capitolo 27

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*due giorni dopo*
Pov Ciro
Ero in cella insieme a Grazia e Annastasia, fino a quando non mi squilla il cellulare che avevo nascosto. Subito mi alzo per andarlo a spegnere, ma quando lo presi, notai che mi stava chiamando Pietro.
«Pié ma c sfaccimm mi chiamm a fa se sai che non ti posso rispondere»
«u sacco, ma è na cosa urgent»
«che è successo?»
«u Pat dei di salvo è uscito da galera e ha aggredito a Francesco»
«Francesco? Ma non era dalla parte del figlio? Quando abbiamo salvato Annastasia lui era lì, me lo ricordo bene»
«Francesco, non è mai stato dalla loro parte Cirú, l'altro giorno l'ho incontrato e mi ha spiegato tutto, quel bastardo di di salvo ha avvertito il padre del tradimento e ha sparato a Francesco»
«chill strunz già Mann cagat o cazz»
«Ciro calmati, non possiamo fare nulla, sono sempre dei di Salvo»
«non me ne frega un cazzo che sono dei Di salvo Piè, io li piscio in bocca i di salvo»
Lui alzò la voce «e cosa vuoi fare? Vuoi ammazzarli uno ad uno e aumentare la pena, aspetta che esco fuori e puoi fare tutto quello che vuoi»
«devo aspettare altri quattro mesi per fargliela pagare a quella feccia?» sapevo che quello stronzo prima o poi avrebbe fatto la merda e non può passarla liscia, non me ne frega un cazzo se mi aumentano la pena, farò una rivolta, durante i colloqui e ammazzerò Ezio di Salvo, sarà l'ultima cosa che farò, ma la farò. «Ciro pensa a Grazia, come ci rimarrà se viene a sapere che hai in mente di fare cazzate e che rischi l'aumento della pena. Pensa ad Annastasia, ch'ella uaglion ci tiene a te» avevo le idee già chiare in testa, ma sentire quei due nomi mi mandarono in confusione totale. Chiusi il telefono con Pietro e dal nervoso tirai un pugno alla porta.

Pov Grazia
Dopo che Ciro è andato in bagno, rimasi a parlare con Annastasia, di tutto ciò che succedeva fuori.
«amo ma quindi come hai risolto la questione con Edo» mi chiese lei. «semplice, quando siamo da soli stiamo insieme, invece quando siamo con gli altri amicizia, quindi distacco» feci un sorriso triste. Avrei voluto tanto stare con Edoardo anche davanti agli altri, fare scenate di gelosia quando parlava con qualche ragazza e baciarlo solo per far capire che è mio. Annastasia mi mise una mano sulla spalla.
«Amo stai tranquilla, fra quattro mesi uscirete di qui e sono sicura che starete insieme, quel ragazzo anche se è più grande di te, ci tiene ed è questo quello che conta». «si hai ragione ma...»
Ad un tratto sentimmo Ciro tirare un pugno alla porta del bagno.
«che succede, che ha ora che non va» mi chiese Annastasia.
Io scrollai le spalle. «non lo so».

Ci alzammo dal letto e bussammo alla porta del bagno. Dopo un po' uscì Ciro e sembrava fosse arrabbiato, infatti ci passò davanti senza dirci nulla, l'unica cosa che ci disse fu: «dove sta Edoardo?». Io e Annastasia ci guardammo senza parlare, non so cosa stava succedendo, ma qualsiasi cosa sia successa in quel bagno, sarà stata grave.

Sapevo che l'idea che avevo in mente era sbagliata, ma per capire cosa fosse successo realmente, dovevo farlo. Avevo pensato di prendere il telefono di Ciro e vedere chi fosse stato a chiamarlo. Una volta che Ciro si vesti e uscì dalla cella, io e Annastasia ci recammo in bagno.
«amo è una follia, se lo viene a sapere si arrabbia e non ci parla più» disse Annastasia preoccupata. «non mi interessa amò, Ciro è una bomba ad orologeria, se sta così ci sarà un motivo, ora aiutami».

Cercai di arrampicarmi sulla parete del bagno, ma non ci arrivavo, Annastasia cercò di sollevarmi, ma appena misi un piede sulle sue mani, sentimmo qualcuno chiamarla dal corridoio. «cazzo! Grazia a me fra un po' inizia il turno di lavoro» disse lei uscendo dal bagno.

Rimasta sola, cercai comunque di prendere il cellulare e dopo tanti sforzi, riuscii ad afferrarlo. «cazzo, c'è il PIN» tirai un pugno sul muro, e ora come cazzo faccio? Pensai tra me e me.
Mi vennero in mente tante possibilità: la sua data di nascita, quella di Pietro, il giorno che ci siamo conosciuti ma niente, nessuna di questa era il PIN. Dopo un po' mi venne in mente l'ultima possibilità, cioè quella del giorno in cui si sono conosciuti lui ed Annastasia.
Infatti dopo aver digitato il PIN, il telefono si sbloccò e vidi che gli erano arrivati un sacco di messaggi, ma un messaggio vocale di Pietro, attirò la mia curiosità. Lo premetti e iniziai ad ascoltare l'audio.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora