"MI DISPIACE"

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Buon lunedì miei lettori!

Confronto tra Helena e Draco?🫢

Buona lettura!🌙

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Dopo aver visto Regulus in quello stato a casa mia, prigioniero, mi materializzai a Nurmengard quando mi era stato possibile liberarmi da Tom e dai mangiamorte che si misero a guardia in casa mia per monitorare Regulus.

Non mi interessava se avrei affrontato Helena.
Suo padre. O qualsiasi creatura magica.
Erano le quattro di notte. Non dormivo bene da giorni, settimane, o forse anni. Ero stanco.
Stanco di tutto e tutti.

Stavo per bussare ma una voce, femminile, dietro le mie spalle mi fece voltare di botto.

-"Non bussare!" Queenie afferrò il mio polso a mezza'aria -"Gellert sta dormendo e crede che anche Helena sia sul suo letto." sembrava preoccupata -"Tu sai dove è?"

Raccontai in pochissime parole quello che era successo e dove Helena si trovasse.

Qualsiasi piano lei avesse, Gellert non era a conoscenza di tutto. Pensava che dormisse.
La brava e perfetta figlia che gli vuole tanto bene, gli mentiva.

Se Helena non era qui, l'unico luogo che poteva venirmi in mente era l'orfanotrofio. Di sicuro lei era con Tom.
O forse Queenie stava mentendo.

-"Quindi non è in casa..." dissi, scettico.
-"No, non è qui. Sono davvero preoccupata." Queenie si guardava attorno. Le sopracciglia corrucciate. Mise una mano tra i capelli.
Di scatto si voltò verso di me -"Smettila di pensare che la sto nascondendo! Non c'è!" per la prima volta la vidi arrabbiarsi per un secondo, per poi fare un sorriso -"Scusami..." abbassò lo sguardo sospirando forte -"Senti... credo che tu sia l'unico che può... calmarla. Quindi se vuoi vederla, resta qui. Ma fuori. Lontano da questa porta." la guardò, aprendola
-"Io ora devo entrare, altrimenti potrebbero insospettirsi." entrò dentro -"Non farle del male, ti prego. Lei è più debole di quanto fa credere."

Chiuse la porta e io restai lì, fermo, a fissarla.

Mi allontanai, a passi lenti, verso il viale.
Poggiai la mia schiena sulla roccia.
L'avrei aspettata. Anche tutta la notte se necessario.

La luna illuminava il buio e niente più.
Fino a quando il respiro affannoso di lei, illuminò me.

Helena era lì. Di spalle. Toccava la roccia con una mano e sembrava sfinita. Sputò anche del sangue per terra. Credo che volesse vomitare ma senza riuscirci.
Il mio istinto e il mio cuore si preoccuparono per lei, tanto da fare un passo che lei sentì all'istante.

Non si era ancora voltata ma aprì bocca per parlare.

-"Si, lo so, ho fatto una cazzata. Mi dispiace..."

Ovviamente non poteva aspettarsi me lì.
Quindi si aspettava suo padre.
Queenie.
Helia.
O peggio, Tom.

Per cosa le dispiaceva per l'esattezza?

Soffocai il mio cuore.
Non si preoccupò più per lei. Si arrabbiò con lei. Adesso, anche il mio cuore voleva una spiegazione.

-"A quante altre persone devi ancora dire che ti dispiace?" mi annunciai.

Si voltò di scatto perché era chiaro che chi si aspettava di trovare non ero io.

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