capitolo 12

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“Graziaa” mi girai e trovai una persona che è stata ed è importante nella mia vita. Corsi ad abbracciarlo e lo strinsi fortissimo a me, era da due anni che non lo vedevo e mi era mancato.”Albertoo, mi sei mancato tantissimo” “anche tu piccola”. Man mano che continuavamo a parlare ci allontanammo dall’ IPM e finalmente posso respirare la libertà, anche se è per solo una settimana. “allora che mi dici, che ci fai qui a Napoli?” Alberto da quando ci siamo lasciati, sapevo che si fosse fidanzato con una ragazza davvero carina ed ero felice per lui. “ah bhe non posso venire a trovare la mia amica?” “ma certo che puoi, come facevi sapere che fossi qui?” “ah ho incontrato Annastasia e me lo ha detto, mi ha raccontato tutto, mi dispiace piccola” disse lui abbracciandomi e dandomi un bacio sulla testa.
Arrivammo vicino casa mia di Annastasia e suonai, erano le undici e mezza di sera e Annastasia dovrebbe stare a casa a quest’ora. “chi è? Pietro sei tu? Ricci se non rispondi non ti apro” Pietro? Cosa veniva a fare qui Pietro la sera? Appena avrei avuto la possibilità gli e lo avrei chiesto “Amò sono io Grazia aprì” lei non se lo fece ripetere due volte e aprì la porta. Appena mi vide si lanciò a me in un abbraccio fortissimo e dopo che si staccò notò anche Alberto. “Grazia che ci fate qui a quest’ora? Sei scappata?” ma che gli veniva in mente, non avrei mai fatto una cosa del genere anche se ho sempre pensato di farlo. Entrammo in casa e ci sedemmo sul divano. “dobbiamo festeggiaree, e il miglior modo per farlo è bere” “amò no, non mi va davvero, che ne dici invece di passare del tempo tutti insieme? Potremmo vedere un film e mangiare schifezze, sai lì non abbiamo patatine e schifezze varie”.
“Amò dai non berremmo assai e poi non lo facciamo da tanto” in effetti non aveva torto, di solito prima di essere arrestata, io e Annastasia facevamo la serata <Addio dignità> l’avevamo chiamata così perché passavamo la serata a bere e fare cazzate, ovviamente sempre nei limiti però, non siamo mai andati oltre all’alcool. “va bene, facciamo festa, Albe ti aggiungi a noi?” “certo piccola”.
Ormai non avevo nemmeno la condizione del tempo, so solo che sono ubriaca fradicia e sto ballando sul tavolo, Annastasia si è tolta la maglia e poi c’è Alberto che fuma sul divano. Ad un tratto suonano alla porta e Annastasia va ad aprire. “Pietrooo, vieni dai, vieni a divertirti con noi” Non capivo nulla, ma vidi entrare Pietro e poi sparire con Annastasia. “Grazia” rimasi con Alberto sul divano e bevetti soltanto l’acqua, dovevo farmi passare la sbronza. “Grazia vuoi un caffè, sai il caffè aiuta molto a fare passare la sbronza” “si grazie” dopo che preparò il caffè, ci sedemmo di nuovo sul divano e stemmo in  finì a quando lui non riprese a parlare. “sai sei cambiata, da quando non stiamo più insieme” io mi girai verso di lui e lo guardai, era bellissimo, è sempre stato bellissimo. Notai che si stava avvicinando sempre di più, probabilmente è l’alcool che lo fa agire così, giusto? Mi allontanai da lui e lo guardai. “Alberto, la tua ragazza come sta?” “bhe sinceramente non mi interessa, da quando ci siamo lasciati non voglio saperne più nulla di lei” si erano lasciati? Non sapevo nulla, mi dispiaceva erano carini insieme e vedevo lui felice. “come mai?” “bhe l’ultima volta che la vidi io e lei stavamo ancora insieme, ma tra me e lei le cose ormai non andavano più bene. Mi resi conto che stavo iniziando a non provare più nulla per lei solo che non sono mai riuscito a lasciarla. Un giorno tornando a casa, la vidi che piangeva e allora mi avvicinai a lei, quando mi raccontò che mi aveva tradito con mio cugino. Ed è da allora che non la vidi più.” Mi dispiaceva un sacco, non se lo meritava. “Alberto mi dispiace” “non ti preoccupare, in fondo non l’amavo più ma è il gesto che mi ha dato fastidio, penso che mi piaccia un'altra ragazza più di prima” notai che si avvicinò a me e mi spostò una ciocca dietro le orecchie. “Albe-“ non finii di parlare che sentii le sue labbra sulle mie, lo so era sbagliato e molto probabilmente era colpa dell’alcool, ma mi avvinghiai di più a lui e ricambiai il bacio.
In fondo in fondo Alberto ancora mi piaceva è stato il mio primo amore e non riuscivo a dimenticarlo del tutto. Ma lui? Ma Edoardo, anche Edoardo non riuscivo a togliermelo dalla testa era sempre nei miei pensieri, anche in questo momento era dentro la mia testa, devo riuscire a dimenticarlo, lo so l’ho detto un sacco di volte ma giuro che ci riuscirò. “Grazia, sei tu la ragazza che mi piace ancora e più di prima, lo so è assurdo ma io non riesco a dimenticarti non ce la faccio, ci ho provato ma non ho mai smesso di amarti, non ci riuscirò mai a smettere di amarti e non mi interessa se è passato tanto tempo e io ho deciso di lasciarti, ma perché non proviamo a ritornare insieme? So che anche tu non mi hai dimenticato, non puoi aver dimenticato tutti i momenti che abbiamo passato insieme” non potevo dimenticarmi dei momenti passati insieme, l’ho amato davvero ed è stato l’unico che mi faceva stare bene, forse è vero ho smesso di amarlo come una volta ma so che non ho mai smesso di farlo del tutto, quindi si perché non riprovarci? Lo so è sbagliato, ma così almeno potrò dimenticare Edoardo.
“Alberto è vero io non ti ho mai dimenticato e sono stata male quando ci siamo lasciati, ma nel frattempo sono cambiate un sacco di cose, io sono cambiata, mi hanno arrestata e abitiamo a sei ore di distanza, come faremo a vederci? Lo hai detto tu, quando eri chiuso in carcere, non potrebbe durare una relazione così” lui appena finii di parlare mi ribaciò di nuovo. “non mi interessa Grazia, un modo lo troverò te lo prometto, ma ti prego, non voglio perderti di nuovo” io allora senza rispondergli ricambiai il suo bacio e mi sedetti a cavalcioni su di lui, mettendogli una mano dietro la nuca e spingendolo sempre di più verso di me. Vaffanculo tutto, volevo essere felice e solo lui poteva rendermi felice come ha fatto in passato.
“BENE, chi abbiamo qui un ritorno di fiamma” mi girai e vidi Pietro. “Buonasera Ricci, desideri qualcosa?” disse Alberto tenendomi dai fianchi. Ma in tutto questo Annastasia dove stava? “Piè ma Annastasia?” “si è addormentata, tu piuttosto devi dirmi qualcosa?” “ehm…no?” “posso parlarti un attimo da solo?” guardai Alberto e lui annuì e mi fece alzare da lui, solo che prima mi diede un bacio a stampo, i suoi baci erano paradisiaci, come anche il bacio di Edoardo era stato stupendo… ma perché ora stavo pensando a lui, basta devo smetterla, adesso stavo con Alberto ed è con lui che voglio stare. “Grazia, siete ritornati insieme?” “si è sono felice di averlo fatto, lui mi rende felice” “va bene pccrè ma ti prego, non voglio che stai di nuovo male come in passato” “tranquillo Piè, grazie ti voglio bene” “anche io tanto”.
Il giorno dopo mi alzai e decidemmo tutte e tre di andare a cena, ad Annastasia gli avevamo detto che eravamo tornati insieme e anche se non ne sembrava  convinta, ne rimase contenta. Arrivò la sera e andammo a cenare in un ristorante bellissimo, mi era mancato tutto questo e sapere che fra sei giorni sarei dovuta ritornare nell’ IPM mi rendeva triste.
“Ma ci pensate, voi due siete tornati insieme e io mi sto sentendo con un ragazzo” che? Sì sentiva con qualcuno e non mi ha detto nulla? Questa me la segno. “hai capito alla signorina, sentiamo chi è?” le chiese Alberto. “ah bhe ancora non lo posso dire, perché non è nulla di serio ma Grazia lo conosce” “CIROO” non mi resi conto che lo avessi urlato, fino a quando notai tutti gli occhi delle persone puntati su di me. “ops scusate” dissi io ridendo. “amò tranquilla, anche se sei esaurita ti amo lo stesso” faceva strano sentirmi richiamare da lui amò dopo tanto tempo. “amò se gridi ancora, giuro che ti metto una mela in bocca” mi minacciò Annastasia.
La serata era ormai finita e noi stavamo tornando a casa. Ad un tratto ad Annastasia suonò il telefono e lei si allontanò per rispondere, era strana questa cosa perché non lo aveva mai fatto prima. “si ho capito, basta mi avete rotto il cazzo, avrete tutti i soldi che vi aspettano ma per favore lasciatemi in pace almeno stasera, non c’è bisogno che mi minacci, riuscirò a trovare il tuo amico pezzo di merda e gli e la farò pagare” chi era che stava minacciando la mia migliore amica, e per quale motivo? Dovevo andare a fondo con questa faccenda, la mia migliore amica era in pericolo e nessuno doveva permettersi di torcerle un solo capello.
Tornammo a casa, e mentre Alberto e Annastasia dormivano, io non riuscì a chiudere occhio perché avevo sempre il costante pensiero che qualcuno potesse fare del male ad Annastasia. Decisi di alzarmi, vestirmi e vedendo l’orario sul cellulare che segnavano le dieci, presi la giacca e uscii fuori di casa, senza svegliare nessuno dei due. Devo chiamare e rintracciare Pietro, deve sapere quello che succede ad Annastasia, visto che mi aveva promesso che l’avrebbe protetta.
Pietro non rispondeva al telefono però “Pietro cazzo rispondi?” iniziai a preoccuparmi e ad agitarmi. Iniziò a suonarmi il telefono, risposi e a chiamarmi era Alberto. Cazzo non gli avevo lasciato nemmeno un biglietto. “pronto” “Amò ma dove cazzo sei? Mi hai fatto spaventare” “scusa amore mio, sono uscita perché devo risolvere una questione” “ma è pericoloso a quest’ora, non puoi farla domani? Tanto ti rimangono ancora cinque giorni, dove sei ti raggiungo” “no amore non ti preoccupare, sto raggiungendo Pietro starò con lui, tu ti prego rimani con Annastasia non la lasciare da sola” “va bene piccola ma fai attenzione”
Chiusi il telefono e nel frattempo mi ritrovai davanti a casa dei Ricci, era da tanto che non mettevo piede in questa casa e adesso che sono di nuovo qui, mi fa strano ma è una sensazione bella. Bussai alla porta e subito venne ad aprirmi Rossella, la domestica dei Ricci.
“Signorina Grazia, che cosa ci fa qui a quest’ora della notte?” Rossella è sempre stata la domestica dei Ricci, ogni volta che venivo qui mi accoglieva come se fossi una di famiglia. “Rossella quante volte ti devo dire che non mi devi dare del lei? Ho diciannove anni no quaranta, comunque cercavo Pietro è in casa?”  “Grazia?” mi girai e vidi colui che per me era come un secondo papà. “Don salvatò” corsi ad abbracciarlo. “pccrè che piacere rivederti, ma che ci fai qui a quest’ora?” “bhe sono venuta a cercare Pietro è in casa?” “no lui no ma ci sta un'altra persona che voleva vederti” “chi?” aspettai sul divano e dopo un po’ vidi scendere Rosa. Rosa era la sorella di Ciro ed era anche amica mia e le volevo un sacco bene. “Rosaaa” ci abbracciamo e ci sedemmo sul divano a parlare mentre aspettavamo Pietro.
Arrivò Pietro che erano le due del mattino e Rosa era andata a dormire, mi propose anche a me di dormire lì Ma io rifiutai, dovevo parlare assolutamente con Pietro. “Ma ti sembra l’ora di tornare a casa a quest’ora?” “Grazia, sei tu che Non so cosa ci fai a casa mia a quest’ora” “devo parlarti” “bhe dimmi tutto” “si tratta di Annastasia” lui sbuffo e si sedette sul divano, “oddio che ha fatto ora quella disgraziata?” “non lo so, ma so che qualcuno la sta minacciando, l’ho sentita parlare al telefono con qualcuno e ho solo sentito che gli deve dei soldi, mi devi aiutare io tra quattro giorni, torno di nuovo all’ IPM e non potrò aiutarla. “Bhe c’è Alberto o sbaglio?” “no lui se ne va domani perché deve lavorare” “va bene ti aiuto, ma adesso fammi il cazzo del favore che te ne vai a dormire, in camera di Ciro. “No torno a casa, sai mi aspetta il mio ragazzo e la mia migliore amica” stavo uscendo quando lui si è messo davanti alla porta impedendomi di passare. “col cazzo, te ne vai in camera di Ciro e dormi poi ti alzi con calma domani e vai dal tuo “ragazzo” “ perché aveva fatto le virgolette. “perché queste virgolette? Che vuoi insinuare?” dissi io incrociando le braccia sotto al petto.
“Grà lo so che ti piace Conte e ti sei messa con lui per dimenticarlo” “ma che dici, stai delirando buonanotte” me ne andai in camera di Ciro e mi misi nel letto. Ma prima di addormentarmi pensai a quegli occhi verdi, che mi mancavano.
*dopo due giorni*
Erano già passati due giorni da quella volta che parlai con Pietro, ogni volta che sa qualcosa me la dice, ma ancora non ha scoperto nulla su quella gente. Con Alberto va tutto bene, prima di partire ci siamo promessi che riusciremo a te ere questa relazione e io credo in noi, domani ritorno all’IPM, dovrò di nuovo lasciare Annastasia sola, ma so che Pietro le starà vicino.
Stavo facendo colazione, fino a quando non mi arriva in messaggio sul cellulare il messaggio era da Naditza.
Da Nad: amò ci manchi, ci hanno detto che torni domani, qui è successo un casino, ma adesso è tutto apposto.
A Nad: amò anche voi mi mancate, ma che è successo?
Da Nad: Edoardo è in isolamento da quando te ne sei andata, perché era sempre incazzato ed è venuto a sapere che ti sei fidanzata e ha litigato con un ragazzo, che parlava di te.
Edoardo aveva reagito così solo perché mi sono fidanzata? E poi anche lui è fidanzato che vuole da me, perché mi deve fare venire i complessi mentali e farmi stare male? Non può farsi la sua vita con Carmela è basta.
A Nad: sì amò mi sono fidanzata poi quando vengo ti racconto ma chi altro lo sa? Fammi sapere come sta quella testa di cazzo.
Da Nad: ovvio che me lo devi dire, comunque lo sa anche Ciro e ha detto che è felice per te, riguardo ad Edoardo non lo so come sta perché è in isolamento e non può ricevere visite e avere permessi per un mese. Gli hanno solo dato il permesso per andare a fare l’ecografia con Carmela.
A Nad: va bene amo ci vediamo domani.
Chiusi il telefono e andai a svegliare ad Annastasia, visto che erano le due di pomeriggio e lei ancora dormiva. “Amoo cazzo alzati, oggi torna Rocco e prima di andarmene voglio salutarlo” “amo non rompere il cazzo, io lo vedo sempre fammi dormire e vai tu da lui” quando si metteva a dormire, nemmeno le bombe la volevano alzare. Ad un tratto le squilla il cellulare e curiosa allungai l’occhio sul cellulare e vidi che la stava chiamando Ciro. Lo aveva memorizzato Ricci junior con il cuoricino Rosso, questi due non me la contano giusta.
“Amo ti sta chiamando Ricci junior che fai non rispondi” l’ho vista alzarsi di corsa e prendere il telefono. Brutta stronza a lui ha risposto e con me non vuole uscire? Questa me la segno. Decisi di lasciarla parlare al telefono e che poi gli avrei chiesto spiegazioni. Andai in camera a prepararmi per uscire e decisi di indossare qualcosa di comodo e fresco visto che fuori faceva caldo, optai per una gonna di jeans e una maglietta a maniche lunghe rosa e ovviamente le mie amate scarpe da ginnastica.

Dopo scesi di sotto e vidi Annastasia che era persa fra i suoi pensieri e sorrideva, ma cosa strana era già pronta e vestita, Misa che Ricci junior le fa un buon effetto

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Dopo scesi di sotto e vidi Annastasia che era persa fra i suoi pensieri e sorrideva, ma cosa strana era già pronta e vestita, Misa che Ricci junior le fa un buon effetto.
“Ma guardala Ricci junior eh?” dissi io prendendola in giro. Lei mi guardò e mi disse “Amò mi sa che mi piace Ciro, è troppo dolce e carino con me e poi mi fa sentire bene” ero contenta per loro se mai sarebbe nato qualcosa. “sono contenta amò, anche se Ciro ha una brutta reputazione è un bravo ragazzo” “ lo so”
Uscimmo a fare colazione ma avevo l’impressione che ci stessero seguendo, notai che Annastasia era sempre più pensierosa e questa cosa mi preoccupava. “De rosa e Esposito, ma guardate un po’ adesso non abbiamo solo una ma ben due da ricattare” chi cazzo erano questi e cosa volevano da noi.
“chi cazzo siete e cosa volete?” “guardate uagliu la signorina Esposito ten e Pall.” Disse uno di loro ridendo. “che cosa volete ancora? Vi ho detto che vi salderò il conto appena posso” “oh no, non siamo qui per i soldi, ma siamo qui perché abbiamo saputo che sei amica alla feccia di Napoli, anzi siete, che è ve li scopate e vi pagano?” di chi cazzo stavano parlando io già mi stavo innervosendo. “di chi cazzo parli” “ma come dei Ricci, o mi volete dire che non è vero?” adesso era davvero troppo. “vaffanculo, nessuno si deve permettere di parlare male dei miei migliori amici, voi siete la feccia non loro, loro non toccano le ragazze, non le minacciano e non le farebbero mai del male” scoppiarono a ridere tra di loro e all’improvviso uno di loro mi afferrò per la gola puntandomi un coltello.
“pccrè tien nu Bell faccin sarebbe un peccato rovinarlo non trovi?” “lasciami stare pezzo di merda dissi io cercando di strattonarmi dalla sua presa. Vidi un’ altro che prese Annastasia per i capelli e gli e li strinse. “Gra-zi” non la fecero finire di parlare che gli tapparono la bocca con un fazzoletto e svenne perdendo i sensi.
“CHE CAZZO LE AVETE FATTO PEZZI DI MERDA” vidi che la trascinarono verso una macchina mentre io non potevo fare nulla perché questo pezzo di merda che mi teneva era più forte di me. “Grazietta bella, tranquilla se la tua amica collaborerà con noi non le succederà nulla” come sapeva il mio nome questo bastardo. “lasciami bastardo, dimmi chi cazzo sei e come fai a conoscere il mio nome” ad un tratto sentii uno sportello di una macchina sbattere e gridare: “DI SALVO LASCIALA ANDARE O TI AMMAZZO” la sua voce, lui era qui. Mi girai verso di lui, ma ad un tratto mi piegai dal dolore, quel pezzo di merda prima di scappare mi aveva tirato una gomitata nella pancia.
“Pccrè, è tutto apposto stai tranquilla” io mi strinsi forte a lui e scoppiai a piangere. “E-do l- l’hanno p-p-presa” “shh pccrè calmati chi hanno preso?” “Ann-astasia” “tranquilla pccrè la troveremo promesso, e ammazzeremo una volta per tutte quella feccia, to giur sop a quan è ver Ca’ mi chiamo Conte” mi abbracciai di più a lui mentre mi accarezzava la testa e non smisi di piangere. Mi sollevò a mo di sposa e mi portò con sé in macchina, dove mi addormentai pensando alla mia migliore amica, era stata colpa mia, io l’ho costretta ad uscire con me, lei voleva dormire io dovevo essere al suo posto. Vi giuro che appena la trovo, uccido chiunque abbia osato torcerle un capello.

Questo è il capitolo più lungo scritto fino ad ora, sono più di tremila parole spero vi piaccia. ❤️

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora