capitolo 18

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Ormai era sera, io e le ragazze dovevamo vederci per passare il tempo insieme, ma poi Naditza ha disdetto tutto all'ultimo momento perché si sarebbe dovuta vedere con Filippo, tra quei due nascerà qualcosa e ne sono sicura. Comunque penso sia stato meglio così, perché io non sarei andata. Ero troppo in ansia per Alberto e per Ciro che era già uscito e sarebbe tornato lunedì.

Dopo cena, torno nella cella anche se avevamo avuto il permesso per stare un po' fuori. Io però non avevo voglia di stare fuori, quindi me ne andai in cella e mi misi ad ascoltare un po' di musica e studiare. La cosa positiva era che qui dentro almeno potevi continuare a studiare e io non dico che mi piaceva studiare, anche perché non ho voti esagerati, al liceo sono uscita con sessanta. Mi vesto comoda e mi siedo alla scrivania per iniziare a studiare. La professoressa qui è unica e lei ci insegna tutto, ovviamente le materie principali e invece nel laboratorio di musica e arte ci sono altri professori.

...

Stavo studiando, in realtà stavo sclerando perché non riuscivo a capire niente di matematica e i pensieri non me lo permettevano. Poi però mi ricordai, che nonostante tutto Edoardo e Ciro erano bravi nello studio e io fortunatamente facevo lezione insieme a loro, quindi perché non copiare da loro gli esercizi?.
Mi alzai e iniziai a cercare per la cella il quaderno di entrambi. Quello di Edoardo lo trovai, invece quello di Ciro, mi accorsi che stava sull'armadietto in alto, ma come cazzo faceva ad arrivarci?.

Iniziai a saltare per cercare di prendere il quaderno, ma non ci riuscivo quindi, mi venne la geniale idea di prendere la sedia e salirci sopra. Nonostante la sedia però ci arrivavo a stento e sporgendomi, in un attimo persi l'equilibrio. "cazzo ora sbatto la testa e muoio" pensai. Non sentii l'urto però ma, sentii essere afferrata da qualcuno e solo sentendo il suo profumo, mi accorsi che fosse Edoardo. "Pccrè ma ti sembra il caso di giocare a fare l'acrobata su una sedia che a stento si regge in piedi?" disse lui mettendomi a terra. Che stupido che era, però mi aveva fatto ritornare il sorriso. "non stavo facendo l'acrobata, ma quell'imbecille di Ciro ha messo il quaderno troppo in alto e a me serviva per copiare gli esercizi" dissi io mettendo il broncio e incrociando le braccia al petto. "quindi tu, volevi ucciderti per copiare gli esercizi di matematica? Potevi prendere il mio" Io gli indicai il quaderno suo sul banco e poi dissi: "ma infatti, solo che il tuo l'ho trovato subito, mentre essendo che mi serviva anche quello di Ciro, avevo notato che fosse sull'armadietto." Lui si mise a ridere e scosse la testa. "Ciro è geloso delle cose sue, quindi lo avrà messo lì per non farlo prendere a te" che stronzo, poi mi avrebbe sentito.

Lui si allungò una mano e afferrò il quaderno senza nessuna difficoltà. "Grazie" "prego nanetta" ora mi prendeva pure in giro?. Tralasciando il fatto di come mi aveva chiamato Edoardo, mi risedetti e iniziai a copiare gli esercizi. Solo che, mi sentivo troppo osservata e non riuscivo a concentrarmi. Mi girai e lo notai a fissarmi, doveva smetterla altrimenti io non avrei potuto concentrarmi. "la smetti?" dissi io girandomi nella sua direzione. Lui fece finta di nulla e continuò a far finta di leggere. "a fare che? Sto leggendo non ti do fastidio" si certo, questo lo diceva lui. A me non dava fastidio, il fatto che lui mi stesse guardando, ma mi davano fastidio le sensazioni che mi faceva provare, ogni volta che mi guardava, sembrava che mi stesse spogliando con gli occhi. Ad ogni suo sguardo mi sentivo nuda e vulnerabile, questo non capiva lui. "se infatti è il libro che legge a te, visto che mi stavi guardando anzi, fissando."

Siccome non riuscivo più a concentrarmi, chiusi tutto e me ne andai sul letto. "ecco bravo, quella poca voglia che avevo di studiare, me l'hai fatta passare" lui mi guardò "eh si certo ora è colpa mia che tu non sei capace in matematica" disse ridendo. Ma cosa voleva da me è vero non ero brava in matematica, ma anche lui aveva contribuito a distrarmi. "bhe non è questo il punto, ma il punto è che tu mi hai distratto e io quando perdo la concentrazione non riesco a riprenderla più poi tu che mi guardi e mi fissi e mi metti in imb..." non finii di parlare, perché notai che stavo dicendo un po' troppe cose che lui non avrebbe dovuto sapere. Lui alzò le sopracciglia e fece quel sorrisetto fastidioso di uno che la sa lunga. "ah quindi io ti metterei in imbarazzo?" disse lui in modo sfacciato. Ma il problema era che cazzo gli rispondo ora? Ma perché parlo troppo. Devo smetterla. "no, hai capito male, io intendevo quando studio e mi guardi mi metti in imbarazzo" "si si come no, pccrè non sono stupido" bhe un po' lo sei, pensai tra me e me. "bhe forse un po' lo sono" menomale che ne era consapevole. "però, non al punto di non capire che quando ti guardo" e mi guardò, "quando ti sfioro" e si avvicinò sfiorandomi... stavo andando in iperventilazione, stavo provando brividi che mai nessuno era riuscito a farmi provare, nemmeno Alberto. Lui però continuo e arrivò a sfiorarmi in mezzo alle cosce. Io d'istinto mi irrigidì e strinsi il lenzuolo nelle mani. Mi stava facendo provare troppo piacere e io non potevo negarlo, ma lui non avrebbe dovuto saperlo e poi era sbagliato quello che stavamo facendo. E allora perché io non volevo che smettesse? Perché nella mia testa in questo momento sono spariti tutti i problemi? Nella mia mente si è fermato il tempo ed esistiamo solo io e lui. È sbagliato questo anzi sbagliatissimo, ma fanculo tutto e tutti mi fa stare bene e non avevo la forza di staccarmi da lui.

"so l'effetto che ti faccio e non l'ho puoi negare, ma la cosa che non capisco è perché" cosa perché cosa non capiva che mi faceva impazzire e che gli vorrei saltare addosso e baciarlo fino allo sfinimento. "fallo" disse lui. Ditemi che non l'ho detto ad alta voce vi prego. "cosa?" feci finta di non capire. "non fare finta che non hai capito, hai detto che vorresti saltarmi addosso e io ti ho detto fallo" ero fottuta, da una parte pensavo ad Alberto e al fatto che lui fosse fidanzato, dall'altra parte invece, pensavo al fatto che sono felice con lui. Solo che io anche volendo, non ho mai fatto queste cose... non so nemmeno come ci si comporta. "piccré è vero, è sbagliato, ma quando mai io ho fatto una cosa giusta? M fa asci pazz, mi fa impazzire anche il fatto che tu stia con un altro ragazzo, mi fa impazzire il fatto ca iss te pot tuccà e i no, ca iss te pot vasà e i no. Mi sono rotto il cazzo, quindi fanculo tutto e tutti" appena finì di parlare, si fiondò sulle mie labbra. Io all'inizio rimasi immobile perché ancora dovevo realizzare cosa stesse succedendo. Ma poi misi le mie mani dietro alla sua nuca e lo spinsi più verso di me ricambiando il bacio. Picchiettò con la sua lingua sui miei denti chiedendomi l'accesso che io non rifiutai, nel frattempo le sue mani erano sui miei fianchi e iniziò ad intrufolarsi sotto la mia maglia. Sentivo dei brividi di piacere incredibili al punto che gemetti dal piacere. Lui si staccò da me e chiedendomi il permesso con gli occhi, mi fece capire che voleva togliermi la maglia. Io annuii sicura ma allo stesso tempo in imbarazzo pensando al fatto, che avrebbe dovuto vedermi. Io di istinto mi coprii e lui mi tolse la mano. "non coprirti, non con me si a perfezion fatta a persona, sul con gli altri devi coprirti, con me non devi vergognarti. Siamo io e te stanotte e qualsiasi cosa succederà sarà perfettamente stupendo e rimarrà fra noi." Mi sciolsi alle sue parole e mi fiondai di nuovo su di lui. Non so cosa sarebbe successo stanotte, ma quello che so era che sono felice ed è quello che conta. Man mano che andavamo avanti, il bacio e la cosa si faceva sempre più passionale. Ad un tratto, mi prese in braccio e mi fece sedere a cavalcioni su di lui, iniziò a baciarmi il collo e sussurrarmi parole dolcissime... successe tutto all'improvviso, io e lui, tutta la notte. Si lo facemmo, io la mia prima volta la ebbi con Edoardo e fu fantastico. Ero felice, ma allo stesso tempo mi sentivo tremendamente in colpa, infatti appena si sarebbe ripreso Alberto gli avrei parlato. Mi dispiaceva, ma non è con lui che voglio stare, io vorrei stare con un ventiseienne, prepotente, arrogante... ma allo stesso tempo che mi fa stare bene e mi fa sentire amata.

Non so cosa prova lui per me, ma quello che so è che senza di lui, non riesco più a stare. Sì, mi sono innamorata di te Edoardo Conte...


so che è corto rispetto agli altri capitoli, ma sono impegnata con lo studio e l'ho scritto velocemente. fatemi sapere se la storia vi sta piacendo e cosa ne pensate di quello che hanno fatto Grazia ed Edoardo. Ora cosa succederà? lo scoprirete nel prossimo capitolo
bacionii

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora