IO E TE

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Buon giovedì miei lettori!

Vorrei scrivere qualcosa ma...
meglio che sto zitta😂

Buona lettura!🤪

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Quando il sole si alza nel cielo, la luna scompare. Ma non per sempre.
Bisogna solo aspettare.
Aspettare che torni.

-"Devi andare?" avevo chiesto a Draco mentre si rivestiva e lui mi fece pesare quel devi, dicendo più volte che non avrebbe voluto.

Mi fece sapere anche che ci saremo rivisti, al ministero, a quella riunione per parlare di ciò che era successo all'Ufficio Misteri.

Lui sarebbe stato presente.
Insieme a Tom.
Mi faceva piacere vederlo, ma non con Tom in giro.
Eppure avrei dovuto pensarci perché, Lucius e Draco facevano parte dell'Ufficio Misteri e, tra tutti, avevano maggiore responsabilità.

Mi resi conto che con la luce del giorno, anche le responsabilità ritornano a galla e ora mi trovavo al ministero britannico per discutere sulla questione delle profezie rotte su una tavola ovale.
Questione che io e Tom potevamo descrivere per filo e per segno ma, ovviamente, non potevamo.

Una volta entrata nella sala, diedi un'occhiata e un cenno ai presenti. Alcuni volti non mi erano nuovi ma non li conoscevo personalmente.

Mi sedetti dopo e accanto a Tom, inscenando la
parte dell'Auror "che lo accompagna dovunque."
Mi squadrò come era solito fare. Poco gli importava che ci fosse gente. Draco.
Non gli è mai interessato nulla. E come al solito, io feci finta di non accorgermene.

Non guardai nessuno. Solo il ministro.
Stava sistemando delle carte già pronto per un discorso.

-"Sarò sincero." guardò in faccia tutti i presenti
-"Non so come cavolo sia potuto succedere. Nessun allarme è scattato e in base a tutti quegli scaffali buttati per terra, come la maggior parte delle profezie presenti, pensiamo che possa essere una banda con molteplici numeri di persone." mirò me e Tom
-"È chiaro che erano tanti a creare questo casino, e ancora ci chiediamo il perché."

Sentii il sogghigno basso di Tom.
Tanti.
Eravamo stati solo io e lui a creare quel casino.
Eravamo sempre io e lui a creare casini.

-"Potrebbe essere quella banda Helena? Quella alla quale dai la caccia?"

Ne ha tre seduti qui, signor ministro, e neanche lo sa. Vorrei dirgli.

-"Potrebbero, si." risposi.

Il ministro sembrava alquanto scosso. Forse aveva capito che aveva preso un incarico più grosso di lui.
-"Così è impossibile che tu vinca, Tom. Il nostro ministero è sul mirino al momento."

Questa volta io sogghignai silenziosamente.
Avrei voluto dire: Tom non vincerà mai, con mio padre di mezzo.

-"E se fosse stata proprio Helena a entrare?"

L'affermazione di Tom mi fece perdere ogni senso dell'umorismo e questa volta lo fissai, per bene -"Tom." lo fulminai con gli occhi ma lui non mi degnò di uno sguardo, continuava a fissare il ministro -"Lei dovrebbe avere accesso a questo ministero in tranquillità e sarebbe una grandiosa strategia per mettere in cattiva luce la nostra campagna elettorale."

Lo sapevo. Sapevo che una volta dubitato della profezia mi avrebbe fatta fuori.

-"Questa è una scemenza." ridacchiai voltandomi verso il ministro per cercare appoggio.
Quest'ultimo sembrava incredulo -"Ha giurato fedeltà. È il tuo Auror personale. Ha promesso di proteggerti sempre, Tom. Come puoi pensarlo?"
-"Helena non è brava con le promesse." notai con la coda dell'occhio, perché non avevo il coraggio di voltarmi, che la sua mano sfregò il mento -"Spesso la chiamo, ma non si presenta."

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