Capitolo 31

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Pov Grazia
Erano passati due giorni da quando ho deciso di mettere un punto alla storia con Edoardo, non potevo dire di essere felice della scelta fatta, ma non potevo fare altrimenti.

Ormai da due giorni non ero più la stessa e io stessa me ne rendevo conto, non mangiavo tanto, avevo iniziato a fumare più frequentemente ed ero la maggior parte scontrosa con tutti.

Mi chiedevo costantemente cosa stesse facendo lui, aveva cambiato anche cella, per non dormire nella mia. Adesso con me e Ciro dormiva Totò, no che mi dispiacesse la sua compagnia, ma vedere il letto di Edoardo occupato da un'altra persona mi faceva strano.

Ciro mi è sempre stato accanto cerca sempre di non nominare Edoardo davanti a me anche se stando chiusi qui dentro è difficile non vederlo.

Sapevo quello che combinava, da quello che dicevano in giro per il carcere aveva riniziato a farsi le canne ogni sera in terrazzo e cosa peggiore è andato a letto con Carmela.

Io non potevo fare nulla a riguardo, anche se avevamo deciso di rimanere amici non riuscivo a starle vicino senza abbracciarlo o baciarlo.

Ma in tutto questo, c'è una notizia positiva. La direttrice mentre eravamo a mensa mi ha mandato a chiamarmi e mi ha detto che il giudice non ha creduto alle voci che giravano su me e Edoardo, ma presto sarebbe venuto lui di persona a vedere come si svolgevano le cose qui dentro.

«ragazzi tutti in cortile la direttrice ha da farvi un annuncio» disse il comandante. Mi alzai dal letto annoiata e decisi di indossare dei pantaloncini con una felpa che rubai a Ciro.

«dai Grazia però, non puoi rubarti le mie felpe e da quando eri una bambina che ti rubi le mie robe» disse Ciro uscendo dal bagno. «dai non lamentarti, lo sai che stanno meglio a me che a te e poi l'ho solo presa in prestito» dissi io sorpassandolo per andarmi a truccare.

Ciro mi guardò con uno sguardo stranito «Ma da quando ti trucchi tanto tu?» io alzai gli occhi al cielo e dissi: «sai ho notato che mi piace truccarmi e poi non è tanto» mi ero messa soltanto una codina di Eye liner e il mascara.

Vidi nel beauty e trovai anche una tinta labbra colore mattone che io adoravo.

Dopo essermi preparato uscii con Ciro dalla cella e ci dirigemmo in cortile, ma indovinate un po' chi intralcio il nostro cammino? Si proprio lui.

«buongiorno fra» disse Ciro salutandolo con una pacca sulla spalla, lui non lo degno di una risposta ma notai che rimase fisso a fissarmi, soprattutto le labbra e le gambe. Lui era sempre così, bastava uno sguardo per fare cadere ai suoi piedi tutte le ragazze, io non riuscivo a resistere e prima di compiere una cazzata abbassai lo sguardo e me ne andai superando entrambi.

Arrivata in cortile mi affiancarono Silvia e Naditza loro anche sapevano tutto, mi ero confidata con loro quando mi trovarono a piangere in terrazzo.

«maro Grazié sij troppa bell» mi disse Naditza dandomi un bacio sulla guancia. Io le salutai entrambi e le sorrisi.

«ma è possibile che la direttrice ogni volta che sto con Milos, di venerdì sera deve rompere il cazzo con i suoi annunci» disse Silvia sbuffando facendomi ridacchiare. «E dai Silvia sempre a lamentarti stai avrà qualcosa da importante da dirci»

Scoppiammo a ridere e subito dopo arrivò la direttrice con un ragazzo incappucciato al suo fianco, mi sembrava di averlo già visto da qualche parte, ma non ne avevo proprio idea al momento.

«ragazzi buongiorno, vi ho convocati qui, per comunicarvi che purtroppo oggi tra noi ci sarà un nuovo arrivato, vi chiedo per cortesia di non comportarvi male con lui, purtroppo non sente bene e ha un problema alla vista, non voglio atti di bullismo altrimenti non esiterò ad aumentarvi la pena e a negarvi i permessi, detto questo buona giornata e potete tornare in cella.» La direttrice se ne andò e mentre gli altri entrarono tutti nelle celle io rimasi fuori a fumare, non mi resi conto che con me era rimasto anche il ragazzo e che mi stava osservando.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora