HEL

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Buon giovedì miei lettori.

Questo capitolo.

Buona lettura!🤍

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•Se siamo in vena di confessioni, a me importa che mio padre mi abbia abbandonata.
Mi fa schifo come cosa.
•Almeno però non è morto dandoti
alla luce.
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•Draco•

Mi misi in ginocchio e con l'indice e il pollice aprii la bocca di Helena.
Poggiai la fiala sulle sue labbra e la versai dentro anche se qualche goccia si perse sul suo viso.
La asciugai con la manica della mia camicia e poi mi rivolsi ad Asticello -"Puoi dirmi dove si trovano le forbici?"
Con le sue foglie indicò la scrivania -"In quel cassetto."
Mi alzai da terra e le presi, per poi ritornare da lei.
Guardai il viso di Helena nella speranza che si svegliasse ma non dava ancora segni di miglioramenti -"Quanto tempo ci vuole prima che faccia effetto?"
-"Saranno passati trenta secondi, non può essere così impaziente con le pozioni." spiegò Asticello.
-"E se non fosse quella giusta?"
-"È quella giusta, non si preoccupi." sorrise.

Tirai un respiro profondo per poi sedermi di nuovo per terra.
Toccai l'orlo dell'abito di Helena, aprii la forbice e la avvicinai sul tessuto iniziando a tagliarlo.
-"Che fa?" chiese Asticello, sembrava contrariato.
-"Non ho intenzione di curarla attraverso i buchi del suo abito. Se avesse qualche ferita sotto, non lo vedrei." spiegai.
Lui incrociò le braccia o meglio, i bastoncini
-"Helena non le ha dato il permesso di spogliarla."
Sogghignai -"Non ho bisogno del suo permesso per farlo e neanche del tuo."
-"Regulus non l'avrebbe fatto." serrò gli occhi.
Mi fermai di scatto dopo che arrivai a tagliare fino al suo ventre -"Si? E cosa avrebbe fatto?" dissi infastidito.
-"Sarebbe riuscito a curarla senza spogliarla." rispose.
-"Lei era la mia ragazza, lo sai? Posso farlo." smisi di guardarlo, continuando poi a tagliuzzare il tessuto.
-"Helena era anche la ragazza di Regulus ma lui non si permette di toccarla." continuò a guardarmi torvo.
Io feci una finta risata -"E menomale direi. Sono sollevato, sinceramente."
-"Perché?" si posizionò sopra il petto di Helena per non farmi continuare a tagliare.
-"Spostati Asticello."
Lui guardò il viso di Helena -"Si arrabbierà con me quando sarà cosciente, lo so."
-"Hai paura di lei?" sorrisi.
-"E chi non ne ha?" sbarrò gli occhi -"Però mi vuole bene."
-"E se tu vuoi bene a lei, fammi continuare."
-"Va bene.." mormorò, avvicinandosi di nuovo verso il braccio del divano.

Tagliai l'abito lungo l'addome, poi il petto, fino al colletto.
Le spostai il tessuto attaccato alla pelle aperta con cura e, notando tutto il sangue sul suo stomaco e petto, mi alzai per dirigermi in cucina.
Aprii ogni sportello per trovare una ciotola e quando la trovai la poggiai sul lavello, facendo scorrere l'acqua calda e aspettando che si riempisse.
Aprii altri cassetti per cercare un fazzoletto quando ne trovai uno che riconoscevo.
Era bianco con ricamato il nome di Helena; mia madre lo aveva fatto per lei.

-"Signorino, Helena si è svegliata." Asticello si fece trovare davanti la porta e io subito presi un fazzoletto a caso e la ciotola con l'acqua calda.
Mi avvicinai a lei e notai che stava tremando.
Presi la bacchetta e accesi il camino per poi poggiare la ciotola a terra e anche le mie ginocchia -"Hei.." le spostai i capelli dalla fronte -"Adesso cercherò di curarti, ok?"
Abbassò lo sguardo verso le sue ferite e sbarrò gli occhi -"Oddio.."
Sul divano vi era poggiata una coperta che io aprii e poggiai sopra le sue gambe scoperte -"I suoi artigli sono velenosi?" chiesi riferendomi ai Nundu.
-"No, solo il suo fiato lo è. Diciamo che saremo morti all'instante ma la protezione non lo ha permesso." disse a fatica.
Io annuii -"Asticello, portami un unguento per anestetizzare." lei mi fissò mentre la creatura si diresse in cucina -"Lo hai?" le chiesi.
-"Si.." mormorò.

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