JOLLY

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Buon giovedì miei lettori!

Sarei proprio curiosa di sapere cosa fareste voi in questo capitolo🫢

Buona lettura!🤍

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•Perché?

•Ho dei progetti e non voglio che me li scombini per poi, in fondo, volere la stessa cosa.

•Cosa è che vuoi?

•Essere libero di esprimermi come meglio credo. Non voglio stare sotto ai babbani ma non voglio neanche distruggerli. Se ti alleerai con me, starò ad ascoltare anche il tuo punto di vista. Se non lo farai, andrò contro te e chiunque mi vada contro pur di raggiungere il mio obiettivo.

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Helena

Avevo incamerato tante informazioni quel pomeriggio.
Mio padre e Albus si amavano.
Io ero solo uno sbaglio nato dall'unione di Gellert e mia madre. Magari lui voleva capire cosa volesse dalla vita, mentre mia madre ne sembrava sicura.
Di certo, io, non ero nata per volere, da entrambe le parti. Ero in più. Per Gellert che amava Albus e per mia madre dopo averlo scoperto.
Lei non era stupida, avrà capito, per questo si confidava sempre con Albus. Per tale motivo Albus aveva la bacchetta di sambuco e l'aveva donata a me sotto richiesta di mia madre.

Quel patto di sangue mi fece pensare che ancora una volta, il cerchio si stringeva, come Regulus, Draco e Severus che non potevano uccidere Tom, e in ugual modo neanche Albus poteva uccidere mio padre o agire contro di lui.

Tutto questo per amore.

Le parole di Albus e il suo tono usato con Gellert, mi fece pensare a una persona che avrebbe voluto cambiare la mente di quell'uomo potente che voleva incenerire il mondo.
Il tono di mio padre mi sembrò il mio quando Draco non si fidava di me, o per ogni volta che dubitava, o per ogni volta che non stava dalla mia parte.
Mi resi conto che io non ero simile a Tom.
Ero uguale a mio padre.

Il sarcasmo.
Il sorrisetto.
L'usare parole ben mirate per scaturire una reazione ben precisa.
In lui però capii anche l'amore che provava ancora Albus. Era ferito quando è andato via.

Mi chiedo se, senza quel patto di sangue, si sarebbero scontrati, se ne avessero il coraggio.

Io e Draco ci eravamo scontrati.
Lui l'ha fatto e io mi sono difesa.
Ma non l'avrei mai toccato.
Se lui non l'avesse fatto, io non avrei mai sfiorato la sua pelle scagliandogli maledizioni.

Mi chiedo ancora cosa sappia per avergli scaturito questa reazione, e ogni volta che ci penso, la paura cresce.

Eppure, siamo qui.
Come Albus e Gellert stavano in quel ristorante a dialogare, a sperare che le cose potessero cambiare, Albus in bene, Gellert in male.
Io e Draco, almeno, abbiamo un obiettivo in comune. E nel bene e nel male, siamo qui.

Quando tornammo al cottage, avevo per le mani la scatola che Albus mi aveva donato e pensavo alle parole da usare per spiegare a Regulus cosa potevo donargli.

Si trovava nel salotto e quando ci piantammo al centro, lui si alzò dal divano chiedendosi cosa avevamo da guardare.

Io dovetti trattenere le lacrime dall'emozione, e mentre aprivo la scatola, Regulus non smetteva di chiedermi cosa avessi, se stessi bene.
Buttai la scatola per terra, tenendo il mantello in mano. Essa divenne invisibile e Regulus si chiedeva cosa stesse succedendo.
Non era il primo che vedeva ma questo era diverso.

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