SPIA

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Buon lunedì miei lettori!

Dico solo: "Draco"

Buona lettura!🤍

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Fatalità sono stato scelto nella tua stessa casa; i serpeverde.
Quanto stavi scomoda lì?

Ho scoperto che era la mia casa più di qualsiasi altra.
Voi me la rendevate scomoda.

Noi?
Metti anche in mezzo
il tuo fidanzato giusto?
O forse hai dimenticato che tutto
partiva da lui?
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Io e Cedric ci materializzammo sul retro del pub Testa di Porco dove Aberforth lavorava come barista.
Trovammo Sirius e Remus ad aspettarci.

Spesso ero stata invitata lì dall'Ordine, per svago, ma al solito per mancanza di tempo, non mi recai mai sul posto; era l'unico luogo in cui potevano bere una burrobirra senza essere scoperti.

I miei occhi si posarono su un tavolo di legno consumato posto vicino la piccola finestra circolare; doveva essere usato da Aberforth durante le sue pause pranzo.
Mi guardai attorno ed era tutto molto disordinato, scorte di cibo e bevande sparse, post-it per ordini appallottolati e prodotti per pulire.
Nonostante questo, il profumo di cibo spazzatura e il chiacchiericcio proveniente dal pub mi portò indietro nel tempo, quando la spensieratezza si misurava in bicchieri di birra fredda, nel mio caso però, in calici di vino fatto in casa.

I muri erano spogli, di un colore panna, tranne che per un quadro che attirò la mia attenzione.
Raffigurava una donna con lunghi capelli castani, ondulati e per metà raccolti, un abito ben coperto fino al collo di colore celeste e un viso angelico.

-"Finalmente quell'allarme ha smesso di suonare! Ho i timpani fratturati!" Aberforth aprì la vecchia porta scricchiolante in legno scuro e fissò le quattro persone che aveva davanti: Cedric, Sirius, Remus e io.
-"Che ci fai tu qui? Non dovevi stare buona a casa?" chiese con tono di rimprovero e con la sua voce da uomo grosso riusciva nel suo intento.

-"Non sei molto convincente con quel grembiule." indicai quella stoffa bianca, ricamata e con qualche macchia, cercando di spezzare l'aria tesa.
-"C'è poco da scherzare." si intromise Sirius.

Non mi voltai nemmeno a guardarlo, non ne avevo il coraggio.

-"Sei nei guai signorina? Prendo cinque sedie e delle noccioline allora." Aberforth rientrò dentro il pub chiudendosi la porta alle spalle e io guardai dietro le mie cercando l'appoggio di Cedric ma anche lui ormai pensava che io fossi fregata.

Per riempire quel silenzio, chiamai Kreacher che si smaterializzò immediatamente al pub.
-"È viva." disse facendo un mezzo sorriso.
-"Ci provo." risposi, abbassandomi per stare alla sua altezza -"Riferisci a Regulus che stiamo bene e che perdo un po' di tempo. Digli con chi sono e che può stare tranquillo."
-"Va bene." fece un cenno con la testa per salutarmi e si smaterializzò.

Nel frattempo il fratello di Albus aveva portato l'occorrente aiutandosi con la magia e allora ci sedemmo in quella tavola rotonda, io per ultima, per timore di quello che avrei dovuto rivelare anche se sapevo che non potevo mentire; era chiaro che avevano già capito.

-"Porto dei french toast caldi e.. cinque birre?" chiese Aberforth -"No grazie, non mi piace la birra." risposi.
-"Sangria?"
-"Si meglio." gli sorrisi, un sorriso che poi si spense guardando Sirius.
-"Sembri proprio tranquilla eh? Bere della sangria con la tuta sporca di sangue." disse con l'intendo di giudicarmi.
-"Non ho ucciso nessuno, grazie a Cedric devo ammettere. Theodore era un traditore, ha dato lui la soffiata sulla tana." spiegai il restante della storia.
Erano scioccati, arrabbiati ma sembravano anche sollevati dal fatto che non avevo scelto la via della morte per Theodore.

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