capitolo 13

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Mi Svegliai che ero sul letto della mia cella, cercai di alzarmi ma sentii un peso che non me lo permetteva. Abbassai lo sguardo e vidi Edoardo dormire con la testa sulla mia pancia e la sua mano era intrecciata alla mia, ma che era successo perché sono di nuovo qui chi mi ci ha portato? Non me ne accorsi che d’istinto iniziai ad accarezzare i suoi capelli, erano morbidissimi e bellissimi e mi era mancato. Dopo un po’ sentii dei mugolii segno che si stesse svegliando. “Pccrè, ti sei svegliata” lui, poi la sua voce assonnata, io morta.
“Edo, sì ma che ci faccio qui?” “non ricordi nulla?” “ricordo che ero a fare colazione con Annastasia, poi sono venuti dei ragazzi e…” iniziai a ricordare tutto, Annastasia, avevano rapito Annastasia e non potevo stare tranquilla dovevo trovarla. “Edo Annastasia, devo uscire a cercarla” dissi io iniziando a piangere. “No pccrè ti prego non piangere più, non voglio vederti piangere, tranquilla che la troveremo ho già denunciato l’accaduto alla polizia e sono già in cerca di lei. Statti certa che non le faranno nulla, sanno che non devono torcerle nemmeno un capello, perché è amica dei Ricci e scatenerebbero una guerra” disse lui mentre mi accarezzava la testa. “va- va bene” dissi io balbettando. Amore mio che ti stanno facendo quei bastardi, stai bene?.
Pov Annastasia
L’ultima cosa che mi ricordo era che stavo con Grazia a fare colazione e poi fui accerchiata da di Salvo e il suo gruppo di merda, poi stamattina mi sono svegliata che ero in una specie di cantina di una casa che non so di chi sia. Ma come sono finita in questo guaio, dovevo ascoltare i miei amici, la mia migliore amica e io non l’ho fatto. Scusa Grazia, scusami Pietro e scusami anche tu Ciro, Ciro… mi manca, è vero non siamo nulla io e lui, ma mi mancano i suoi messaggi dolcissimi, il suo buonanotte ciù ciù prima di andare a letto, poi mi manca Grazia, mia sorella, la mia migliore amica, volevo proteggerla ma sono finita in un guaio più grosso di me.
Volete sapere come? Ora vi racconto.
Flashback di Annastasia
Erano due giorni che avevano arrestato Grazia, questi due giorni sono stata malissimo, non ho mangiato e ho sempre pensato che avrei voluto uccidere quella merda che ha osato toccarla, proprio come lei ha fatto quando hanno aggredito a me. Mi sentivo in colpa, perché se lei non mi avesse difeso, adesso sarebbe stata qui con me.
Decisi di fare delle ricerche e anche se stavo per perdere le speranze, ecco che trovai la feccia su Instagram, lui Ezio di Salvo era lui, riconoscerei la sua faccia tra mie, non so se Grazia una volta rivisto lo avrebbe riconosciuto, ma non credo perché lei era di spalle e quando ha ucciso de Luca poi siamo scappate senza girarci indietro. Io a quella merda invece l’ho vista e come e gli e l’avrei fatta pagare.
Una sera, riuscii a rintracciarlo e lo trovai con il suo gruppo di amici, vicino ad un nightclub a Forcella, io e Grazia non venivano mai qui proprio perché è pericoloso per noi, è pieno di camorristi che spacciano e uccidono gente, senza che nessuno dica nulla. Avevo un piano per potermi avvicinare a lui e ora più che mai lo avrei portato a termine. Ero vestita in un modo che non mi ero mai vestita prima, iniziai a fumare e passai davanti a loro, vidi che i porci mi stavano fissando così decisi di avvicinarmi a loro, sapevo che era pericoloso, ma dovevo farlo. Mi feci coraggio e mi avvicinai a loro. “Buonasera, posso sapere che avete da guardare?” feci io, uno di loro rispose “bhe tutta questa bellezza, sarebbe uno spreco se non la guardassimo” che schifo pensai. Nel mentre quella merda di Di Salvo mi stava guardando fino a quando non iniziò a parlare. “Pccrè cosa ci fai qui, in questo quartiere? Cosa vuoi” cosa volevo? Ucciderti, ma sapevo che ora non era il momento. Dovevo giocare sporco proprio come faceva lui, ma possibile che non si ricordava chi fossi?
“So che vendete Cocaina di ottima qualità, e bhe me ne servirebbe solo un po’” e da li capii che ero nella merda. “Ua è strano che na uagliuncell accussì Bell, chiede a drog” Era strano per me, che io non avevo mai fatto uso di questa merda, se Grazia lo viene a sapere sono morta. Notai in lontananza un ragazzo che mi stava guardando e sembrava che già lo avessi visto da qualche parte ma chi era? Decisi di fare la cazzata più grande: “mi sento osservata che ne dite se andiamo via da qui?” dissi io cercando di provocarlo, cosa che mi riusciva al quanto male. Subito loro si avvicinarono ai motorini e mi fecero segno di salire con loro su un motorino. Io non mi fidavo di nessuno e per un momento avevo pensato di fuggire, ma poi mi ricordavo che non potevo tirarmi indietro. Salii dietro un ragazzo che tutto il tempo si è stato zitto, aveva un cappellino ed era alto, forse è l’unico che qui in mezzo con queste bestie, non c’entri nulla. Passai la serata con queste merde, facendogli credere che volevo essere loro amica. A fine serata mi diedero quello che avevo chiesto e cercai di andarmene. “dove vai? Provala qui con noi” cazzo no! Non avevo intenzione di farne uso, infatti una volta uscita di qui, l’avrei buttata da qualche parte. Loro mi guardavano e se adesso sarei scappata, mi avrebbero ammazzato. Mi feci coraggio e arrotolando un pezzo di carta, inspirai tutta una volta quella merda, iniziò a girarmi la testa e loro se ne accorsero e mi diedero da bere, ma non era acqua. Mi avevano ubriacata e fatta drogare, e di quella sera ricordo solo che ero uscita da quella casa e che ero tornata a casa, ma non so come ci sia arrivata in quelle condizioni.
Pensai che il problema fosse risolto una vita trovata la merda, ma non fu così, perché i giorni man mano che passavano, mi sentivo sempre seguita e osservata. Una sera ero a casa e mi squillò il cellulare, vidi che era un numero sconosciuto, ma risposi lo stesso, pensando fosse Grazia con il telefono di qualcuno. “Pronto?”
“Bene bene, pccrè non mi riconosci? Abbiamo passato una bella serata” no, non potevo crederci, come aveva fatto ad avere il mio numero? “cosa volete?” non ricordo cosa ho fatto quella sera dopo aver assunto quella merda. “bhe come che vogliamo, ti sei presa la roba da noi e adesso è giusto che ci paghi o no che dic” davvero ho preso la roba da loro? Ma non l’ho portata con me, No… non può essere che l’ho assunta con loro, ricordo solo un tiro io. “Quanto v- vi devo dare?” iniziai a balbettare spaventata. Vi prego ditemi che non è assai. “1460 euro, sai ti sei data da fare” che cosa? No cazzo e ora? Non avevo tutti questi soldi, dove gli avrei presi ora? “Va bene, ma io adesso non gli ho, ma ve li darò giuro, solo datemi un po’ di tempo” non sentii più nulla, fino a quando non disse: “va bene, hai un mese di tempo dopo di che, saranno cazzi tuoi” e chiuse il telefono.
Ero nella merda e dovevo assolutamente trovare lavoro per recuperare i soldi. Iniziai a mandare curriculum su curriculum, ma non mi chiamava nessuno. Una sera però ricevetti una chiamata, e rispondendo scoprii che era il proprietario di un nightclub che cercava una barista. Pensai di rifiutare, ma poi pensai che dovevo dei soldi a quelli e accettai.
Iniziai a lavorare, anche se era un posto orrendo, ragazze che andavano a pagamento, ragazze nude che ballavano sui pali mentre i porci dei maschi lanciavano i soldi e le toccavano. Io un sacco di volte dovevo stare attenta e cacciare i mali intenzionati. Una sera però mi sentii male e uscii fuori a prendere una boccata d’aria.
Mi appoggiai al muretto del locale e mi accasciai a terra, avevo un mal di testa incredibile, mi girai e notai che nella penombra stava un ragazzo che mi guardava. Sì avvicinò e li capii che fosse Pietro Ricci l’amico di Grazia. Pensai di chiedere aiuto a lui per tutto, ma sapevo che lo avrebbe detto a Grazia e non potevo rischiare. “Annastasia?” cazzo ora si che ero fottuta. “che ci fai qui?” bhe ero vestita con la divisa, se si poteva chiamare così da barista che potevo fare?
“Ciao Pietro, ho iniziato a lavorare qui come barista” lui mi guardò e si sedette vicino a me. “pccrè ma proprio qui? Questo è un posto di merda, se hai bisogno di soldi posso aiutarti io” ecco lo sapevo che avrebbe detto così, ma io non potevo accettare, non avrei mai potuto chiedergli quella somma avrei destato sospetti. “No Grazie, lavoro e recupero i soldi che mi servono” “va bene, ma lascia che ti stia vicino” mi faceva piacere che mi stesse vicino così mi sarei sentita al sicuro. “sei disposto a venire tutte le sere qui, per tenermi d’occhio”
“si, sei la migliore amica di Grazia e le amiche di Grazia sono anche le mie” “va bene Grazie” dissi io abbracciandolo, avevo bisogno da un bel po’ di un abbraccio e mi sembrò strano che a darmelo era un camorrista, il figlio del boss di Napoli. Rientrai a lavorare e Pietro non mi toglieva mai gli occhi di dosso e quando vedeva qualcosa che non andava si avvicinava a me senza fare capire che mi conosce.
Da quel giorno ogni sera Pietro viene da me e aspetta che io mi addormenti prima di tornarsene a casa, aveva capito che qualcuno mi stesse seguendo, perché ogni volta che tornavo a casa, mi sentivo seguito e sapevo chi fossero, ma non gli e lo detto a Pietro, ma gli ho chiesto che se doveva venire da me, doveva venire per le undici per non destare sospetti, e lui anche se un po’ sbalordito ha accettato. Cosa sarebbe successo se avessero scoperto che sono amica di Ricci? Meglio non rischiare.
Fine flashback
Ecco cosa era successo, questi bastardi lo avevano scoperto che ero amica di Pietro e adesso sono chiusa in questa cantina di merda. Mi rannicchiai su me stessa e iniziai a piangere silenziosamente, fino a quando non senti un rumore di una serratura. Vi prego non fatemi del male, pensai. “ti ho portato da mangiare” sembrava il ragazzo che quella sera salii sul motorino. “non ho fame, voglio solo uscire di qui” lui si avvicinò a me e mi scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, io mi scandali spaventata e iniziando a tremare. “pccrè hai paura di me?” io annuii spaventata, che pensava che dopo che mi avessero rapito sarei stata felice e tranquilla? “non devi avere paura, non di me almeno, non sono come loro io le donne non le tocco” mi sembrava sincero e allora che ci fa qui con loro? “allora che ci fai qui in tutta questa merda?” lui mi guardò e si alzò rivolgendomi le spalle e quando stava per uscire lo afferrai per il braccio e lui si girò. “ti prego non andartene, non voglio rimanere da sola e anche se non mi fido di nessuno, so che tu non mi farai del male” lo dissi con le lacrime agli occhi e lui si risedette vicino a me. Io iniziai a mangiare in silenzio mentre lui fumava. Ad un tratto interrompe il silenzio e mi guardò. “avevo una sorellina più piccola, Vanessa” mi stava raccontando la sua storia… “Perché parli al passato?” Chiesi curiosa. Lui con lo sguardo perso nel vuoto continuò a parlare. “Vanessa era una ragazza bellissima, era più piccola di me ma aveva un carattere più forte e si cacciava sempre nei guai, ma ne sapeva sempre uscire. Una mattina andai per prenderla a scuola, ma non la trovai, così corsi allarmato a casa ed entrando trovai in cucina una lettera. Questa lettera c’erano scritte delle minacce che erano rivolte a mia sorella. Il salii di corsa in camera e bussai ma non ricevevo nessuna risposta, così aprii la porta e la cosa che vidi mi fece crollare il mondo addosso, mia sorella era sul letto che guardava il vuoto e stava in silenzio. In mano aveva un fogliettino dove c’era scritto: mi dispiace fratellone, ma ti prego aiutami. Lei aveva deciso di non parlare più e anche se io cercai di aiutarla e farla parlare lei non ne volle sapere. Iniziai a fare la cazzata più grande del secolo, iniziai a drogarmi per liberare la mente e nel frattempo non mi rendevo conto che mi stavo mettendo in un guaio enorme. Una sera tornai a casa e la trovai aperta e subito mi allarmai per mia sorella, salii di sopra e anche la sua porta era aperta ed entrando la vidi, lei giaceva a terra con un coltello conficcato nella pancia che respirava a fatica, io corsi da lei in lacrime e l’ultima cosa che mi disse, fu “ti voglio bene fratellone e te ne vorrò sempre” mi è morta fra le braccia capisci. E scoprii che mia sorella si era messa nei guai per risolvere i problemi economici che avevamo da quando i nostri genitori se ne erano andati. Io però avevo un amico Ciro Ricci, solo che quando scoprii che mi ero indebitato con i Di Salvo, lui cercandomi di aiutarmi fu arrestato e i di salvo mi minacciarono e fu allora che decisi che avrei fatto parte del loro gruppo aiutandoli e che un giorno avrei vendicato mia sorella.
Non ho fatto cose belle e lo so, ma questo era l’unico modo per vendicare mia sorella e sdebitarmi con loro anche se andrò contro Ciro. Comunque piacere io sono Francesco” rimasi scioccata dalla sua storia, non potevo crederci, come si fa ad uccidere una ragazzina bisogna essere senza cuore, ma sì infatti questa gente non ha Un cuore. “mi dispiace tantissimo comunque io sono Annastasia” “oh so chi sei?” “a sì?” “e sì è da un mese che ti seguo, o almeno mi costringono a farlo” era lui allora, quindi è stato lui a dirlo a Di Salvo.
“se te lo stai chiedendo, no non sono stato io a dire ad Ezio che sei amica di Pietro e Ciro, e non sono stato nemmeno io a rapirti, infatti quando ti ho visto nelle braccia del migliore amico di Ezio mi sono spaventato e ho pensato alla mia sorellina, sai me la ricordi tanto tu?” “quindi come hanno fatto a scoprirlo?” lui mi guardò e scrollò la testa in segno di negazione. “non lo so, ma tranquilla non ti succederà nulla, fin quando ci sono io, non lo permetterò. Mia sorella non vorrebbe mai e nemmeno Ciro, mi ucciderebbero” ero contenta che anche se ero in questa situazione di merda potevo contare su qualcuno.
Nel frattempo nell’IPM un ragazzo con i capelli neri e un taglio sul sopracciglio era sempre più agitato e incazzato con il mondo.
Pov Ciro.
“Ma che cazzo dici Edoá” stavo in mensa insieme agli altri e avevo chiesto ad Edoardo del perché aveva portato Grazia dormendo in braccio, sapendo che sarebbe tornata il giorno dopo. “Hanno rapito Annastasia Cirú e stavano per aggredire anche a Grazia” che cosa? Mi alzai di scatto facendo girare tutti dalla mia direzione ma non me ne fregava un cazzo. L’unica cosa che adesso mi importava era sapere chi cazzo è stato ad aggredire Grazia e che ha rapito Annastasia.
“chi cazzo è stato Edoá” “Di Salvo” non ascoltai più nulla e andai da Carmine, so che non c’entrava un cazzo e che avevo promesso a Grazia di non toccarlo, ma ora o mi dice dove cazzo sta suo fratello o io lo ammazzo. Mi avvicinai al suo tavolo e sbattei una mano sopra per attirare la sua attenzione. “Ricci che vuoi?” “dove cazzo sta quella merda di tuo fratello” lui mi guardò e corruccio la fronte “cazzo ne so io, ti ricordo che sono chiuso qui” io non ci vedi più e preso dalla rabbia, lo sbattei vicino al muro “è pigliat a miglior amic di Grazia, quella merda di fratt, ora o m dici Addo sta o m sfoc tutt a rabbij Ca’ teng nguoll a te” “non lo so, ma ti aiuterò ma sappi che lo faccio solo per Grazia che è amica mia” lo lasciai andare e tornai da Edoardo.
“Edoá chillu merd me già cagat o cazz” “che intenzioni hai?” avevi intenzione di fargliela pagare, nessuno tocca a robba mij e chell’a uaglion nel modo o nell’altro mi era entrata dentro, ero felice ogni volta che mi mandava la buonanotte. Da quando Pietro mi ha detto di avvicinarmi a lei per tenerla sotto controllo, non penso ad altro che a lei e ogni volta che mi sta vicino, provo cose che non ho mai provato, non so cosa sia, Ciro Ricci non si innamora mai scopa solo, ma so che con lei è diverso e se solo osano toccarla io scateno una guerra infernale e non me ne fregherà un cazzo.
Tornai in cella e appena vidi Grazia corsi ad abbracciarla, mi faceva male vederla cosi. “la troveremo, sarà l’ultima cosa che farò nella vita ma la troveremo” e lei annuì. Appena si calmò per cambiare discorso mi raccontò che era ritornata con Alberto, ma sapevo che lo aveva fatto per dimenticare quella testa di cazzo di Edoardo che è ritornato con Carmela. “piccola sei felice di stare con lui?” lei sorrise e annuì freneticamente. “Allora lo sono anche io” gli diedi un bacio sulla guancia e mi stesi vicino a lei addormentandomi con la constante paura che stessero facendo del male ad Annastasia.
Di salvo questa me la paghi quanto è vero che mi chiamo Ciro Ricci, questa non la passerai liscia.

Ho voluto incentrare questo capitolo sulla situazione di Annastasia e il pensiero di Ciro. Spero vi piaccia un bacione.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora