Capitolo 44

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*DUE SETTIMANE DOPO*

<<Amo svegliati che dobbiamo andare a fare colazione e poi abbiamo lezione>>...

Erano passate ormai due settimane da quando Edoardo si era svegliato, fra me e lui?...bhe, non c'è più nulla. Lui come temevo non si ricorda di me, mi associa semplicemente alla migliore amica di Ciro.

Non penso che il suo amore sia svanito del tutto, vedo come mi guarda. Per me in ogni caso non è finito per niente.

Vi ricordate che dissi che volevo abortire?...bhe stavo per farlo, ma Edoardo pur di non ricordarsi di me mi fermò, mi disse che qualunque cosa era successa, non era colpa in nessun modo del bambino che ho in grembo.
È maschio, lo avevo scoperto qualche giorno dopo, grazie ad un icografia che mi avevano fatto qui, nell' IPM.

Sono cambiate un sacco di cose, ora non dormo più nella cella dei ragazzi, ma la direttrice mi ha fatto trasferire dalle ragazze. Non riuscivo a stare nella stessa cella con Edoardo.

Lui non fa nulla...anzi, è sempre molto gentile con me e mi tratta sempre bene.
Rimasi stupita anche di Carmela, da quando ebbi quella conversazione con lei, era cambiata un sacco. Si poteva dire che eravamo quasi amiche...Viola invece? Quella lasciamola stare proprio.

Mi trovavo bene insieme alle ragazze, ma mi mancava Ciro, lo vedevo, ma non era la stessa cosa di dormire insieme. Lui era l'unico che riusciva a farmi dormire, ma aveva accettato la mia scelta, sapeva quando sarei potuta stare male a vedere Edoardo e non poterlo abbracciare o baciare. Mi sembra di essere tornata all'inizio....

Ma ora basta...torniamo al presente.

<<Si Nad ora mi alzo, però non ho tanta fame>> dissi io.
<<Devi mangiare, non stai mangiando quasi nulla, ti ricordo che aspetti un bambino>> Mi disse Silvia.
<<Lo so, ma infatti mangio...solo che oggi no>>. Dissi io.

Mangiavo, ma mangiavo molto poco, in realtà non sapevo neanche io il perché,  semplicemente non mi andava più di mangiare. Mangiavo e stavo male, quindi tanto vale non mangiare.

<<Amo ti giuro che se non mangi chiamo Ciro>> mi minaccio Nad.
Non avevo paura di Ciro, ma sapevo che poi si sarebbe messo addosso e non mi avrebbe lasciato un attimo, fino a quando non avrei mangiato tutto quello che avevo nel vassoio.

<< Va bene mangioo>> dissi io alzandomi definitivamente dal letto e cercando qualcosa da mettere.
<<raga io vi giuro, non ho nulla da mettere>> dissi io.
<<Amo vestiti sportiva ma bella, oggi vengono i ragazzi dell'artistico, finalmente oggi apprendiamo il benedetto murales>> disse Silvia.

Alla fine decisi di seguire il consiglio di Silvia, indossai un pantaloncino corto e un top, ormai eravamo a giugno e faceva caldissimo.

<<Hai sentito annastasia oggi?>> Mi chiese Ciro facendomi spaventare.
<<Cazzo! Avvisa prima di entrare così nella mia cella. Buongiorno Ciro, si anche io sto bene>> dissi io infilando la maglia.
<<Scusa bimba, volevo chiederti se hai sentito annastasia, non mi ha proprio risposto ai messaggi e nemmeno alle chiamate>> disse Ciro lanciandosi sul mio letto.
<<Ora è iniziata la giornata, dalle tempo di svegliarsi. E togli le scarpe dal letto>> dissi io cercando di fargli togliere le scarpe dal letto.

Lui invece continuava a stare sdraiato sul letto, con le braccia incrociate dietro la testa.
<<uffi dai non rompere, vieni qui, dammi un abbraccio>> disse lui aprendo le braccia.
<<no, non mi compri così, il letto lo faccio io>> incrociai le braccia al petto e lo guardai.

<<Va bene lo hai voluto tu>> non feci in tempo nemmeno ad aprire bocca che lui mi tiró a se e mi fece cadere in braccio a lui.
<<Ciroo, devo mettermi il pantalonee>> dissi io, essendo ancora in mutande.
<< prima un abbraccio>> rispose lui.
Io mi rassegnai e mi strinsi a lui.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora