Amore impossibile

Graffi e calze strappate (47)

"Il sesso è l'arte di controllare la mancanza di controllo."
Paulo Coelho

« Vado a vedere se Sophia ha bisogno di aiuto » Le persone che mi circondano in questo tavolo non sono del tutto apposto, però non assomigliano a delle teste di cazzo come Ryan e Lily.

Mi alzo raggiungendo la porta del bagno, Sophia mi ha tenuto lontano tutto il tempo in macchina, ho percepito la sua freddezza nei miei riguardi.
Ho picchiato Ryan perché oltre ad essere un coglione, ci stava palesemente provando con Sophia.

Sono già a conoscenza, prima che lei me lo dicesse, che ha perso le verginità con Ryan.
Ma volevo accertarmi che Lily non mi avesse mentito. Ho sperato che fosse una bugia.
Ryan non merita la sua verginità, non posso immaginare che lei si sia fidata di lui, è stato un coglione ancor prima che lo facessero.
Devo ringraziare Lily, mi ha sempre detto tutto su Sophia e da una parte ne sono grato anche se ha sempre parlato male della sua migliore amica.

Varco la porta, vedo Sophia in piedi con la bocca aperta che fissa lo specchio. Mi avvicino
« Sophie » metto le mani sui fianchi, osservo le sue dita posarsi sulle labbra carnose che si ritrova, è totalmente ipnotizzata da se stessa.

La bacio sul collo, è in un oasi di pensieri, voglio farla tornare qui da me.
Al tocco sobbalza, e inclina il capo
« vediamo se riesci ad opporti ora » ho la voce roca, la mia mano tocca le calze facendo alzare la gonna. Sophia mi blocca la mano, la guardo alzando il sopracciglio, e lei si gira incrociando i miei occhi.

Sono stregato dal suo sguardo, mi manca un battito quando ci fissiamo senza parlare e serro la bocca per non far trapelare le mie emozioni.
« Kai » le sue labbra si muovono a rallentatore,
non mi importa che il bagno non sia chiuso a chiave, la voglio tutta per me ora.
« Sono qui .» e sempre ci sarò.

ho bisogno di più.
Necessito di sentirla.
Mi libero dalla sua presa e con la mano le inclino la testa all'indietro, le dita fanno pressione sul suo collo, quel che basta per sentirla mugolare.
Voglio di più.
Lecco la sua pelle calda, vicino all'arteria vertebrale del collo. L'altra mano le stringe i fianchi, che si scontrano con il mio bacino.
Le sue dita giocano con i miei capelli, e alza la testa facendomi sentire all'orecchio il suo respiro pressante.

Indietreggia fino ad appoggiarsi bruscamente sul muro, alza la gamba e gliela tengo spingendo verso il mio fianco.
Le labbra risalgono dal collo. La guardo, e punto i miei occhi su di lei, mangiandola e spogliandola solo con le iridi incastrate nelle sue.
Cazzo se è bella.
Si lecca le labbra, prima di baciarmi. Emetto un suono di piacere, quando la sua bocca combacia con la mia. Mi mangia, letteralmente.
Non lascia il tempo di farmi respirare che la sua bocca si fionda di nuovo nella mia, con le dita che si incastrano nei miei capelli e l'altra mano mi graffia la schiena. La sua gamba mi spinge verso i suoi fianchi.
Ormai non la riconosco più.

Si avvicina al mio orecchio, e lecca il lobo, scende baciandomi il collo, istintivamente le mie mani stringono i suoi fianchi, affondando nella pelle.
« Chiudi il bagno Kai » . La sua voce sensuale mi fa eccitare da morire. Mi ci vuole tutto l'autocontrollo per non impazzire.
Faccio ciò che dice lei, mi reputerei un matto se non lo facessi.
In teoria la droga dovrebbe far effetto tra mezz'ora, quindi Sophia in questo momento sta dando tutta se stessa.
Non finge.
Lei mi vuole.

« Togliti la felpa . » le sue mani piccole cercano di aiutarmi, ma con un gesto me la sfilo in un attimo e la faccio cadere per terra.
Tanto non è mia, l'ho presa da un ragazzo di cui non ricordo il nome.
È ammaliata dalla mia maglietta nera, da quando l'ho messa che non smette di fissarla.
Sophia si abbassa, e la mia pancia fa un giro mortale quando sente le sue piccole dita scivolare verso i lacci dei pantaloni.
« Voglio vedere cosa fai con quella lingua » la mia mano prende il mento alzandole la testa. lei si lecca il labbro superiore, mi guarda dal basso e con quei suoi occhi grandi non riesco a fermare l'erezione.