Sei solo mia- Edoardo Conte

capitolo 40

Le cose fra me ed Edoardo vanno finalmente bene, ormai sono passate tre settimane e oggi ho anche l'ecografia per vedere come sta la creatura.
Alla fine insieme ad Edoardo abbiamo deciso di tenerlo ma comunque ho un brutto presentimento, comunque è figlio di di salvo e ho paura che da un giorno all'altro possa reclamare la paternità.

Edoardo mi ha rassicurato in queste tre settimane dicendomi che se stiamo qui dentro lui non potrà averci nulla a che fare con noi.
Ora come tutti i giorni sto andando nell'ufficio della direttrice, anche se sembra cattiva e severa, per me è diventata come una mamma, lei in questi giorni mi è stata vicino, anche se l'ho trattata male, lei mi ha fatto capire che per me ci sarà e che mi vuole bene.

<<Amò sto andando dalla direttrice, ci vediamo dopo?>> dissi io ad Edoardo lasciandoli un bacio veloce.
<<uffa amò vai, però torna presto>> disse lui ricambiando il bacio.

Arrivata dalla direttrice lei mi ha fatto accomodare e abbiamo iniziato a parlare.
<<bhe allora che mi dici Grazia, come stai e come sta questa creaturina?>> mi chiese lei facendo una carezza alla mia pancia.
<<sto bene direttrì, oggi ho l'ecografia anche>> dissi io mettendo le mani sotto la pancia.
<<sei contenta?>>
<<ora si, non volevo tenerlo ma adesso ho capito che è mio figlio e adesso che lo ha accettato anche Edoardo e come se lui fosse davvero suo padre...ma ho paura>> confessai io.
<<di cosa?>>
<<ho paura che di salvo possa reclamare la paternità, è pur sempre suo padre capisce?>>
Lei si avvicinò a me e mi disse.
<<potrà anche essere suo padre, ma tu sei sua madre e sei libera di allontanarti con tuo figlio e il tuo ragazzo una volta usciti da qui>>
<<lei pensa che una volta usciti da qui, io possa vivere felice con Edoardo e la mia famiglia?>> chiesi io titubante.
<<si, sarà così>> mi sorrise lei.
Passammo altri dieci minuti insieme e poi io andai in infermeria per l'ecografia.

<<Hei Grazia dove scappi aspetta un attimo>> mi fermai sul posto e mi girai vedendo che era Carmine.
<<come sta il mio o la mia nipotina?>> mi chiese lui.
Nonostante tutto, Carmine in questi giorni mi è sempre stato vicino, Edoardo anche ha accettato il fatto che Carmine è lo zio della creatura e che non potrà vietargli di vederlo. 

<<Non lo sappiamo, ora sto andando a fare l'ecografia>> dissi io con sguardo preoccupato.
<<Perché questo sguardo preoccupato, che succede?>> Mi chiese lui alzando lo sguardo per guardarmi.
Come potevo fargli capire senza farlo preoccupare che avevo un brutto presentimento per colpa di suo fratello?
<<Nulla, semplici preoccupazioni da mamma>> dissi io facendo attenzione a non fargli capire ciò che pensavo veramente.
<<Grazia, qualsiasi cosa tu stia pensando, toglitelo dalla testa perché non succederà nulla e andrà tutto bene>> mi disse lui.
<<Grazie>> dissi io abbracciandolo.

Ad un tratto dietro di me sentii qualcuno schiarirsi la gola, mi girai e notai Edoardo guardarci. 
<<Di Salvo cosa ti porta qui in infermeria?>> Disse lui cingendomi le spalle con un braccio e lasciandomi un bacio a stampo, sapevo che quando faceva così voleva marcare il territorio, ma sapeva anche lui che il suo essere geloso non serviva a nulla. 
<<Edoà stai calmo, passavo semplicemente di qua>> disse Carmine.
<<Edo tranquillo, entriamo ti va?>> chiesi io sperando in una risposta positiva, anche se mi aveva ripetuto che per me d'ora in poi ci sarebbe stato, avevo la costante paura che non se ne importava nulla della gravidanza. 

<<Certo che mi va pccré che domande sono>> chiese lui guardandomi. 
Dopo aver salutato Carmine entrai nella stanza, non c'era ancora il dottore, ma dopo un po' sentimmo bussare alla porta, mi avvicinai per aprirla ed entrò Ciro.
<<Ciro ma che ci fai qui? Ora c'è laboratorio>> dissi io.
Non fraintendete ero felice che in un momento come questo ci fosse il mio migliore amico, ma se per caso liz o qualcun altro se ne dovesse accorgere della sua assenza, potrebbero essere quai.
<<non me ne frega, tu sij chiu important del laboratorio>> rispose lui.