capitolo 19

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Il giorno seguente mi alzai che erano le sei di mattina, ancora ero rincoglionita, ma guardandomi in torno vidi i miei vestiti buttati in giro per la cella. Fu lì che mi ricordai quello che era successo con Edoardo la notte prima. Non ne ero pentita, non potevo esserlo perché anche se io e lui non siamo nulla, per la mia prima volta, mi ha fatto sentire amata. La mia domanda era: e ora cosa succederà fra noi due? Come mi devo comportare?.
Notai che si era svegliato anche lui e mi stava guardando. “Cazzo pccrè è la cosa più bella che potessi vedere la mattina” non stavo capendo… a cosa si riferiva? “cioè?”. “Tu, con una mia maglia la mattina appena sveglia, dopo aver fatto quello che abbiamo fatto” io diventai rossa e senza rendermene conto sorrisi. Ma cosa avevamo fatto noi? Sesso? L’amore? Bhe per me sicuramente l’amore, ma per lui? Avevo troppe domande a cui non sapevo rispondere.
“Buongiorno Edo… parliamo?” lui si stropicciò gli occhi ed era la visione più bella. Iniziai a parlare io, ma in realtà non sapevo cosa dirgli. “Edo, cosa succederà ora?” lui mi guardò e disse “non lo so, ma quello che è successo non lo deve sapere nessuno, se lo viene a sapere la direttrice, finisco a Poggioreale. Perché nonostante tu sia maggiorenne e stata consenziente, si pccrell rispetto a me” “e tra noi?” chiesi io abbassando lo sguardo in imbarazzo. Avevo paura di quello che avrebbe potuto dirmi, ma qualsiasi cosa l’avrei voluta sapere, ero troppo in ansia.  “Non lo so… io sto con Carmela e sto per avere un figlio e tu stai con Alberto. Se gli lasciamo potrebbero sospettare qualcosa. Quindi se vuoi possiamo “vederci” di nascosto” ma stava scherzando? Una cosa che ho sempre odiato nella vita era il fatto di fare le cose di nascosto.” “No Edoardo, non mi limiterò ad essere una tua scopata di sfogo, non ho mai voluto fare le cose di nascosto e non inizierò ora a diciannove anni.” “Bene, allora abbiamo risolto, scordiamoci che non sia successo nulla e fine della storia. È stato un errore” il mio cuore si frantumò in mille pezzi, ma non potevo farmi vedere stare male per lui. Era un lunatico e pezzo di merda incredibile. Lui pensa che sia facile dimenticare, ma per me non sarebbe stato facile. “vaffanculo Conte” “Vaffanculo a te, non ti facevo così bambina immatura” “Ah io, ma vedi da che pulpito arriva la predica.” Lui dopo essersi vestito uscì dalla cella sbattendo le sbarre vicino al muro e urlando. Era lui ora quello arrabbiato e io cosa dovevo dire? Vaffanculo va.
Siccome Beppe ci aveva permesso di fare un giro al mare, mi preparai indossando un costume che mi regalò annastasia per il mio compleanno. Era un po’ troppo scoperto, ma poco mi importava. Non dovevo essere io a impedire a me stessa di essere bella, ma i maschi che dovevano starsene al loro posto. Poi però pensai ad Edoardo, vuole tenere questa cosa fra noi due, che nemmeno so come definirla segreta ma io non lo avrei mai fatto. Il costume era bianco con dei rombi rossi e il pezzo di sotto era a brasiliana.

Annastasia me lo regalò perché disse che mi mettevo quelli per bambine

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Annastasia me lo regalò perché disse che mi mettevo quelli per bambine.


Dopo essermi messa il costume, indossai un pantaloncino bianco corto e un top scollato. Avevo deciso di vedere fino a che punto si spingeva la sua gelosia. Sappi conte che hai dato inizio ad una guerra. Dopo che Liz ci radunò a tutte le ragazze, ci portò in cortile per le raccomandazioni della direttrice. “uaa amò ma sei nu spettacl” mi disse Naditza abbracciandomi e ci dirigemmo in cortile.  Appena arrivai, notai gli occhi di tutti puntati su di me, ma soprattutto girandomi, notai i suoi occhi che mi squadravano dalla testa ai piedi, stringendo i pugni.
Pov Edoardo
Quello che era successo, era stato bellissimo non avevo mai provato quelle cose quando facevo sesso con Carmela. Invece con lei, ho provato tante sensazioni diverse ma positive, che non sapevo nemmeno io dare una definizione concreta sul perché avessi provato quelle sensazioni. Dopo che litigammo, uscii fuori e andai nella cella di Totò per prepararmi, non avevo voglia di andare al mare e sapendo che l’avrebbero vista in costume, mi passò ancora di più la voglia. Andammo in cortile e subito dopo la vidi arrivare con le sue amiche. Era stupenda, notai e sentii i commenti di Milos uno zingaro di merda che le aveva messo gli occhi addosso. “mamma mia le salterei addosso” disse lui. Mi sali una gelosia pazzesca che mi venne da stringere i pugni. Che cazzo si era messa, sapeva benissimo che ci sono i ragazzi.
“Stat zitt Milos, Non ti permettere più quella uaglion è off limits” finalmente stava Totò che gli e ne ha dette quattro, io di certo non mi sarei fermato alle parole ma non volevo rovinare la giornata a nessuno. Notai subito Carmela avvicinarsi a me e mi mise una mano sotto al mento facendomi girare la testa nella sua direzione. “sono qua io non lì” disse lei alludendo al fatto che stavo guardando a Grazia. “Sì lo so amó” dissi io baciandola. Dopo che la direttrice ci diede le solite raccomandazioni del cazzo, salimmo sul pullman. Grazia si sedette davanti a me affianco a Totò e io invece mi sedetti affianco a Pino.
“Come sta Alberto?” le chiese Totò. Lei abbasso la testa segno evidente che era preoccupata per lui. “non lo so non mi hanno fatto sapere nulla, il fatto è che voglio sapere chi è stato” “tranquilla tonnina, Ciro troverà il colpevole” “Grazie Tonno ti voglio bene” e si abbracciarono. Come vorrei essere io al posto di Totò in questo momento ma come sempre come succede negli ultimi tempi, litighiamo sempre. “Grazia permettimi di dirti una cosa” disse Pino facendola girare nella nostra direzione, “dimmi” rispose lei. “Sei proprio bella stamattina, peccato io sia interessato ad un’altra altrimenti ce lo avrei fatto un pensierino. Ok ora lo ammazzo. Lei in tutta risposta disse: “Grazie pinù anche tu sei un bellissimo ragazzo” sapevo che lo faceva per darmi fastidio, perché mentre parlava con lui guardava a me con la coda dell’occhio. Vuoi la guerra Esposito? E guerra sia.
Aspettai di arrivare al mare per mettere in atto il mio piano. “mamma mia Carmè si troppa bon” dissi io vicino a Carmela strizzandole il sedere. In realtà non lo pensavo veramente ma, volevo vedere se Grazia fosse gelosa di me. Infatti poi notai Grazia più che gelosa, perché era lì affianco a me e la sentii sussurare un “bastardo”.  Ma tu non hai visto niente ancora. “ua amò sembra che non mi hai mai visto in costume” replicò Carmela. Io sapendo che a Grazia desse fastidio, presi Carmela e la baciai sotto il suo sguardo ardente.
Pov Grazia
Una volta arrivati al mare, notai il coglione fare i complimenti a Carmela e toccarle il culo. Ma che si pensa che mi ingelosisca? Sì sbaglia di grosso, a me di quello che fa, non me ne frega un cazzo può fare quello che vuole. Dopo un po’ li vidi entrambi sparire dietro ad uno scoglio e già sapevo cosa avrebbero fatto. Mi ha dato fastidio e tanto, ma di certo lo darò a vedere a lui. Ormai è una guerra questa fra noi. E io amo fare la guerra.
“Amò guarda quel ragazzo laggiù, da quando sei arrivata ti sta guardando” mi girai e notai un ragazzo davvero carino che effettivamente mi stava guardando. Io decisi di prendere la palla al balzo e continuare con il mio piano. Volevo vedere fin dove ci teneva a me e fin dove si spingeva la gelosia del signorino Conte. Sorrisi al ragazzo e lui subito dopo si avvicinò a me. “ciao bella, scusa ma non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso” odiavo questo tipo di approccio, ma dovevo fare finta che mi piacesse. “ah grazie, anche io, comunque sei molto bello” Lui mi sorrise, ma la cosa non andò a genio ad Edoardo perché subito notai il suo sguardo minaccioso nei confronti del ragazzo. “comunque io sono Paolo” mi porse la mano e io gli e la strinsi presentandomi. “piacere mio io sono Grazia”
Dopo un po’ Paolo venne chiamato dai suoi amici e io mi spogliai andandomi a fare il bagno con Naditza, Silvia e Kubra. “Ragazze ma avete notato Pino come mi guarda, alle volte è inquietante” ci disse Kubra. “ma non è vero Pino è così dolce nei tuoi confronti” “lo so”…
Mentre stavo parlando con le ragazze in mare, mi sentii afferrare dal polso e tirare lontano dalle mie amiche. “ma che cazz?” dissi io. Appena mi girai notai che si trattava di Edoardo. Ma che cosa voleva ora da me, fino ad ora stava con Carmela. “Cosa vuoi Conte?” “ah quindi siamo passati ai cognomi ora, Esposito?” disse lui marcando il mio cognome. “si e fidati già è tanto che ti rivolgo la parola, che vuoi?” il suo sguardo ricadde sul mio seno. “cre stu costum” lo sapevo che avrebbe fatto scenate, ma a me non interessava. “hai visto è bellissimo” dissi io con strafottenza. Lui voleva la guerra e guerra avrebbe avuto ma ovviamente a modo mio. “pccrè fai meno la spiritosa, è troppo scoperto questo costume” “ma come, Carmela è ancora più scoperto e non le hai detto nulla” mi staccai da lui per andarmene ma lui mi ritirò a se bloccandomi ad un centimetro dalla sua faccia e sussurrandomi: “a che gioco stai giocando? Prima ti vesti così poi parli con quel coglione che hai conosciuto due secondi dopo che siamo arrivati” “cre Edua si glus?” “cazzo no, smettila di provocarmi” “altrimenti? Che fai?” dissi io guardandolo fisso negli occhi. “ti scopo qui, su questo scoglio, davanti a tutti, per fare vedere agli altri che tu sei mia.” Io arrossii alle sue parole e abbassai di istinto la testa. “cre mo Nun faij chiù a uapp?” “vaffanculo” lui senza dire nulla si fiondò sulle mie labbra. Io anche se la mia mente mi diceva staccati, il mio cuore e il mio corpo non me lo permettevano. Presa dal momento, dal sapore delle sue labbra sulle mie, le sue mani sui miei fianchi, non so potevano essere tante cose, ma io allacciai le mie gambe al suo bacino e mi strinsi di più a lui.
Non mi interessava se da un momento all’altro potevano vederci, quello che mi interessava e che pensavo era: che sto cazzo di ragazzo ormai mi aveva fottuto il cervello e non sapevo quanto ancora avrei potuto resistere dal dirgli la verità su Carmela.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora