capitolo 10

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“Fra tre giorni dobbiamo consegnare il disegno per il progetto e non so fare un cazzo mi devi aiutare tu ciù ciù”. Mi Svegliai con Ciro che stava parlando al telefono, con qualcuno ma evidentemente essendo che gli ha chiesto aiuto nel disegno sicuramente si trattava di Annastasia. Un paio di giorni fa, ho avuto i colloqui e a trovarmi fu Pietro.

Flashback colloqui Pietro e Grazia
Ero in cortile con le ragazze, stavamo parlando di vestiti e altro, quando mi venne a chiamare Liz che mi disse che avevo il colloquio, ma quando chiesi di chi si trattava non me lo disse, così mi toccò aspettare di arrivare e vedere di persona.
Appena entrai nella stanza, subito notai Pietro che alzò la mano per farsi vedere, io corsi ad abbracciarlo era da tanto che non lo vedevo, ovviamente non avrei mai voluto di vederlo in queste circostanze, ma ormai non potevo tornare indietro.
“Pietro che ci fai qui?” chiesi io. Lui dopo che ci sedemmo, lo vidi abbastanza preoccupato. “piccolì, tu lo sai, per me sei come una sorella e io non riesco a nasconderti nulla. Non so se Ciro ti ha parlato della tua amica, ma si è messa in un brutto giro, frequenta gente malavitosa e sinceramente non la vedo proprio una ragazza che fa certe cose. Ho indagato e ho scoperto che sta cercando qualcuno, infatti mi è venuta un idea: visto che lei, ogni venerdì sera viene dal mio gruppo a chiedere la roba, ho deciso di avvicinarla e tenerla d’occhio. Io la sorveglierò da fuori e più da vicino, mentre Ciro mi aiuterà tenendola d’occhio e conoscendola quando gli è possibile, da qui dentro. Tranquilla sorellì che non le succederà nulla, ho parlato anche con i miei uomini, lei è sorvegliata e protetta dai Ricci.” Ero preoccupata per quello che stava combinando Annastasia, ma non potevo chiederle niente, altrimenti si sarebbe arrabbiata. Sapevo che stava cercando quello lì e non si arrenderà con quando non l’avrà trovato, ma sapere che è in pericolo non mi fa stare tranquilla. Sono felice però che a controllarla e tenerla al sicuro siano i Ricci, loro sono la mia famiglia. “Grazie mille Pietro. Ma ti prego, per qualunque cosa vienimela a dire” “certo piccolì, ti vogghj ben assaij” “anche io” dopo che ci salutammo io tornai dalle altre facendo finta di nulla, non avrei detto nulla a nessuno era una cosa tra me, Ciro e Pietro.
Fine flashback

Ero pensierosa e non mi resi conto, che Naditza mi stesse parlando. “Amò ci sei? A chi pensi?” “a nessuno e a nulla mi ero un po’ distratta scusa, dicevi?” “no nulla, se ti andava stasera di dormire nella nostra cella, visto che non ci sono le guardie potevamo fare un pigiama party” wow che bello qualcosa di divertente e diverso, mi farebbe bene una giornata con le ragazze, no che i ragazzi siano male ma stare con le ragazze è diverso. “certo Nad ci sta” “sta anche da bere” aggiunse Silvia. “e scusa dove lo avete preso se posso sapere” chiesi io curiosa. “Grazia, mica si possono nascondere solo i cellulari” no vabbè era pazza questa ragazza.
“Ok allora vado a cambiarmi e vengo nella vostra cella.” Mi diressi verso la mia cella e mentre stavo nel corridoio, sentii e vidi una cosa che non avrei mai voluto vedere. Edoardo e Carmela che si stavano baciando e lei che gli ha detto Ti amo. Era troppo per me, non riuscivo a sopportare l’idea che loro si mettono di nuovo insieme, ma alla fine è anche giusto, lei aspetta un figlio da lui ed è giusto che la creatura cresca con i propri genitori e allora, perché ci stavo male solo all’idea che lo avrei perso? Corsi nel bagno della mia cella e mi chiusi nel bagno e mi infilai sotto la doccia, e aprendo l’acqua iniziai a piangere. Vaffanculo Carmela!. Dopo un po’ decisi di smetterla di piangere perché non potevo farci nulla, pensai all’idea di passare una serata con le ragazze quindi mi asciugai le lacrime e facendo finta di nulla uscii dalla cella per vestirmi. Quando uscii dal bagno, trovai sul letto Ciro che stava leggendo un libro e ascoltava la musica con le cuffie. “sorellì tutto bene?” certo che andava tutto bene, Pff… a chi volevo prendere in giro? Non andava un cazzo bene. “certo Ci, stasera vado a dormire dalle ragazze, faremo una specie di pigiama party visto che non ci sono la direttrice e il comandante” nel frattempo che parlavo con Ciro mi vestii. Non mi vergognavo a farlo davanti a lui, per me era come un fratello e mi fidavo di lui. Decisi di indossare un pigiama corto e sexy che mi regalò Annastasia.

Sei solo mia- Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora