Solo se ci sei te (17)

5.1K 185 430
                                    

"Essere se stessi è una missione, la più difficile. Ti allontanerà da tante persone ma ti lascerà accanto quelle che valgono davvero"
"V. Cannova"

*PREMESSA: questa è la prima volta che scrivo in passato e in terza persona, non siate cattivi, ma accetto di sicuro un'opinione costruttiva❤️*

La donna era affranta dalle parole di suo marito e si accasciò alla porta del bagno, lui la lasciò da sola e lei si dovette prendere una pausa per riflettere. E poco dopo... si avvolse in se stessa. Come se potesse proteggersi dal male inciso nel cuore.

Il pavimento gelido le raffreddò i piedi nudi, si sentì impotente.

Cosa doveva dire ai suoi tre figli? Si preoccupava di come la potessero guardare i suoi bambini una volta cresciuti.

Le lacrime le rigavano il viso , doveva farsi forza. Sembrava essere tutto perduto, quando, ad un certo punto, udì un ticchettio dietro la porta del bagno, e una vocina innocente si fece strada nei suoi pensieri
<<mamma?>> non riuscì a rispondergli, una fitta si insinuò nel suo petto voracemente.
<<mamma sei qui?>> la madre aprì la porta allungando la mano, era ancora seduta sul pavimento di ceramica.
Il piccolino con l'orsacchiotto tra le braccia entrò tremolante, si impensierì vedendola in quello stato
<<papà ti ha fatto piangere?>> con la zampetta del peluche asciugò le lacrime che rigavano il viso di sua madre, l'aveva sempre vista come una donna bellissima.
Con i suoi capelli voluminosi neri, il suo nasino all'insù e i suoi occhi blu notte.

Proprio come il figlio.
L'unico dei tre a prendere gli occhi così intensi.
Pieni di significato.

<<Fai il buono>> ripeteva sua madre, perché al padre non piaceva la vivacità del figlio. Infatti il bambino era diverso, non aveva ripreso gli aspetti paterni. Lui assomigliava tutto alla madre, e lei era orgogliosa del suo piccoletto.

<<Andrà tutto bene>> sussurrò all'orecchio della creatura graziosa che aveva fra le braccia, non l'avrebbe abbandonato per nulla al mondo. Lei aveva dato alla luce tre figli, e sarebbe stata disposta a tutto pur di averli lì con sé.

Lo prese in braccio, si fece forza e fu convinta di una dura decisione che avrebbe inciso sul suo futuro e quello dei suoi figli.

Appena il marito andò a lavoro, per una riunione, la moglie prese le chiavi della macchina, a lui non interessava se soffrisse. Raccattò tutto in una valigia capiente.
Prese in braccio la bambina piccola, e diede un compito al figlio più grande
<<tieni la mano a tuo fratello, non lo lasciare mai>> si avviarono in auto,i suoi passi decisi si insidiarono nelle orecchie del piccolo, i tacchi a spillo non sembravano essere l'unico frastuono che rimbombava sempre di più verso il garage.

C'era qualcosa di più profondo.
Il rumore di una famiglia spezzarsi inevitabilmente.
Il bambino era fiducioso nella scelta della madre, i litigi si placheranno e tutto si risolverà in meglio.
Questo riecheggiava nella mente in quel frangente di secondo, ma si sbagliava.

La madre mise sua figlia nel seggiolino e prima di allacciare la cintura al primo genito dalle iridi blu lui schiuse la bocca per parlare
<<dove stiamo andando? Vi state lasciando te e papà?>> la madre non riuscì a trattenere le lacrime, fece un sorriso forzato
<<Tranquillo amore, staremo via per un po'>> non pianse, come si aspettava la donna determinata a costruire un futuro per loro. Lo faceva per i suoi figli, per il loro bene.

Amore impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora