Un breakfast burrascoso (1)

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"Accade durante i viaggi: un solo mese sembra più lungo di quattro mesi trascorsi a casa"
Arthur Schopenhauer

« Sophia dobbiamo andare » grida Lily chiudendo il bagagliaio, ancora non mi capacito di come siano entrate tutte quelle valigie nel catorcio di Lilian.

Mi giro verso i miei genitori e li saluto con un bacio
« Chiamaci appena arrivi » mamma stranamente è dispiaciuta, infondo la capisco, il mio ultimo mese a San Francisco lo passo altrove con la mia migliore amica Lilian e non con loro.

Quando tornerò a San Francisco sarà per salutare di nuovo la mia famiglia, ancora sento quella scarica di adrenalina che scorre nelle vene quando ripenso all'ammissione di Oxford in Mississippi.

Mi sento triste al pensiero di allontanarmi da casa, ma non vedo l'ora di avviarmi in questa nuova vita da college.
Fantastico su come sarà la mia quotidianità, anche se sono una persona timida faccio amicizia facilmente e so integrarmi. 

Mio padre mi rimette con i piedi per terra
« divertiti a Santa Barbara noi ti aspettiamo...» mi danno un abbraccio e salgo nel catorcio.

Lily si sistema i capelli castani afro e mette gli occhiali da sole prima di accendere la macchina « ecco perché io ho già salutato i miei genitori, niente drammi » mi guarda sorridendo
« tu non hai una famiglia possessiva come la mia» sogghigno con una nota di incertezza.

Io e Lilian ci conosciamo dall'asilo.
Le nostre madri si conoscono dall'asilo e hanno voluto farci crescere insieme.
La considero come una sorella, anche se esteticamente e caratterialmente non ci assomigliamo. Come prima differenza abbiamo il colore della pelle, ho una carnagione ambrata invece lei scura. I suoi occhi sono marroni e i miei di colore nocciola contornati di verde. Infine a differenza sua i miei capelli sono biondi e lisci.
Di carattere siamo l'opposto, lei è più estroversa e vivace invece io riservata e introversa.
Ci completiamo per certi versi.

Porto i miei pensieri sul viaggio e mi sento inondata di felicità , finalmente le vacanze estive iniziano.
Tiro su il finestrino manualmente, spero che questo rottame regga venticinque gradi e non ci faccia uno scherzetto.

Faccio passare il tempo sentendo un po' di musica con Lily, passano due ore e io devo andare urgentemente al bagno.

Più tardi, dopo mezz'ora troviamo un breakfast
« Muoviti, io prendo intanto qualche panino » annuisco e mi precipito dentro alla struttura
« scusi posso utilizzare il bagno? » Mi rivolgo a una donna anziana che mi guarda in modo ostile
« per accedere alla toilette bisogna fare una consumazione al bar » riprende il suo lavoro senza degnarmi di uno sguardo, se le dico che Lily sta già prendendo dei panini non potrà dirmi di no 
«scusi ma la mia amica è in cassa a comprare dei sandwich, posso andare? Mi dica anche da lontano dov'è il bagno, ci penso io al resto » sorrido nervosa.

« Senti ragazzina, pensi di fregarmi? Sai da quanti anni lavoro qui? Quindi prendi qualcosa o te ne vai ».  Risponde acida, sto per ribattere ma penso che litigare con un'anziana non è il migliore dei modi di iniziare la vacanza, anche perché ha un'aria minacciosa.

Non è neanche il massimo avere nel curriculum di Oxford : arrestata per aver "picchiato" una vecchia decrepita.

Più che altro essere picchiata.
Inghiotto tutte le parole maleducate che vorrei dirle e mi dirigo al bancone, Lily esce per fare una chiamata dopo aver comprato i panini.

Decido di sedermi e ordinare un caffè, sono le dieci di mattina e ancora non mi sono svegliata. Affianco a me c'è un ragazzo incappucciato, indossa una felpa nel bel mezzo dell'estate e in mano ha una birra.

Amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora