capitolo 36

691 16 5
                                    

Arrivati in cella mi sedetti sul letto, ero agitatissima, ma ormai avevo deciso di parlare con Ciro e così sarebbe stato.
«che succede Grazia?» mi chiese lui sedendosi al mio fianco. Avevo la testa china verso il basso e continuavo a guardare le mie mani mentre giocavo con l'anello che avevo sull'indice.
Come si poteva dire una cosa del genere al proprio migliore amico?

«Ciro, promettimi che non farai cazzate, ti prego» lui annuì.
«te lo prometto, ma parla che mi stai facendo preoccupare»
«non sono più incinta o almeno forse...»
«che significa»
«Io s-sono s-stata violentata...»
Lui all'inizio sembrava non avesse capito, ma poi si alzò di scatto e tirò un pugno all'armadietto.
«Ciro» cercai di avvicinarmi a lui per calmarlo.
«chi cazzo è stato?» era troppo arrabbiato e io non avevo il coraggio di dirlo, avrebbe reagito malissimo e si sarebbe cacciato nei guai.

«Grazia, chi è stato?»
«Ciro, non-»
«dimmelo cazzo» alzò la voce. 
«Ezio di Salvo, ma ti prego non fare cazzate»

Uscì arrabbiato dalla cella e si recò verso la mensa, avevo capito chi stava cercando e quindi decisi di seguirlo.
«Piecuro» vidi Carmine girarsi e Ciro che gli tirò un pugno.
«che cosa cazzo vuoi» gridò Carmine tamponandosi il naso.
«senti quello che ti dico, tuo fratello è morto» disse Ciro prima di uscire dalla mensa seguito da Edoardo.

Decisi di aiutare Carmine a medicarsi e lo accompagnai nella sua cella.
«mi dispiace è tutta colpa mia» dissi a Carmine.
«Grazia, cosa è successo con mio fratello»
«lui mi ha fatto del male»
«cazzo, mi dispiace» decisi di chiedergli una cosa che ormai da giorni mi passava per la testa.

«Carmine, ma tu hai mai sentito di un certo patto che fece tuo fratello con un certo Saverio Esposito?»
Sembrò pensarci un attimo e poi rispose. «che io ricorda si, era a Natale di qualche anno fa... Perché?» nel frattempo il sangue non usciva più e mi sedetti sul suo letto. «ti ricordi cosa disse?»
«si, parlò con mio fratello e gli promise la figlia più piccola e che le avrebbe dato un erede...» si fermò e poi esclamò.
«No, non dirmi che-»
Annuii soltando e lui capì avvicinandosi a me.

«No, Grazia mi dispiace, non succederà stai tranquilla, mio fratello non oserà più metterti un dito a dosso.» io annuii.

Mi abbracciò e mi tranquillizzai, alla fine Carmine era mio amico e non c'entrava nulla con il fratello. «tranquilla ci sono io» mi disse lui.
«non te la prendere con Ciro e nemmeno con Edo, loro sono fatti così» dissi ancora fra le sue braccia, lui annuì e mi accarezzò la schiena.

*Due ore dopo*
Ero in cella da sola, di Ciro e Edoardo nessuna traccia, dopo quello che era successo con Carmine sono spariti entrambi e nessuno gli aveva visti, non potevano uscire perciò pensai subito alla terrazza, stavo salendo ma poi mi sono resa conto che non devo essere io sempre a cercare le persone e che per una volta possono farlo loro.

Non ce la facevo più, ero stanca sia fisicamente ma anche mentalmente, tutto quello che era successo nei giorni precedenti mi aveva distrutta e non potevo continuare a stare male.

Mi alzai dal letto, scelsi i vestiti, i trucchi e decisi di andarmi a fare una doccia, qui avevo degli amici e delle amiche e non potevo abbandonare nessuno.

Decisi di vestirmi comoda con una maglia e un semplice jeans e legai i capelli in una coda alta.

Dopo essermi vestita mi recai nella cella di Nad e Silvia.
«Guardate chi è tornata?» dissi io facendo alzare di scatto Naditza.

Entrambe mi corsero incontro per abbracciarmi.
«Grazia abbiamo saputo del rapimento ci dispiace tanto, noi avevamo il permesso e quando siamo tornate abbiamo scoperto che ti avevano rapita insieme ad Edoardo, stai bene?» mi disse Silvia.
«Si, sto bene ma non parliamone più vi prego» loro annuirono.

«lo sai che fra poche ore è il compleanno di Silvietta» disse Nad saltellando felice.

«Stasera possiamo fare lo stappo su in terrazza, tanto fa caldo e staremo solo noi ragazze» rispose Silvia aprendo l'armadietto per scegliere cosa indossare.

Era da tanto che non passavo il tempo con le mie amiche e mi erano mancate un sacco. «ho una cosa da dirvi» dissi io facendole fermare dalle loro attività.

«vai spara» disse Nad mettendosi sugli attenti. «Sto con Edoardo, ci siamo messi insieme e sta volta sul serio»
«Marooo che bello, finalmenteee» saltò euforica Silvia.

«che bellooo» disse Nad. «allora stasera festeggeremo tanti avvenimenti». Disse Silvia. «perché tanti?»

«bhe il mio fidanzamento e-» non la feci finire di parlare che scattai sull'attenti.
«no aspe il tuo che?» lei ridacchiò e chinò la testa in imbarazzo.

«si, io e Milos stiamo insieme, dopo che avevamo litigato come sempre mi ha baciata e si è dichiarato e stessa cosa ho fatto io» ero felicissima per loro.

«sono contenta Silviè, se ti dice o fa qualcosa però vieni da me» ridacchiai abbracciandola.
«Comunque stasera faremo un sacco di storie per Instagram così faremo morire i nostri Boys» disse Nad ghignando divertita.

*La sera*
Decidemmo di vestirci un po' più eleganti essendo che era lo stappo di Silvia. Tutte e tre ci vestimmo con un vestito corto e molto appariscente, ci truccammo e poi salimmo in terrazza.

«anche Silvietta compie 18 anni» disse Naditza felice riempiendosi il bicchiere e mangiando patatine.
«nad ancora non è mezzanotte e tu già bevi?»  dissi io ridendo.
«bhe questo è solo il prima di una lunga bevuta» rispose lei.

«Grazia e la tua migliore amica Annastasia, se vuoi la puoi invitare»
«no lei non c'è perché la sera torna a casa qui ci lavora solo»
«oltre che scoparsi a Ciro»
«Naddd» dicemmo io e Silvia in coro ridendo.

Grazia_esposito02 ha aggiunto un nuovo post


Descrizione: le mie girl 🖤💛

Edoardo e Ciro in quel momento erano fuori a fumare la sigaretta e siccome avevano portato il cellulare con loro, videro la foto che aveva pubblicato Grazia.

«no vabbè, ma quelle che cazzo stanno combinando?» disse Edoardo.
«chi?» chiese Ciro guardando Edoardo.
«Grazia e le sue amiche, vedi che ha appena pubblicato»
«Fra è solo una foto non essere geloso»
«parla lui che se ci fosse stata la sua ciuciu in questa foto avrebbe fatto una strage» disse Edoardo ridendo.
«a proposito dove sta? Non mi ha salutato prima di andarsene» disse Ciro.

ANNASTASIA

Avevo finito prima a lavoro e decisi di tornare a casa prima che facesse buio, non ho salutato neanche Ciro perché altrimenti tra una cosa e un altra si sarebbe fatto tardi, Potevo chiamare Pietro ma sinceramente non mi andava di disturbarlo, sapevo che sarebbe dovuto uscire con una ragazza e non volevo esserle d'intralcio.

Stavo tornando prima perché dopo quello che era successo a Grazia avevo paura e la strada che percorrevo tutti i giorni non era tanto raccomandabile.

Stavo camminando per strada quando ad un tratto sentii.

«Annastasia» sentii il mio nome e quando mi girai vidi l'ultima persona che avrei mai immaginato di vedere a Napoli...

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora