Capitolo 34

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GRAZIA

Ero ancora in ospedale, di Edoardo non avevo ancora avuto notizie, io ero preoccupata e per l'ansia mi sono fumata la bellezza di otto sigarette, non ero riuscita a parlare con nessun dottore perché ogni volta mi dicevano che avevano da fare ma che Edoardo sta bene, non me lo fanno vedere e non capisco il perché.

<<Grazia>> mi girai e vidi che era Ciro probabilmente si era fatto accompagnare da qualcuno.
<<Ciro>> dissi io correndo fra le sue braccia
<<Pccrè comm sta'>>
<<Mi dicono bene ma non mi hanno fatto sapere nulla, tu come sei venuto qui?>>
<<Mi ha accompagnato la direttrice, non posso rimanere ma mi ha permesso di venire qui per vedere un po' la situazione>> 

Rimase lì per un po' e la sera prima di andarsene fortunatamente avemmo notizie di Edoardo e che fortunatamente si era svegliato e che stava bene, non entrai perché fra noi le cose erano abbastanza strane ma fui felice di sapere che stava bene e che si fosse svegliato. Ciro dopo che entrò a salutare Edoardo se ne andò. 

CIRO

Ebbi la possibilità di parlare con la direttrice mi feci accompagnare in ospedale, appena arrivai vicino all'ospedale però notai un van nero parcheggiato nascosto nella penombra, ormai era sera, non notai nient'altro di strano e pensai che per quello che era successo ad Edoardo iniziavo a farmi un sacco di paranoie. 

Sapevo che a fare del male al mio migliore amico era stato quella merda di Marco, non avevo prove ma appena le avrei avute non l'avrebbe passata liscia. Vidi Grazia seduta sulla sedia che muoveva la gamba in modo nervoso, appena mi vide si gettò fra le mie braccia e io la consolai promettendole che sarebbe andato tutto bene. 

Entrai nella stanza di Edoardo e lo vidi seduto sul letto che beveva l'acqua come se non fosse accaduto nulla. <<Fra tutto bene? come ti senti?>> 
<<Sto bene Cì, non è successo nulla, solo che non ho visto chi cazzo è stato...sei solo?>> Avevo capito che voleva sapere se insieme a me ci fosse anche Grazia. <<No c'è Grazia fuori è stata tutto il tempo qui con te>> Lui abbassò la testa e annuì. Dopo che parlai con Edoardo venni chiamato dalla direttrice che dovevo andarmene, salutai Grazia e Edoardo e me ne andai. Fui più tranquillo quando non vidi il Van fuori dall'ospedale. La direttrice diede il permesso di fare rimanere Grazia lì ma non lo avesse mai fatto...

*IL GIORNO DOPO*

EDOARDO

Fui svegliato da un colpo di pistola, il giorno prima non ebbi il coraggio di vedere Grazia fra noi le cose non vanno e non volevo farmi vedere in queste condizioni da lei. Ciro però mi disse che lei era rimasta con me tutto il tempo, allarmato quindi mi alzai e dopo essermi staccato la flebo mi precipitai fuori dalla porta, era sera quindi era tutto buio. Ad un tratto si accese la luce del corridoio e la scena che mi si presentò davanti mi fece ribollire il sangue nelle vene. 

Grazia era bloccata con la pistola alla nuca da tre uomini con il passamontagna, vidi solo un simbolo che mi rimase impresso prima di essere colpito alla nuca, sentire urlare e vedere tutto nero. 

GRAZIA

Stavo nella stanza di Edoardo, era sera e lui stava dormendo, senza farmi vedere entrai nella sua stanza e mi sedetti alla sedia affianco al suo letto, vederlo così mi distruggeva, avevo la costante voglia di stendermi al suo fianco e sussurrargli che andava tutto bene e che avrei scoperto chi fosse ad avergli fatto del male. Verso le due e un quarto di notte mi venne sete, decisi di uscire dalla stanza e recarmi alle macchinette, alle macchinette però non ci arrivai perché davanti a me mi ritrovai due uomini con una pistola in mano e che indossavano un passamontagna. 

Presa dall'istinto indietreggiai ma subito mi sentii afferrare dai capelli e sentii un colpo di pistola, l'uomo che mi teneva stretta mi mise una mano sulla bocca per non farmi gridare, continuavo a dimenarmi e a strillare nel palmo della sua lurida mano ma non riuscì a liberarmi. 
<<Bambolina ma che piacere>> disse uno degli uomini avvicinandosi a me
<<Questo bel faccino è un peccato rovinarlo, un bel bocconcino così non capita tutti i giorni. Adesso se tu vieni con noi, non succederà nulla, so che in quella stanza ci sta Conte, quindi se non vuoi che non le capiti nulla adesso vieni con noi>> 
Ero spaventata per quello che le avrebbero potuto fare ad Edoardo quindi in lacrime annuii. Fu questione di attimi che vidi Edoardo uscire e subito dopo uno dei tre uomini lo colpì alla testa facendolo svenire a terra e i suoi occhi che dopo avermi lanciato uno sguardo preoccupato chiudersi lentamente. Urlai e prima di essere bendata, vidi che lo avevano bendato e che lo avevano trascinato in un furgone prima di sparire dietro l'angolo. 

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora