseguendomi. 

Arrivai vicino alla porta dell'ufficio della direttrice e bussai
<<Avanti>> subito entrai e mi sedetti sulla sedia.
<<Cosa succede Grazia? è successo qualcosa al bambino?>> mi chiese il comandante.
<<No, il bambino sta bene, sono preoccupata per Edo e Ciro, stanotte non hanno dormito in cella>>
<<Lo sappiamo>> che cazzo significava che lo sapevano? dove erano andati allora...
<<Che significa comandà>> chiesi io. 
<<Conte e Ricci ieri hanno avuto un permesso per uscire a trovare le loro famiglie, non ti hanno detto nulla?>> 
<<CHE CAZZO SIGNIFICA CHE HANNO AVUTO UN PERMESSO>> mi alzai dalla sedia facendola cadere a terra

Non poteva essere, non potevano essere fuori, non in questo momento.. là fuori c'era il nemico, lui Di Salvo. 
<<Calmati Pccrè>> mi disse il comandante facendomi sedere. Non riuscivo ad essere calma
<<Voi non capite, non potete sapere quello che potrebbe succedere lì fuori>> 
<<Che cosa significa Grazia, spiegaci>> disse la direttrice in modo calmo. 

<<lì fuori c'è colui che mi ha fatto questo>> dissi io indicando la mia pancia <<Sapete benissimo cosa significa, sapete che Ciro ed Edo a me ci tengono tantissimo, sapete anche che sarebbero capaci di tutto e io non voglio, non posso perdere nessuno dei due e non vorrei nemmeno che si mettessero nei guai per colpa mia>> dissi io calmandomi. 
<<Tranquilla Grazia, li troveremo noi ed entro stasera li riporteremo qui>> mi disse la direttrice. 

<<Speriamo direttrì... perché ho paura, ho paura che possa andare tutto male e che non me lo perdonerei mai se gli dovesse succedere qualcosa.>> 
<<Non succederà nulla stai tranquilla>> Dopo che più o meno mi fui tranquillizzata, tornai nella mia cella, non mi andava di farmi accompagnare da Liz, così la convinsi a farmi andare da sola. 

Mentre stavo andando nella mia cella, passai per la cella di Carmela, sembrava che stesse parlando al telefono con qualcuno e che stesse piangendo, io e lei non eravamo amiche, ma mi dispiaceva, così mi avvicinai a lei.
<<Cosa vuoi ragazzina fatti i fatti tuoi e vai via>> disse lei nascondendo il cellulare.
<<Se non vuoi che le persone si fermino a vedere cosa è successo, non gridare>> dissi io sedendomi al suo fianco. 
Non l'avevo mai vista così fragile e mi dispiaceva un casino, era vero, lei si era comportata male con me, ma era comunque una ragazza incinta e adesso lo ero anche io, quindi da una parte la capivo benissimo.
<<Da quando ti importa di quello che succede a me? Non mi risulta che siamo amiche>> disse lei accendendosi una sigaretta.
<<Fa male il fumo al bambino>> dissi io togliendole la sigaretta di mano. 
Lei mi guardò male, ma alla fine non mi fece nulla. 
<<Anche a te>> disse lei guardandomi la pancia.

<<Cosa è successo poco fa? è vero io e te non siamo amiche e molto probabilmente non lo saremo mai, ma da futura mamma posso capirti>> 
<<Ho detto a Sasà che il bambino è suo>> disse lei abbassando lo sguardo.
<<Il cugino di Edoardo?>> rimasi sbalordita, sapevo che Edoardo e Sasà andavano molto d'accordo, quindi non me la sarei mai aspettata una cosa del genere essendo che prima lei e Edoardo stavamo insieme.
<<Si lui, ma a quanto pare è stato tutto inutile, non ne vuole sapere nulla di questo bambino>> 
Odio, Nervoso e istinto omicidio... nessuna, anche la peggiore delle persone meritava di essere lasciata da sola a crescere un bambino, io stessa ebbi paura che Edoardo mi avesse lasciata da sola e adesso sentire che il cugino non vuole prendersi la responsabilità del figlio, mi fanno girare i coglioni.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora